Saelemaekers e Maldini meriterebbero un ruolo in questo Milan

Alexis Saelemaekers e Daniel Maldini: storie diverse, destini quanto mai simili. Entrambi, nonostante le ottime stagioni in prestito a Bologna e Monza, sembrano in procinto di svuotare nuovamente l’armadietto di Milanello. Ma siamo così sicuri che il Milan faccia bene a privarsi a cuor leggero di entrambi? Sia il belga, sia il figlio d’arte hanno dimostrato di poter costituire una risorsa importante per i Rossoneri. Non solo in termini di plusvalenza.

Avere in rosa giocatori con le loro caratteristiche consentirebbe a Fonseca una straordinaria flessibilità tattica e una vasta gamma di soluzioni dalla panchina: un pozzo di qualità da cui attingere a gara in corso. A Maldini, “ancora” 22enne, una possibilità in prima squadra non è mai stata realmente concessa: troppo estro e poca consistenza? Difficile collocazione tattica? O il fardello di un cognome che in società non intendono sostenere? Il ragazzo ha dimostrato di avere i numeri per giocarsi le sue carte: 33’ di media a partita nella scorsa stagione, 4 gol e tante giocate di livello, partendo sempre dal centro sinistra. Non è forse giunto il momento di pensare a lui come alternativa di qualità sulla trequarti? 

Ancora più prezioso, nel 4-2-3-1 del tecnico portoghese, potrebbe essere Saelemaekers, cresciuto esponenzialmente durante la gestione Motta. Specie in un Milan che costruisce a 3 e con un Leão spesso indolente quando si tratta di difendere. Il belga, in grado di giocare su entrambe le fasce ma anche di venire dentro al campo, porta con sé un bagaglio di imprevedibilità, personalità e quella grinta – spesso rimproverata ai compagni di reparto – che gli ha permesso di incrementare le sue prestazioni. Ironia della sorte, sono stati proprio loro due a confezionare la prima rete dell’era Fonseca: il belga gestisce un pallone non semplice sulla sinistra e dà il via all’azione, rifinita da Maldini con un assist mancino. Milan, le alternative potresti averle già in casa.