Cotte 06 – Faustino Anjorin

In una squadra giovane e organizzata come l’Empoli, spicca l’esuberanza di ‘Tino’, classe 2001 ed ex-promessa del Chelsea che, dopo anni di prestiti girovaghi, sembra essersi finalmente ritrovato nel fertile sistema di D’Aversa

Faustino Anjorin in maglia Empoli

Cotte è la rubrica che in 90′ si prende delle stese mica da ridere per poi ritrattare in tempi brevissimi ritorna in grande stile. Qui trovate il quinto episodio.


Mettiamo subito le mani avanti: il fallo da rigore – discutibile e discusso – commesso su Politano non può pregiudicare un’abbondante ora di gioco a dir poco dominante, in cui Faustino Anjorin ha giganteggiato sul centrocampo della capolista. È il volto di un Empoli giovane, spavaldo e affamato: un motore costante nelle due fasi, capace di imprimere potenza in tutte le sue giocate, di fare a sportellate (7 duelli vinti) e ribaltare il fronte con impetuosi strappi palla al piede.

Tuttavia, sarebbe riduttivo catalogarlo come un energico box-to-box tutto grinta e polmoni: l’imbucata con cui innesca Colombo dopo una progressione delle sue è uno scavino con i giri contati, che non si trasforma in assist solo per la diagonale profonda di Spinazzola. Per caratteristiche fisiche, presenza nelle due fasi e veemenza in conduzione, il paragone con Loftus-Cheek non risulta poi così eccessivo, se non in termini di incidenza sotto porta: gol e assist che però, di questo passo, sembra potenzialmente avere nelle gambe.

Pochi anni fa pezzo pregiato dell’academy del Chelsea, pescato dall’Empoli tra gli esuberi dei Blues dopo una stagione in terza serie inglese, Faustino è nel contesto giusto per dare una sterzata alla sua carriera.

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