Chi li ha visti? Otto giocatori scomparsi dai radar della Serie A
Nuovi acquisti dimenticati, ex titolarissimi e giovani promesse frenate: ecco otto dei calciatori che non hanno ancora avuto un minuto in Serie A
Giunto dicembre, con la Serie A oramai quasi al giro di boa e la Coppa Italia già in fase avanzata, si iniziano a delineare in maniera sempre più chiara le gerarchie degli allenatori che siedono sulle venti panchine di Serie A. Molti hanno le proprie certezze come Antonio Conte, altri amano cambiare come Vincenzo Italiano, ma alla fine ci sono sempre quei giocatori che gli allenatori non vedono proprio.
Balzano all’occhio otto casi specifici, di giocatori che nella passata stagione erano nel giro dei titolari oppure sono stati acquistati in estate ma che finora hanno accumulato la bellezza di zero minuti totali nelle 14 giornate di campionato. Per un motivo o per un altro non hanno mai annusato l’odore del campo e attendono con pazienza (che prima o poi finisce) il proprio momento.
Tommaso Corazza (Bologna)
Nonostante, come detto, Vincenzo Italiano sia un allenatore a cui non piace l’etichetta “titolare”, c’è un giocatore che non è ancora riuscito a trovare spazio. È Tommaso Corazza, promettente terzino classe 2004 che nella passata Serie A ha messo insieme 187′ spalmati su nove apparizioni. Quest’anno sempre convocato (13 panchine su 13), ma mai in campo. Solo 12′ in Coppa Italia contro il Monza.
Nonostante sia stato sempre a disposizione, il difensore bolognese non è mai riuscito a impensierire lo staff tecnico rossoblù. Complice, sicuramente, il veloce adattamento di Juan Miranda, uno di quelli a cui Italiano non rinuncia mai. Undici presenze per lo spagnolo, di cui otto da titolare. Nelle altre occasioni fiducia all’esperienza di Lykogiannis. Stesso ragionamento a destra (dove Corazza potrebbe giocare senza problemi), con l’alternanza Posch-De Silvestri (più Holm).
Josep Martinez (Inter)
A differenza di Italiano, Simone Inzaghi ama avere i suoi fedelissimi, ma visto il calendario molto fitto si sta aprendo sempre di più al turnover. Nonostante ciò due volti nuovi, arrivati in estate, non stanno trovando spazio. Uno è Tomas Palacios (prelevato per 6.5 milioni premi esclusi dall’Independiente Rivadavia), che però ha calcato il campo per 9′ contro l’Empoli. L’altro è Josep Martinez. Arrivato per 13,5 milioni più bonus dal Genoa, fino ad adesso il portiere spagnolo non ha mai avuto l’onore di difendere i pali dell’Inter.
Ad oggi la gerarchia per la porta nerazzurra è chiara. Yann Sommer ha il posto fisso e nessuno glielo toglie. Neanche qualche piccola incertezza dell’ormai 35enne svizzero (a giorni 36enne) ha fatto riflettere il tecnico della Beneamata. Eppure quest’ultimo, nella stagione 2022/2023, aveva avuto il coraggio di togliere ad Handanovic i gradi da numero 1 per consegnarli ad André Onana (arrivato a zero). Quell’anno la scelta si rivelò azzeccata, con una plusvalenza da circa 50 milioni messa a bilancio un anno dopo. Quest’anno, per il momento, Josep deve ancora aspettare.
Alex Jimenez e Mattia Liberali (Milan)
Nessuna occasione neanche per i giovani talenti rossoneri Alex Jimenez e Mattia Liberali. Il terzino spagnolo, riscattato in estate dal Real Madrid per 5 milioni di euro, nella scorsa Serie A era sceso in campo tre volte, raccogliendo 65′ e dando l’idea di poter essere il vice-Theo del futuro. Il fantasista italiano ha fatto faville nel pre-campionato e si pensava potesse avere qualche occasione in prima squadra. Per loro, invece, per ora c’è solo il Milan Futuro (12 e 7 le presenze). Cinque convocazioni per il primo, due per il secondo. Entrambi, però, rimangono a secco di minuti.
Nonostante Theo Hernandez non fosse tra i titolari in quattro occasioni su 14, mister Paulo Fonseca ha preferito adattare Pietro Terracciano a sinistra che portare tra i grandi Jimenez. Situazione diversa per Liberali, che davanti si ritrova sia Pulisic che Chukwueze. Mentre Camarda è riuscito a farsi largo pure tra Morata e Abraham, lo spagnolo e l’italiano dovranno pazientare ancora un po’ e mettersi in luce in Serie C.
Patrick Ciurria e Stefano Sensi (Monza)
Uno dei casi più sorprendenti è in casa Monza e porta il nome e il cognome di Patrick Ciurria. Quest’ultimo, in Brianza dal 2021, nella passata stagione era uno dei punti cardine della formazione di Raffaele Palladino. 22 presenze, di cui 18 da titolare, prima di un infortunio al menisco che lo ha costretto a operarsi e a saltare l’ultima parte della stagione. Tornato a disposizione in autunno, finora il Fante ha collezionato solo sette panchine di fila, senza mai riuscire a riprendersi il posto (ora di Pedro Pereira). È tornato titolare nella sconfitta per 4-0 contro il Bologna in Coppa Italia. Vedremo se mister Nesta gli darà qualche minuto anche in Serie A.
Casella dei minuti a zero anche per Stefano Sensi, che però purtroppo a un minutaggio striminzito ormai sembra esserci abituato. Quest’anno già tre problemi fisici, di cui uno abbastanza serio che lo ha tenuto ai box da metà settembre e metà novembre. Per lui solo quattro convocazioni in Serie A e mai nemmeno un subentro. Due occasioni, invece, in Coppa Italia: 35′ contro il Sudtirol al primo turno e 19′ contro il Bologna agli ottavi. Ora, però, il Monza è stato eliminato dalla competizione, dunque l’ex Inter dovrà provare a trovare spazio anche in campionato.
Rafa Marin (Napoli)
Prelevato per la bellezza di 12 milioni dal Real Madrid a inizio calciomercato, finora Rafa Marin non è mai riuscito a far riflettere Antonio Conte. Nessun problema fisico, finora 14 panchine su 14. Sempre disponibile, mai impiegato. Neanche sul 3-0 contro il Bologna o sul 0-4 a Cagliari. Riserva fissa, soltanto per scelta tecnica.
L’allenatore leccese ha ormai le idee chiare e nella sua difesa a 4 c’è spazio solo per Rrahmani e Buongiorno. Sebbene lo spagnolo sia bravo con entrambi i piedi (è destro, ma all’Alaves faceva il centro-sinistra), non è mai stato preso in considerazione. Ha più minuti di lui perfino Juan Jesus (79′ alla prima contro il Verona). Dopodiché solo Rrhamani-Buongiorno, senza mai perdersi un minuto. Per il momento, quindi, Rafa Marin deve accontentarsi dei 90′ contro il Palermo in Coppa Italia. Anche se non è facile da digerire.
Damian Pizarro (Udinese)
Inutilizzato anche Damian Pizarro, attaccante cileno classe 2005 arrivato in estate dal Colo Colo per 3,5 milioni più il 30% sulla futura rivendita. Grandi promesse (l’anno scorso 5 gol in 13 partite), tanto da smuovere paragoni con il connazionale Alexis Sanchez, giunto in Friuli da sconosciuto e poi diventato un top-player a livello internazionale. Ma finora rimangono solo parole, parole, parole. Nove panchine in stagione, tre apparizioni in Primavera e in mezzo qualche acciacco fisico. Da poco sarebbe tornato a disposizione (contro il Genoa era convocato), ma ancora niente spazio per lui.
Certamente non gioca a suo favore la rosa molto lunga a servizio del tecnico Runjaic. In attacco, per soli due posti, il coach tedesco può contare addirittura su sette giocatori. Come lui un altro acquisto importante del calciomercato estivo come Rui Modesto (acquistato per 2 milioni) non sta riuscendo ad imporsi. Il portoghese, però, perlomeno ha potuto provare gli scarpini nuovi, scendendo in campo rispettivamente per 17′ contro il Cagliari. Quelli de El Haaland de Macul, invece, sono ancora immacolati, in attesa di essere indossati alla prima occasione buona per dimostrare le sue doti.