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Cotte – Gianluca Gaetano

Nonostante la sconfitta, il Cagliari può contare su una nuova, importante risorsa nella lotta salvezza: il classe 2000 di proprietà del Napoli porta qualità, inventiva e tanta voglia di imporsi

Arrivato in prestito dal Napoli per aumentare la qualità del reparto avanzato di mister Ranieri, Gianluca Gaetano si è subito messo in mostra davanti al suo nuovo pubblico: alla prima da titolare, schierato nella posizione che predilige – quella di trequartista sinistro – e in cui è più libero di inventare, è riuscito a rivitalizzare l’attacco dei sardi con le sue giocate, infiammando – tecnicamente ed emotivamente – una squadra spenta e tenendo vivo un barlume di speranza di poter riacciuffare il risultato.

Di gran lunga il più ispirato dei suoi, prima rimette in partita i rossoblù tirando fuori dal cilindro uno splendido destro a giro dal limite dell’area, che toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali; poco dopo, galvanizzato dal capolavoro appena siglato, si coordina alla perfezione su un pallone respinto dalla retroguardia biancoceleste, scaricando una conclusione al volo che costringe Provedel agli straordinari, sfiorando il 2-2 e la doppietta personale. 

Le trame offensive del Cagliari transitano tassativamente dai i suoi piedi: riesce a farsi trovare spesso tra le linee, nella mattonella di campo tra centrocampo e attacco in cui si esalta, completando 4 dribbling e confezionando 3 passaggi chiave per i compagni. I numeri, poi, ne evidenziano lo spiccato senso del gol e la capacità di essere decisivo: con la rete alla Lazio, la sua terza in Serie A, Gaetano tiene una media di 0.52 gol P90’ (3 reti in 514’ giocati in Serie A). Non male per un centrocampista che ha accumulato la maggior parte dei suoi minuti partendo dalla panchina.

Il classe 2000, ora pronto ad affermarsi in Serie A portando gol e assist alla causa Cagliari, rappresenta uno dei rarissimi prodotti del vivaio del Napoli pronti per la categoria: settore giovanile su cui i Partenopei nell’era De Laurentiis non hanno mai investito a dovere, non riponendovi la giusta fiducia nonostante si tratti di un modello di crescita consolidato e proficuo per diverse realtà italiane e necessario per sedersi stabilmente al tavolo con le grandi d’Europa.


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