Thiago Motta farà finalmente cambiare la narrazione su Locatelli
Dall’esclusione in Nazionale alla prima con Thiago Motta, Manuel Locatelli sarà un elemento centrale della nuova Juventus
Assediato dalle critiche ed escluso dai convocati per l’Europeo. Si era conclusa così la stagione di Manuel Locatelli, lontano parente del centrocampista elegante, tecnico e dalla spiccata personalità che avevamo ammirato al Sassuolo. Relegato a compiti di rottura e contenimento, costretto a toccare sempre meno palloni, limitato nelle giocate da una sfiducia latente e da un atteggiamento speculativo che lo inducevano sovente all’errore.
A riportare la carriera di Manuel sulla retta via, come inviato da calcistica provvidenza, è arrivato Thiago Motta, che dal primo giorno di ritiro ha parlato di ‘merito’ e imposto i suoi diktat: dominio del gioco e riaggressione immediata. Dettami tattici che hanno riportato finalmente al centro Locatelli. Contro il Como si è rivisto quel giocatore determinante in fase di possesso, capace di prendere per mano la squadra con le sue qualità di palleggio e lettura nelle due fasi.
Motta, che ha dichiarato di “non dovergli insegnare nulla, ma di essere qui per aiutarlo” gli sta cucendo addosso un nuovo ruolo di guida mobile: un regista dinamico in grado di ricevere a tutto campo e dare sfogo alle transizioni positive della Juve. Il risultato? 7/8 passaggi lunghi completati, 5 passaggi nell’ultimo terzo di campo – indice della ritrovata incidenza di Locatelli nella manovra offensiva -, il tutto con il 91% di precisione passaggi.
Da sottolineare anche la buona dose di intensità e la capacità di recupero immediato: caratteristiche che evidenziano la centralità nello scacchiere del suo allenatore, che lo ritiene un elemento cardine per la sua proposta di calcio. Era la prima, era il Como, ma conta fino a un certo punto: il tanto vituperato Locatelli è solo l’ultimo esempio di quanto il contesto incida direttamente sulle prestazioni di un giocatore. Ora Manuel ha tutto per tornare sui suoi livelli.