Pessina è un titolare dell’Atalanta?

Titolare nelle sfide più importanti di Champions League, il centrocampista bergamasco si sta prendendo un posto nella Dea

Matteo Pessina è tornato dal roboante prestito all’Hellas Verona, concluso con ben 7 gol segnati, praticamente sottotraccia; infortunato al ginocchio nell’ultima giornata dello scorso campionato, ha saltato la preparazione e la prima parte della stagione, entrando nelle rotazioni da dopo la sosta di Ottobre.

Un po’ per caratteristiche, e un po’ per concorrenza, nessuno vedeva il centrocampista italiano come un possibile titolare nell’11 tipo della Dea: Freuler e De Roon sono insostituibili al centro, e Pasalic è la prima riserva, nonché il principale indiziato a giocare trequartista titolare in caso di 3-4-1-2 e Gomez spostato tra le due punte, senza dimenticare la presenza di Malinovskyi.

Invece di adattarsi ad un anno da comprimario, Pessina ha approfittato dell’inizio a singhiozzo dell’Atalanta, e delle varie defezioni davanti, per prendersi un po’ di spazio, fino a diventare titolare per Gasperini nelle partite più importanti giocate finora, ad Anfield contro il Liverpool, e nello spareggio Champions contro l’Ajax di ieri sera.

Perché Pessina?

La cosa che ha colpito è che Pessina non si è imposto come centrocampista centrale, ma come trequartista del 3-4-1-2, in un ruolo dove c’è un affollamento pauroso; ok, ha guadagnato i galloni da titolare in un momento in cui Malinovskyi è appena rientrato dal covid, che è stato contratto anche da Miranchuk, mentre Pasalic è fermo ai box per infortunio, ma questo non fa passare in secondo piano la sorpresa per l’efficacia del centrocampista italiano. Inoltre la situazione esplosiva in casa Atalanta ha probabilmente tolto qualche certezza a giocatori come Ilicic e Muriel, partiti più spesso dalla panchina ultimamente.

Ma Pessina da trequartista nel 3-4-1-2 è riuscito a tappare alcune falle che si erano aperte sul vascello bergamasco; la preparazione corta per la ripresa del campionato ha sicuramente messo in difficoltà la fase difensiva atalantina, basata sul duello individuale e quindi sull’estrema intensità fisica, e allo stesso modo gli infortuni (ad esempio a De Roon) e le carenze delle riserve sugli esterni che hanno obbligato agli straordinari Hateboer e Gosens, hanno creato vari scompensi nell’Atalanta, che ha perso alcune partite in maniera disastrosa (0-4 al Diego Armando Maradona contro il Napoli, 0-5 in casa contro il Liverpool), perdendo anche lucidità in fase offensiva, dove si era imposta come una delle migliori squadre in Europa.

Pessina è stato il normalizzatore di Gasperini; giocatore solido, in grado di fare un ottimo lavoro in fase difensiva, ma molto verticale (come abbiamo già visto in un parallelo con Pasalic), permettendo alla squadra di recuperare velocemente metri di campo dopo un recupero palla nella propria metà campo, è riuscito a legare i reparti in un momento in cui gli esterni non riescono a farlo continuativamente come fanno di solito.

Pessina resterà titolare?

Non è facile capire se Pessina potrà imporsi a lungo termine come titolare, ma sembra che per Gasp possa esserlo almeno nei match clou; già l’anno scorso alle volte nelle partite importanti Gasperini schierava Pasalic come trequartista (alzando Gomez punta) nel 3-4-1-2, per dare maggior compattezza centrale, pressare meglio il play avversario, e allo stesso modo dare un riferimento offensivo in grado di cambiare lato del campo velocemente. L’esempio perfetto è la rocambolesca sconfitta per 1-3 in casa contro la Juventus (Novembre 2019), dove però Pasalic fu un dilemma irrisolvibile per la squadra di Sarri, che riuscì a vincere solo nel finale grazie a due magie di Dybala e Higuain.

Con il rientro di Pasalic stesso, Malinovskyi e Miranchuk, e con Ilicic e Muriel che richiedono spazio, gli spazi per Pessina si ridurranno anche solo per non tenere fuori giocatori importanti come i soprascritti; a differenza però della situazione del mese scorso, Gasperini ha trovato un centrocampista duttile che, nei momenti in cui l’Atalanta è all’angolo, è in grado di dare equilibrio alla squadra permettendo di uscire bene dalle difficoltà; un’Atalanta che invece di vincere 4-3 come negli anni passati magari vince 1-0 (come vs Ajax), ma che intanto vince, in attesa di tempi migliori.

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