Chi l’ha visto: José María Callejón?
La spirale fiorentina dell’ala spagnola: problemi di ambientamento e di tattica
Cross a giro di Insigne, taglio sul secondo palo di Callejon. Un gol-fotocopia che abbiamo visto per non so quante volte (18, per la precisione), ma che oggi sembra solo uno sbiadito ricordo. Oggi Lorenzo continua ad incantare sulla stessa fascia sinistra, ma dall’altra parte del campo non c’è più il compagno di merende spagnolo a raccogliere il pallone. “Mi mancheranno i tuoi tagli in area”, scriveva il 24 azzurro mentre Callejon viaggiava verso Firenze. Un viaggio che ancora non ha trovato una meta. Solo 16 presenze ed un assist (più un gol in Coppa Italia) il bottino dell’ex Real Madrid in maglia viola.
La stagione di Callejon
Dopo sette anni nella stessa città e nella stessa squadra, non è facile ricominciare da zero. Specialmente se il tuo nuovo progetto fallisce, parte in un modo e poi finisce in un altro cambiando faccia più e più volte. Callejon è rimasto incastrato nell’equivoco-Fiorentina metaforicamente e concretamente. Nelle prime tre partite (da G4 a G6), Iachini lo ha utilizzato sempre come seconda punta nel suo 3-5-2, ruolo che José non aveva mai ricoperto. Risultato: 3 tiri di cui 0 in porta, 1 dribbling, 0 cross, 0 passaggi chiave, 0 chance create. Qui inizia l’incubo viola di Callejon. Poi il Covid, che lo tiene fuori due giornate, fa il resto.
Perché non gioca
Quando José torna, eccolo finalmente titolare nel ruolo di ala destra: nei 45’ contro il Milan non lascia il segno, così come nei 79’ contro il Genoa. Ma i passi avanti si vedono: 2 tiri, 1 in porta, 2 passaggi chiave, 1 chance creata, 4 cross, 8 palloni rubati. Purtroppo per lui, però, la Fiorentina non è tagliata per un’ala. Prandelli cerca nuove soluzioni e lo ripropone ancora come seconda punta contro Cagliari e Napoli in un 3-4-2-1: contro i sardi arriva il primo ed unico assist del suo campionato, conto i partenopei il pesante 6-0 che lo fa sparire definitivamente dai radar insieme al nuovo modulo.
Si torna al 3-5-2, fuori dunque le ali e le mezze punte. Così Callejon finisce per “ammuffire” in panchina per sette intere partite di fila (non consideriamo i 7’ contro la Samp) prima di riassaggiare briciole di Serie A nelle ultime 5 gare (mai in campo per più di 13’). E con lo Iachini-bis il suo minutaggio non è destinato a finire in crescendo. José aspetta solo il nome dell’allenatore viola per la prossima stagione prima di prendere decisioni. Magari Commisso sceglierà qualcuno che saprà farlo tornare quella freccia che trafiggeva gli avversari all’altezza del secondo palo…