Serie A, i migliori acquisti dell’ultima settimana di mercato
Un focus sui giocatori arrivati sul gong del mercato e su cosa possono dare alle loro nuove squadre
Rolando Mandragora & Antonio Sanabria
Gli ultimi giorni di mercato hanno dato a Davide Nicola praticamente quello che aveva chiesto; due suoi pretoriani, chiesti ed ottenuti, per puntellare due reparti spesso in difficoltà.
Sanabria viene dal Betis dopo gli anni al Genoa, e la rinascita sotto la guida del tecnico piemontese; attaccante mobile, in grado di giocare sia come unica punta sia in un tandem, perfetto probabilmente per fare da spalla a Belotti. Certo, superare la concorrenza di Zaza (e Verdi) non sarà così facile, anche visto il ritorno a buoni livelli dell’undici granata.
Mandragora invece ha condiviso con Nicola sia l’impresa di Crotone che un periodo ad Udine, fungendo da perno centrale del centrocampo in ambo i casi; rientrato a Novembre, si è visto sopravanzato da Arslan nelle gerarchie friulane, e può trovare spazio nel centrocampo granata, potendo dare ordine e geometrie, colmando la lacuna del regista.
Valentin Antov
Classe 2000, ex capitano della CSKA Sofia, con già 8 presenze nella nazionale bulgara, Antov sbarca a Bologna quasi a fine mercato come rinforzo per la linea arretrata. Centrale fisico ma con buone proprietà di palleggio, il suo arrivo denota forse un’insoddisfazione di Mihajlovic nei confronti dell’altro neo-arrivato, Soumaoro, forse ritenuto non pronto dopo la debacle contro il Milan. Si sa che Sinisa non ha problemi a lanciare i giovani (chiedere a Donnarumma, Vignato, Hickey), e Antov potrebbe trovare posto in difesa assieme all’esperto Danilo, spostando sulla fascia il gioiellino Tomiyasu.
Daniele Rugani
L’ex ragazzo prodigio di Empoli torna in provincia, e lo fa a Cagliari, in una situazione davvero complessa; in difesa al fianco di Godin ci sono stati vari tentativi di trovare la quadra, prima con il giovane Walukiewicz, poi con l’esperto Klavan, infine con capitan Ceppitelli, senza però trovare il bandolo della matassa. L’occasione Rugani è stata colta dalla dirigenza rossoblu che prova a puntellare il reparto con un giocatore ormai esperto, anche se in difficoltà da tanto tempo; al Rennes infatti Rugani, tra infortuni e ritardo di condizione, è riuscito a giocare una sola partita. Se tornerà in forma potrebbe essere nuovamente un fattore difensivo fondamentale, altrimenti si andrà ad aggiungere alla lista delle meteore nella difesa sarda. Noi prendiamo la prima opzione, con riserva.
Kevin Malcuit
Il francese, uscito dai radar napoletani dopo l’infortunio al crociato dello scorso anno, avrà una grande occasione per tornare alla ribalta in quel di Firenze; Lirola ha lasciato uno spazio a destra, finora occupato da Caceres o da Venuti, e la Fiorentina ha cercato di colmare questo vuoto acquistando proprio Malcuit. Una volta tornato il ritmo partita il francese potrà mostrare le sue grandi capacità offensive, la facilità di corsa e la velocità, mascherando le carenze difensive grazie allo schieramento a 5 finora mantenuto da Prandelli.
Viktor Kovalenko
Un altro trequartista per Gasperini, una giungla vera e propria per i fantallenatori; già Malinovskyi e Miranchuk hanno poco spazio, messi in ombra rispettivamente da Pessina e Ilicic, inoltre Pasalic è rientrato con il gol contro la Lazio e si candida a un posto tra le linee. E allora perché Kovalenko? Giocatore di grandi mezzi tecnici, destro di piede (e questo è quasi un unicum visto che tutti i sopracitati tranne Pasalic sono mancini), ed in grado di giocare anche da mediano, l’ucraino arriva dallo Shaktar in anticipo di 6 mesi rispetto al previsto, anche per iniziare ad abituarsi ai dettami del Gasp, che solitamente sono difficili da apprendere per i nuovi arrivati (vedasi il periodo di apprendistato di Malinovskyi e Miranchuk). Probabilmente quindi quest’anno sarà propedeutico per l’inserimento in pianta stabile nel 2021/22.
L’attacco del Parma
Una festa sul gong; Inglese e Cornelius non sono stati ceduti, ma hanno segnato 0 gol in due e stanno perdendo i galloni da titolari, Gervinho è la sicurezza, Kucka tira un sospiro di sollievo e si prepara a tornare mezzala, sul pianeta Parma è in moto una rivoluzione.
Dennis Man è stato il primo ad arrivare; ala offensiva dello Steaua Bucarest, classe 98, è stato pagato la bellezza di 13 milioni dai crociati per assicurarsi le sue prestazioni sull’out di destra. Ala che gioca a piede invertito, in grado di rientrare sul sinistro per calciare in maniera mortifera, stile Robben; nelle ultime 18 partite in patria ha segnato 14 gol dimostrando una forma smagliante. Sarà pronto al grande salto? Skov Olsen (che aveva segnato oltre 20 gol in Danimarca nel suo ultimo campionato) suggerisce che la prolificità in un campionato minore non è sinonimo di sicurezza, ma Man sembra pronto a prendersi la maglia da titolare e a fare il Kulusevski per D’Aversa.
Graziano Pellè torna dove aveva segnato il suo unico gol in Serie A ormai dieci anni fa, e lo fa da svincolato dopo anni di esilio dorato in Cina; classe ’85, l’attaccante salentino se in forma (e questo è un grande se) può essere un upgrade rispetto a Inglese e Cornelius sotto il punto di vista dell’esperienza, risultando simile a loro come tipologia di gioco.
Joshua Zirkzee è invece la scommessa per eccellenza; giovane del Bayern Monaco, classe 2001, l’anno scorso colpì gli esperti per un impatto pazzesco nelle partite dei teutonici; il giovane olandese debuttò in prima squadra con Flick per una serie di infortuni nel reparto offensivo esordendo all’89esimo sull’1-1 contro il Friburgo e segnando al primo pallone toccato. Tre giorni dopo, altro subentro sul risultato di parità (stavolta contro il Wolfsburg) e altro gol segnato al primo pallone a sua disposizione. A inizio marzo ha una chance da titolare contro l’Hoffenheim, ed indovinate, primo tocco, gol; un vero e proprio predestinato. Finisce la stagione con 4 gol in 311 minuti.
Per il Parma è una vera e propria scommessa, ma se riuscisse ad essere autosufficiente davanti potrebbe davvero dare molto ai crociati per raggiungere la salvezza.