Dorgu, l’ultimo incantesimo di Corvino, il Re Mida del calciomercato
Ennesima chiamata esotica con annessa plusvalenza da record per il ds del Lecce: Dorgu è a un passo dal grande salto al Manchester United

Dopo aver resistito agli assalti ricevuti in estate, a gennaio il Lecce si è dovuto arrendere al primo vero tentativo concreto per Dorgu. Il laterale danese, consacratosi nelle prima parte della stagione tra Gotti e Giampaolo, è ormai in direzione Manchester, sponda United. Perfetto per il gioco di Ruben Amorim, che sfrutta molto le corsie, il classe 2004 passerebbe in Premier League per circa 30 milioni più bonus, come riporta Sky Sport. A lui vanno gli auguri affinché non faccia la fine di Zirkzee e Hojlund, grandi talenti di provincia in Serie A e flop milionari ad Old Trafford. A Pantaleo Corvino, invece, vanno i complimenti per aver fiutato prima di tutti l’ennesima plusvalenza da capogiro.
Il DS del Lecce non è certo nuovo a stupirci con operazioni simili. Fu già lui a scoprire Valeri Bozhinov nel lontano 2000, scovato a Malta a quattordici anni (sì, aveva appena raggiunto l’età del consenso) e poi rivenduto a 14 milioni alla Fiorentina nel 2005. Sempre nell’anno del Grande Giubileo, Corvino pescò Mirko Vucinic dal Montenegro, una delle sue mete preferite. Arrivò a zero dall’impronunciabile Sutjeska Niksic e sei anni dopo passò alla Roma per quasi 20 milioni. A questi si aggiungono Chevanton e Ledesma, ma anche Jovetic e Vlahovic alla Fiorentina. Insomma, negli anni le corvinate a cui abbiamo assistito sono tante e ce ne sono state alcune molto sorprendenti anche in tempi recenti.

Re Mida Corvino
Dopo un primo ciclo da direttore sportivo a Lecce dal 1996 al 2005 e le esperienze a Firenze e Bologna, Pantaleo Corvino è tornato in Salento dal 2020. Da quel momento ha riportato i lupi in Serie A e ha fatto scuola di scouting a tutti. Uno dei primi colpi che fa al suo ritorno a casa è Morten Hjulmand, prelevato dall’Admira Wacker nel gennaio 2021 per 2.5 milioni. Un investimento impegnativo per un club ai tempi cadetteria, ma che ha senza dubbio ripagato il rischio. Nell’estate 2023, infatti, è stato ceduto per 19.5 milioni proprio allo Sporting di Ruben Amorim.
L’anno dopo si ripete addirittura con due colpi molto interessanti. Per un complessivo di 850mila euro porta in Puglia sia Gabriel Strefezza dalla SPAL sia Valentin Gendrey dall’Amiens. Oggi l’ala brasiliana è il capitano del Como, che lo ha prelevato un anno fa per 3.5 milioni, e il terzino francese è all’Hoffenheim, che in estate lo ha strappato ai giallorossi per 8.5 milioni. Nel 2022, anno in cui fa impazzire tutti con Samuel Umtiti, fa altre due corvinate. Dalla Svizzera arriva Assan Ceesay, poi rivenduto in Arabia per 2.5 milioni, e poi tenta di rivitalizzare Marin Pongracic. Il centrale croato, costato appena 1.6 milioni, in estate è stato rivenduto a 15 milioni alla Fiorentina. In quell’estate scova anche Baschirotto in Serie B e Banda in Israele, pilastri del Lecce di oggi.
Nel calciomercato estivo 2023 Pantaleo Corvino si è scatenato. È l’anno di Dorgu, pagato due spicci, appena 200mila euro, dall’U19 del Nordsjælland e prossimo a generare 30 milioni con il suo passaggio al Man United. Poi dalla Slovacchia arriva Krstovic, dalla Ligue 2 Kaba e dall’Argentina Pierotti. Tre profili che chissà che non possano essere le plusvalenze del futuro. Sei mesi fa non è stato da meno con l’acquisto di alcuni giocatori esotici che spera di rivendere a peso d’oro nel tempo: da Gaspar a Pierret, passando per Danilo Veiga e Thiago Gabriel, i due portoghesi strappati all’Estrela Amadora nei giorni scorsi. O ancora Luis Hasa, comprato per 150mila euro dalla Juve NextGen e rivenduto per 500mila euro al Napoli senza neanche un minuto in Serie A.
In pratica Pantaleo Corvino genera calcio. Intravede del talento in un giovane sconosciuto che gioca in una squadra sconosciuta di un campionato semi-sconosciuto, lo compra a tanto o a poco, o meglio al giusto, e il più delle volte lo rivende a molto di più. Così il Lecce ha costruito non solo una squadra tecnicamente e qualitativamente all’altezza di giocarsi la permanenza in Serie A, ma anche sostenibile sul piano finanziario. Tutto grazie alle chiamate del suo ds, che spesso si trasformano in plusvalenze non da poco. La prossima sarà Dorgu, ma sicuramente non sarà l’ultima.