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Euro 2020: Come gioca la Turchia

Come gioca la Turchia di Senol Gunes, la squadra che affronterà l’Italia nella gara di esordio del Girone A di Euro 2020

LA SQUADRA

PORTIERI: Altay Bayındır (Fenerbahçe), Uğurcan Çakır (Trabzonspor), Mert Günok (İstanbul Başakşehir)

DIFENSORI: Kaan Ayhan (Sassuolo), Zeki Çelik (LOSC Lille), Merih Demiral (Juventus), Ozan Kabak (Liverpool), Umut Meraş (Le Havre), Mert Müldür (Sassuolo), Çağlar Söyüncü (Leicester), Rıdvan Yılmaz (Beşiktaş)

CENTROCAMPISTI: Taylan Antalyalı (Galatasaray), Hakan Çalhanoğlu (AC Milan), Halil Dervişoğlu (Brentford), İrfan Can Kahveci (Fenerbahçe), Orkun Kökçü (Feyenoord), Abdülkadir Ömür (Trabzonspor), Dorukhan Toköz (Beşiktaş), Ozan Tufan (Fenerbahçe), Okay Yokuşlu (West Brom)

ATTACCANTI: Kerem Aktürkoğlu (Galatasaray), Kenan Karaman (Fortuna Düsseldorf), Enes Ünal (Getafe), Cengiz Ünder (Leicester), Yusuf Yazıcı (LOSC Lille), Burak Yılmaz (LOSC Lille)

GIOCATORI CHIAVE

La Turchia è la squadra con l’età media più bassa del torneo (24,6 anni) nonostante il proprio riferimento offensivo principale sia prossimo allo spegnimento delle 36 candeline. Proprio il Kral (il re) Burak Yilmaz è uno dei giocatori da tenere d’occhio in vista della gara d’esordio contro l’Italia. Con 16 reti e 5 assist in 28 presenze, Yilmaz ha guidato il Lille verso la conquista della Ligue 1. L’ariete turco ha vestito la maglia della nazionale 67 volte a partire dal lontano aprile del 2016, realizzando 29 gol. E’ il secondo marcatore più prolifico della storia della Turchia.

Se le speranze realizzative sono riposte in Yilmaz, il leader maximo della linea difensiva di Gunes è Caglar Soyuncu, giocatore del Leicester. L’eroe dalla mascella a scalpello ha dimostrato grande padronanza tecnica in Premier League, caratteristica mai scontata per un difensore. Esuberante fisicamente e abile nei duelli aerei, Soyuncu è anche il primo costruttore della manovra.

Un finalizzatore, un difensore e un acceleratore di gioco: Hakan Calhanoglu è l’epicentro tecnico della squadra. La versatilità tattica del centrocampista del Milan (Gunes lo ha schierato spesso largo a sinistra nel tridente offensivo) permette alla Turchia di adeguarsi agli avversari in base alle esigenze della partita.

COME GIOCANO

Il sistema di gioco dei turchi, come detto, si modella in base agli avversari e alla posizione di Calhanoglu. La grande certezza è la linea difensiva composta da quattro giocatori che, verosimilmente, sono Celik – terzino del Lille tecnicamente valido e accostato alla Roma -, proprio Soyuncu, Kabak – difensore del Liverpool che sembra più avanti di Demiral nelle gerarchie di Gunes – e Meras – difensore laterale sinistro in forza in Ligue 2, al Le Havre -. Per sorreggere l’ambiziosa impalcatura offensiva c’è bisogno di un equilibratore di gioco. Questo è Okay Yokuslu, mediano del WBA in prestito dal Celta Vigo in grado di coprire ampie zone di campo. Ai suoi fianchi, ipotizzando un centrocampo a tre, si muovono Calhanoglu e Ozan Tufan, mezzala di palleggio del Fenerbache. A supporto di Burak Yilmaz, sulla sinistra, c’è un trita campo come Karaman, esterno dalla tecnica non sublime ma che fa della quantità di corsa il suo punto di forza. Un lavoratore instancabile che alle spalle di un terzino come Florenzi può trovarsi nella sua tazza di thè.

Il gioiello del tridente offensivo è una finta ala che gioca a piede invertito: sulla destra sprigiona la sua bellezza calcistica Yusuf Yacizi, altro giocatore del Lille campione di Francia. Lo si riconosce subito per i capelli raccolti in una coda e per il mancino musicale che orchestra tutte le azioni offensive. Una soluzione tattica più prudente prevede lo spostamento di Calhanoglu sulla linea dei tre trequartisti alle spalle di Yilmaz, con Tufan secondo mediano al fianco di Yokuslu. Anche questa soluzione, considerando la forza dell’Italia, potrebbe essere adottata da Senol Gunes.

Qui la Nazionale Turca schierata in campo

L’ALLENATORE

La Turchia di Senol Gunes è arrivata terza al mondiale del 2002, fermata in semifinale dal Brasile poi diventato campione del mondo. Il CT che ha raggiunto il miglior risultato della storia della nazionale turca è stato richiamato nel 2019 per portare a termine una missione affascinante quanto complicata: ringiovanire la rosa (fatto) e condurla ai mondiali, competizione a cui non partecipa proprio dal 2002. Attualmente la Turchia occupa il primo posto nel Gruppo G delle qualificazioni ai prossimi campionati del mondo in cui è presente l’Olanda di de Boer, de Jong, van Dijk e de Ligt e la Norvegia di Haaland. Il 24 marzo proprio una vittoria per 4 a 2 contro gli olandesi con una tripletta di Yilmaz ha posto i riflettori di tutto il panorama calcistico sulla giovane Turchia. Una squadra (e un allenatore) da non sottovalutare.

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