Cotte – Tomáš Suslov
Nel rocambolesco pareggio di Udine, non potevamo rimanere impassibili di fronte alla prestazione maiuscola del centrocampista slovacco in prestito dal Groningen

Arrivato in sordina allo scoccare dell’ultimo giorno di mercato e già etichettato in patria come “il nuovo Hamšík” pur non avendo alcuna caratteristica in comune con l’ex-Napoli, se non la nazione di provenienza: elementi che sarebbero di per sé sufficienti per entrare di diritto nella ristretta e ambita cerchia di questa rubrica.
La vivacità e l’inventiva di Tomáš Suslov stanno contribuendo a risvegliare l’attacco fin qui piuttosto assopito dei gialloblù: l’idea di Baroni di impiegarlo come trequartista di destra nel nuovo assetto degli scaligeri è stata come una scarica di adrenalina, una mossa che ha dato nuova linfa alla squadra: una scheggia impazzita, che spazia su tutta la trequarti alla massima velocità, accompagnando al suo dinamismo giocate di ottima fattura.
Sempre nel vivo dell’azione e molto cercato dai compagni – come testimoniano i 74 palloni giocati contro l’Udinese – insieme al suo dirimpettaio Ngonge ha il compito di accendere la luce nella fase offensiva veronese, a suon di dribbling e giocate di fantasia. In occasione del gol meraviglioso del momentaneo 2-2 del belga, dopo una corsa forsennata che lo vede inserirsi alle spalle del difensore sul versante opposto a quello di sua competenza, confeziona un assist delicatissimo, che il compagno insacca con una chilena da copertina “Panini”.
Tuttavia, ciò che ha stupito maggiormente di Suslov è l’energia e l’attitudine alla lotta nelle zone calde del campo: al netto di una struttura non esattamente statuaria (174 cm), lo slovacco classe ‘02 possiede una potenza dirompente e una forza nelle gambe che, unita a un’innata aggressività – non frequente nei giocatori dal suo tasso tecnico – gli ha permesso di vincere ben 13 duelli e di ringhiare con la stessa intensità per tutti i 90 minuti. Un motore perpetuo, brevilineo ed estroso, ma allo stesso tempo grintoso e duttile: Tomáš Suslov sembra avere l’identikit del giocatore perfetto per la causa Hellas.
- Cotte 01 – Michael Folorunsho
- Cotte 02 – Matias Soule
- Cotte 03 – Daniel Boloca
- Cotte 04 – Morten Frendrup
- Cotte 05 – Riccardo Calafiori
- Cotte 06 – Jens Cajuste
- Cotte 07 – Gaetano Oristanio
- Cotte 08 – Adrien Tameze
- Cotte 09 – Martìn Payero
- Cotte 10 – Enzo Barrenechea