Sogno Azzurro: Stefano Sensi

Gli infortuni hanno condizionato il centrocampista nerazzurro, ora però si gioca le chance per una convocazione all’Europeo.

Stefano Sensi

Questo è il sesto episodio della nuova rubrica che ci terrà compagnia ogni venerdì. A curarla sarà il team di 90min, che ogni settimana in “Sogno Azzurro” analizzerà le prestazioni di un calciatore italiano che potrebbe mettere in crisi Roberto Mancini in vista del prossimo Europeo. Buona lettura.


Concluso anche il mese di marzo, i giorni che ci separano dall’Europeo sono sempre meno e per Roberto Mancini si avvicina il tempo delle scelte. Il commissario tecnico degli azzurri negli ultimi dieci giorni dedicati alle qualificazioni a Qatar 2022 ha potuto osservare da vicino il gruppo azzurro, anche se alcuni infortuni non hanno gli permesso di avere alcuni uomini chiave (vedi Jorginho).

I calciatori italiani nel giro della nazionale avranno a disposizione poco più di un mese per farsi notare, per sciogliere alcuni dubbi al commissario tecnico e, perché no, tentarlo o perlomeno metterlo in difficoltà. La rosa dei 23 azzurri che prenderanno parte alla manifestazione europea è probabilmente già nella mente del Mancio, anche se non mancheranno i ballottaggi dell’ultima ora.

E tra i giocatori che sono ancora in corsa per la convocazione all’Europeo c’è sicuramente Stefano Sensi. Dopo una stagione anonima, passata più in infermeria che in campo, il centrocampista dell’Inter è tornato a disposizione sia di Conte che di Mancini. L’ex Sassuolo ha infatti giocato durante questo ciclo di gare valide per l’accesso a Qatar 2022, trovando anche la rete contro la Lituania. Sarà abbastanza per strappare il biglietto per l’Europeo?

Credit: Andrea Straccioli (IMAGO)

Le caratteristiche di Stefano Sensi

Regista, mezzala o trequartista. Può ricoprire qualsiasi ruolo dalla mediana in su. Centrocampista dal baricentro basso, brevilineo, abile in fase di palleggio e con un’ottima visione di gioco. Giocatore di personalità, che non ha paura di ricevere il pallone anche nelle zone più pericolose del campo, fidandosi della sua tecnica di base e della sua intelligenza tattica. Per caratteristiche viene spesso paragonato a Marco Verratti.

I numeri stagionali

Negli ultimi due anni è stato vittima di tanti infortuni e questo ha limitato – e non poco – il suo minutaggio. In questa stagione, con la maglia dell’Inter, Stefano Sensi conta appena 10 presenze in Serie A, di cui solo una da titolare, per un totale di soli 290 minuti sulle gambe.

Diventa anche difficile analizzare le sue statistiche. Uno dei numeri che salta all’occhio è la percentuale di passaggi riusciti (87,9%) in questa stagione, secondo nell’Inter solamente a Marcelo Brozovic. Nonostante i pochi minuti giocati ha collezionato un cartellino giallo e uno rosso, questo a causa della sua aggressività sul portatore di palla avversario. In questa parte finale di stagione, infortuni permettendo, avrà modo di migliorare le sue statistiche personali.

Perché può essere utile al Mancio

Nel 4-3-3 di Roberto Mancini può ricoprire due ruoli: quello di regista e quello di mezzala. Con la maglia del Sassuolo ha spesso giocato davanti alla difesa, mostrando ottime capacità di impostazione del gioco dal basso. Certo, pecca un po’ in fisicità ma sopperisce con aggressività e saggezza tattica.

Nell’Inter con Antonio Conte ha giocato più gare da mezzala, diventando all’occorrenza trequartista in fase offensiva e alternandosi con Brozovic in cabina di regia quando è necessario far ripartire l’azione dal basso. Queste sue caratteristiche si sposerebbero perfettamente nel centrocampo azzurro dell’Italia del Mancio, formato da un trio mobile, dal baricentro basso e da giocatori intercambiabili.

Con chi si gioca il posto per l’Europeo

Ad oggi cinque slot su (ipoteticamente) sei a centrocampo hanno un padrone. Al trio titolare formato da Barella, Jorginho e Verratti, si aggiungono Locatelli e Pellegrini, in vantaggio su tutti per una maglia verso l’Europeo. Rimane un posto e Stefano Sensi dovrà vedersela con Gaetano Castrovilli, Roberto Gagliardini e Matteo Pessina.

Una concorrenza non troppo agguerrita. L’unico che potrebbe davvero impensierire Sensi è il numero 10 della Fiorentina, che garantirebbe caratteristiche differenti e potrebbe quindi stuzzicare il Mancio per avere alternative differenti in mezzo al campo. Gagliardini e Pessina invece partono un po’ più dietro. Il primo non rientra nei canoni tecnici del commissario tecnico azzurro, il secondo invece potrebbe pagare le poche presenze con l’Italia.

Stefano Sensi si gioca un posto nei 23 per l’Europeo in quest’ultimo mese e mezzo. E molto dipenderà dalla sua condizione fisica. L’impressione è che sia tra i preferiti di Mancini e se dovesse dare le giuste garanzie fisiche, nessuno potrà togliergli la convocazione.


Articolo a cura di Marco Deiana, 90min

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