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Juventus, un vice Morata per Pirlo: Divock Origi

Tra i vari nomi accostati alla Vecchia Signora per rinforzare il roaster offensivo, è spuntato quello di Divock Origi, e noi ci siamo chiesti se, e come, potrebbe far comodo ai Bianconeri.

Esploso giovanissimo nel Lille, Divock Origi è presto salito alla ribalta con il suo passaggio al Liverpool nel 2014, proprio per questo, nonostante il suo nome circoli da parecchio tempo è ancora relativamente giovane, essendo un classe ’95. Un profilo molto interessante, quello del belga, che sta, però, trovando sempre meno spazio alla corte di Klopp, complice anche la spietata concorrenza in avanti e che cerca una piazza in cui rilanciarsi, visti gli appena 10 minuti giocati collezionati in Premier League in questa stagione. Proprio per questo motivo sembra sia stato offerto alla Juventus, squadra in cerca di un quarto attaccante, per far rifiatare la coppia CR7 – Morata, con un Dybala ancora in difficoltà in questo inizio di campionato.

Perchè Origi è il quarto attaccante giusto

Origi è una punta dinamica, con buone abilità nel dialogare con i compagni e proprio per queste caratteristiche potrebbe ricoprire con successo il ruolo di vice-Morata. Con l’aiuto degli amici di Soccerment abbiamo messo a confronto alcuni dati dei due giocatori nelle ultime 3 stagioni.

Sicuramente lo spagnolo produce output offensivi di livello superiore, ma considerando la poca continuità con cui è stato messo in campo Origi, i suoi numeri sono buoni. L’attaccante del Liverpool tenta quasi un dribbling a partita in più rispetto a Morata e questo potrebbe essere un punto a suo favore, considerando che la Juve ha trovato maggiori difficoltà contro difese molto chiuse e l’abilità nel superare l’uomo e creare superiorità numerica potrebbe essere un’arma in più per Pirlo, specialmente a gara in corso. Ma i parametri in cui Origi sembra avvicinarsi di più, per caratteristiche, allo stile di gioco di Morata sono quelli del coinvolgimento nella manovra e delle azioni di pressing.

ORIGI MORATA (20/21)
Tocchi p90 43 44,9
Pressing nella trequarti off. p90 9,02 7,3
N.B. I dati di Morata fanno riferimento alla sola stagione in corso, essendo diverso il suo ruolo rispetto a quello svolto nell’Atletico.

Origi e Morata hanno in comune anche un’altra caratteristica: la predisposizione a segnare gol pesanti, come dimostrano le segnature del belga in Champions League (contro Barcellona in semifinale e Tottenham in finale). Inoltre, nel caso Origi riuscisse a ritagliarsi uno spazio e rilanciarsi come giocatore, la Juve potrebbe trarne anche un vantaggio economico, generando una plusvalenza, considerando l’attuale svalutazione dell’ex Lille (nel caso di trasferimento a titolo definitivo).

Perchè invece Origi non è il quarto attaccante giusto

É chiaro che per far sì che un trasferimento del genere vada in porto sono necessarie alcune condizioni. Il primo punto a “sfavore” di Origi è sicuramente l’ingaggio: è vero, i 2,6 milioni di euro che guadagna al Liverpool non sono una cifra proibitiva per la Juventus, ma sono senz’altro tanti per uno che dovrebbe essere il quarto attaccante in rosa, considerando le altre opzioni che offre il mercato. Tornando al campo, Origi è un giocatore che non ha continuità da molto tempo, sono da valutare le condizioni fisiche e soprattutto la volontà di spostarsi in un club dove partirebbe di nuovo dietro nelle gerarchie. Inoltre, l’attaccante predilige, da sempre, giocare sul centro sinistra, zona del campo solitamente “frequentata” da CR7, il che potrebbe provocare una certa incompatibilità tra i due, o comunque la necessità di rivedere la gestione degli spazi offensivi.

In conclusione, Origi potrebbe essere una valida alternativa nell’attacco di Pirlo. Ovviamente al netto di una condizione psico-fisica che sarà sicuramente valutata con attenzione nell’eventualità di un suo arrivo a Torino, ma con una grande voglia di rimettersi in gioco e confermare quel grande potenziale fatto vedere agli inizi della sua carriera.

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