Alieu Njie, il talento che può riaccendere le speranze granata

Classe 2005, passaporto svedese, talento e imprevedibilità: è questo il biglietto da visita dell’unica stella nella notte scura che incombe sul Toro.

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Come una ventata d’aria fresca nell’atmosfera viziata da malumori, contestazioni e infortuni che aleggia nell’ambiente, l’ingresso di Alieu Njie contro il Monza ha portato brio e spensieratezza in un Torino turbato dagli eventi.

Non fa neanche in tempo a mettere piede in campo (minuto 71’), che subito crea la migliore occasione della ripresa per i suoi: con un tocco d’esterno, delizioso e un po’ visionario, mette in porta il non freddissimo Gineitis, che trova pronto Turati in risposta. I compagni sembrano cercarlo in ogni capovolgimento di fronte: sanno che dai suoi piedi può partire il guizzo, la fiammata con cui creare superiorità numerica. Responsabilità di cui il classe ‘05 si fa carico con grande intraprendenza e personalità

la sua abilità nell’uno contro uno ha messo in crisi la retroguardia briantea nell’ultimo quarto di gara. Sgusciante, capace di spezzare i raddoppi e innescare i compagni o di cercare la soluzione personale: una scarica di adrenalina per una squadra in difficoltà nella testa e negli uomini. In un periodo in cui non sembra proprio voler tornare il sereno, Alieu Njie è il raggio di sole che apre uno spiraglio di luce: i suoi dribbling e la sua fantasia costituiscono una risorsa a cui Vanoli può aggrapparsi per restituire inventiva e imprevedibilità a un reparto offensivo piatto.

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