Napoli e Inter: la sfida per lo scudetto si gioca a centrocampo

I numeri del terzetto partenopeo sfidano la danza del reparto neroazzurro. La corsa al titolo è una sfida tra scuole di pensiero

Centrocampo Inter e Napoli a confronto

Premessa doverosa: sarebbe riduttivo ricondurre la lotta al vertice tra due ideologie differenti al confronto tra reparti di centrocampo e ancor più riduttivo sarebbe etichettare l’uno come tecnico e l’altro come fisico. Ma la disposizione “a tre”, insieme alle opposte contingenze delle due contendenti, permette di stabilire un confronto tra i reparti che – nel bene o nel male – stanno facendo la differenza. A cominciare dal Napoli, che può contare sul new-and-improved Zambo Anguissa, nello stato di forma più incisivo e costante della sua carriera: 4 gol (ne aveva fatti 5 nelle precedenti 9 stagioni), 3 assist, e dozzine di chilometri macinati.

Anguissa è ovunque, tanto da oscurare l’importante lavoro difensivo che – anche quest’anno – sta svolgendo Lobotka: 94 possessi vinti e una percentuale monstre di duelli a terra vinti: 68.35% (54 su 79). E poi c’è McTominay, secondo tra i centrocampisti per tocchi nell’area avversaria (54), tiri (37), gol (5) e – come riportato da Il Corriere dello Sport – terzo tra i debuttanti in Serie A per coinvolgimento attivo in una rete. I tre azzurri hanno una caratteristica comune: corrono, e tanto. Basta considerare l’ultima partita contro l’Atalanta: primo McTominay, 13,079 km; secondo Lobotka, 12,571 km; terzo Anguissa, 12,208 km. Perché non siamo sorpresi?

Sull’Inter, invece, c’è poco da aggiungere: sappiamo quanto siano stati importanti la scorsa stagione Barella, Calha e Mkhitaryan. Non è un caso che, senza gli ultimi due, i neroazzurri stiano facendo più fatica del solito. Barella è l’unico ad aver migliorato il proprio rendimento rispetto all’anno dello scudetto (si era fermato a 2 gol e 3 assist) e le riserve – in particolare Frattesi e Zieliński – non stanno rendendo, a livello di numeri, quanto sperato. Eppure, l’efficacia del terzetto interista non si misura tanto in cifre, quanto nella capacità di “orchestrare” la squadra coi propri movimenti. Sarà una sfida tra scuole di pensiero, e c’è un girone intero per godersela.

Leggi anche

Loading...