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Col jolly Buchanan, Inzaghi potrà muovere le pedine nell’inderogabile 3-5-2

Tra il sempiterno Darmian e un’imperscrutabile Dumfries, non è ancora chiaro il ruolo del canadese, prossimo al rientro.

Martedì 3 settembre, l’Inter ha presentato l’elenco ufficiale dei calciatori che prenderanno parte alla prima fase della nuova Champions League. Con una sorpresa: dentro Buchanan, fuori l’ultimo arrivato Tomás Palacios. Inzaghi confida quindi nell’imminente recupero dell’esterno canadese come alternativa a Dimarco, relegando nuovamente – almeno per le partite europee – Carlos Augusto al rango di vice-Bastoni. Ma in campionato?

Probabile che sarà così anche in Serie A – dove in 10 gare è sempre stato schierato a sinistra – , a meno di un’integrazione incredibilmente rapida del giovane braccetto argentino negli schemi nerazzurri. Ma ciò alimenta la sensazione di uno squilibrio nell’organico interista. Se infatti la corsia di sinistra sembra ampiamente coperta (in chiave qualitativa, quantitativa e futuribile), sulla sponda opposta l’intramontabile Darmian fa gli straordinari mentre Dumfries fatica a entrare in condizione.

Eppure, tanto nel Brugge (più arretrato) quanto in nazionale (più avanzato), Buchanan galoppa sulla fascia destra con buoni numeri offensivi: nei tre anni trascorsi in Belgio ha una media di 0,54 GCA (Goal-Creating Action) p90. Dumfries, che ha sempre manifestato evidenti limiti tecnici, gode tuttavia della fisicità e della progressione che manca a Darmian, il quale invece garantisce costanza e praticità in entrambe le fasi – seppur quasi trentacinquenne.

Buchanan, per caratteristiche, è equiparabile a Cuadrado, che l’anno scorso venne integrato come soluzione tecnica e rapida speculare a Dimarco. Diamogli tempo di tornare, poi scopriremo a quale fascia appartiene il suo futuro.

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