Cotte – Salim Diakité
Siamo andati al Penzo a vedere Venezia-Palermo e un giocatore ci ha particolarmente impressionato
A Terni faceva il braccetto di destra, all’arrivo a Palermo ha giocato da terzino e nel finale di stagione si è imposto da esterno a tutta fascia. Un raggio d’azione ampio che ha pienamente nelle sue corde, grazie a una fisicità esplosiva che gli permette di interpretare al meglio l’incarico che gli viene affidato, che si tratti di offendere o garantire solidità in fase difensiva. Salim Diakité si è rivelato una sorprendente scoperta in questa stagione di Serie B.
6 gol e 3 assist in stagione, la doppietta al Brescia con cui aveva trascinato i rosanero al secondo turno dei playoff e tanta, tantissima potenza corroborata da un fisico possente (187 cm) che lo rende quasi inarrestabile quando parte palla al piede. Un repertorio importante, che ha messo in mostra anche nella sfida di ritorno a Venezia, in cui si è distinto tra i migliori nonostante la sconfitta che ha interrotto anzitempo il sogno promozione del Palermo: il classe 2000, in assoluto l’ultimo ad abbandonare la nave, ha dato ancora una volta l’impressione di essere dominante con il suo impatto fisico impetuoso.
5 contrasti vinti e una corsia di destra con cui i giardinieri del Penzo avranno un bel da fare per sistemare le zolle, arata sprigionando potenza ad ogni accelerazione: prestazioni come questa non saranno passate inosservate alla dirigenza di diverse squadre di Serie A, campionato in cui un giocatore con le sue caratteristiche atletiche, capace di ricoprire più ruoli, risolverebbe problemi a parecchie formazioni. Di certo, Diakité ha già attirato l’attenzione del CT del Mali Chelle, che lo ha convocato in nazionale per la prima volta.
Nonostante le evidenti qualità fisiche e le discrete proprietà tecniche, il talento di Diakité potrebbe essere sgrezzato ulteriormente, per diventare più disciplinato sia sotto il punto di vista tattico, sia a livello caratteriale: le 11 ammonizioni, specchio di un carattere focoso che porta anche sul campo, sono un limite su cui il 23enne avrà modo di lavorare.