Sogno Azzurro: Davide Faraoni
Mai preso in considerazione da Roberto Mancini, l’esterno del Verona vive l’azzurro come un vero e proprio sogno
Questo è il settimo episodio della nuova rubrica che ci terrà compagnia ogni venerdì. A curarla sarà il team di 90min, che ogni settimana in “Sogno Azzurro” analizzerà le prestazioni di un calciatore italiano che potrebbe mettere in crisi Roberto Mancini in vista del prossimo Europeo. Buona lettura.
Si avvicina sempre più il tempo delle scelte per Roberto Mancini. Il commissario tecnico dell’Italia avrà ancora qualche settimana per sciogliere ogni dubbio e stilare ufficialmente la lista dei 23 giocatori (o forse più, in casa UEFA si discute su l’aumento delle rose a 25-26 giocatori per via della pandemia) che faranno parte della rosa per l’Europeo.
Come già detto più volte in questa rubrica, il Mancio ha le idee chiare e sono pochi i dubbi – e di conseguenza i ballottaggi – da risolvere. Per questo episodio abbiamo scelto un calciatore che non è mai stato preso in considerazione dal commissario tecnico azzurro, un giocatore che da due anni – almeno – fa della continuità e del buon rendimento una costante. Si parla di uno dei pilastri del Verona di Juric. Si tratta di Davide Faraoni, esterno a tutta fascia, che ha giocato nelle giovanili di Lazio e Inter prima di esordire nel professionismo con i nerazzurri nell’estate 2011.
Dopo una serie di esperienze in giro per l’Italia tra Udinese, Novara, Perugia e Crotone, oltre ad un’avventura in terra inglese con il Watford, Davide Faraoni ha trovato il suo habitat naturale nel Verona di Juric. Ma nonostante le ottime prestazioni con la squadra scaligera, non ha mai conquistato il cuore di Roberto Mancini.
Le caratteristiche di Davide Faraoni
Esterno a tutta fascia. Nasce terzino ma trova la sua consacrazione come quinto di centrocampo, posizione che gli permette di attaccare con continuità e avere le spalle coperte dalla difesa a tre, ma allo stesso tempo la sua corsa e velocità diventa indispensabile in fase di non possesso palla, diventando un difensore aggiunto per la squadra.
Oltre a corsa e velocità, è dotato di un’ottima intelligenza tattica, ciò gli permette di inserirsi con i tempi giusti in fase offensiva quando l’azione si sviluppa dalla parte opposta a quella di sua competenza. I numeri, come vedremo tra poco, mettono in evidenza la sua pericolosità negli ultimi 30 metri.
I numeri stagionali
Difensore aggiunto quando si tratta di difendere la propria porta, ma soprattutto un attaccante in più quando il Verona deve offendere. E i numeri dimostrano le grandi abilità offensive di Davide Faraoni. Pur essendo un quinto di centrocampo, è il terzo calciatore del club veronese per big chance create (6). Non solo: è il miglior uomo assist della squadra (6) e ha all’attivo anche due reti.
Le sue caratteristiche e il suo modo di giocare gli permettono di arrivare spesso al tiro (poi sulla precisione possiamo parlarne, considerando che su 23 tiri, solamente 7 sono finiti nello specchio della porta). In definitiva, il classe ‘91 del Verona è un esterno di fascia completo, che sa garantire una certa qualità in entrambe le fasi di gioco.
Perché può essere utile al Mancio
E qui arriviamo al punto chiave della questione. Roberto Mancini sta portando avanti la sua idea di gioco sulla base di un 4-3-3. È chiaro che all’interno di questo modulo, Davide Faraoni possa trovare fatica a trovare spazio (e da qui forse si spiegherebbero le mancate convocazioni). Potrebbe adattarsi nel ruolo di terzino (alla Florenzi, per poter mettere un metro di paragone), ma in questa posizione perderebbe gran parte del suo potenziale offensivo ed essendo poco abituato a difendere a quattro, il rischio di errori in fase di non possesso è alto.
Potrebbe essere una valida alternativa nel tridente, ma a parte la concorrenza anche in questo caso avrebbe poco tempo per mettersi al pari dei suoi compagni dal punto di vista tattico. È sicuramente un giocatore duttile, che permetterebbe al commissario tecnico azzurro di variare modulo a gara in corsa.
Con chi si gioca il posto per l’Europeo
Potrebbe giocarsi le sua chance nel ruolo di terzino destro, come riserva di Florenzi. Ma non manca la concorrenza. Da Calabria a Toloi (provato proprio in questa posizione in uno dei match di qualificazione al Mondiale 2022) passando per Di Lorenzo e Manuel Lazzari (che per certi versi ha le stesse problematiche tattiche di Faraoni, essendo un esterno a tutto campo).
Ma per Davide Faraoni la convocazione – ad essere onesti – è, e probabilmente rimarrà, un sogno. E non per una questione di qualità (abbiamo dimostrato anche con i numeri il suo ottimo rendimento) ma di scelte tattiche. Roberto Mancini non sembra averlo mai considerato tra i papabili per una maglia azzurra e – salvo allargamento della rosa e situazioni favorevoli per l’esterno del Verona – sarà difficile che possa strappare una maglia per l’Europeo.
Articolo a cura di Marco Deiana, 90min