L’Udinese ha le punte arrotondate
Numeri alla mano, analizziamo i motivi dell’underperformance dei friulani
Dopo le partenze illustri della scorsa estate – Beto, Udogie e Becao su tutti – e le lungodegenza di un giocatore chiave come Deulofeu, era lecito aspettarsi un ridimensionamento, anche alla luce di un mercato in entrata non propriamente faraonico. Replicare la partenza della passata stagione era dunque un’impresa praticamente impossibile, ma la flessione negativa dell’Udinese è stata fin troppo evidente: ancora a secco di vittorie, la squadra di Sottil occupa la 17^ posizione in classifica e ha siglato fin qui soltanto 4 reti in 8 giornate, a fronte di un valore di Expected Goals di 9.07: la differenza tra gol realizzati e gol attesi è di -5.07, la seconda più alta di questo campionato dopo quella dell’Empoli (-6.93).
L’importanza dei gol degli attaccanti
La discrepanza tra reti e reti attese mette in evidenza il fatto che l’Udinese sia perfettamente in grado di creare promettenti occasioni da gol per i suoi attaccanti. Questi ultimi, però, non sono altrettanto abili nel capitalizzarle a dovere: infatti, solo l’Empoli ha segnato meno gol (zero) con i propri attaccanti rispetto all’Udinese (appena uno) in questo campionato. Per rendere ancora meglio l’idea dei problemi realizzativi dei bianconeri, è abbastanza impietoso il confronto con il Lecce: i salentini sono partiti fortissimo proprio grazie alle reti dei loro terminali offensivi, i quali hanno realizzato ben 7 dei 9 gol totali della squadra. Inoltre, il Lecce ha segnato più del doppio dei gol dell’Udinese (9) a fronte di un valore più basso di xG prodotti (7.56). Dati che pongono ulteriormente l’accento sul peso specifico dei gol degli attaccanti e su quanto faccia la differenza la loro capacità di convertire in rete la minima occasione. Concretezza che fin qui è mancata a Lorenzo Lucca, che guida con un certo distacco la classifica delle big chance mancate, addirittura 6. Discorso analogo per Florian Thauvin, il giocatore che ha effettuato più tiri (20) senza trovare la via della rete ed è uno dei 4 attaccanti – insieme a Caputo, Ndoye e Dany Mota – con almeno 400 minuti giocati e nessuna rete o nessun assist a referto. Per non parlare di Isaac Success, che con l’Udinese ha realizzato 3 gol in 52 partite. La costruzione c’è, l’impegno e la voglia di fare non mancano: stanno però venendo meno la freddezza e la precisione sotto porta, che alla fine, si sa, fanno tutta la differenza del mondo. Sia in termini di prestazioni, sia per quanto riguarda i risultati. È la dura legge del gol, diceva qualcuno.
Si aspettano recuperi importanti
I tanti infortuni hanno sicuramente complicato una situazione di per sé non semplice. Brenner – annunciato dai friulani quando lo scorso campionato era ancora in corso – aveva destato una certa curiosità, anche per la cifra investita dai bianconeri (10 milioni), ma un grave infortunio muscolare lo terrà lontano dai campi almeno fino a gennaio 2024. Un duro colpo, dal momento che i colpi che il brasiliano ha nelle corde – 18 gol e 6 assist nella stagione 22/23 con la maglia del Cincinnati – avrebbero sicuramente giovato alla causa. Inoltre, la società era ben conscia del fatto che accettando l’irrinunciabile offerta inglese per Beto avrebbe perso la sua fonte primaria di reti (10 lo scorso anno, miglior marcatore della rosa) ed è quindi corsa ai ripari: negli ultimissimi giorni di mercato è arrivato Keinan Davis (l’anno scorso 7 gol e 2 assist in prestito al Watford, squadra di proprietà dei Pozzo militante nella seconda serie inglese), prima punta molto simile al portoghese per caratteristiche e che dunque avrebbe potuto adattarsi velocemente al sistema di mister Sottil. Se non fosse che, anche in questo caso, la sfortuna ha deciso di accanirsi: i tempi di recupero per l’attaccante inglese – alle prese con un infortunio al polpaccio che priverà il reparto offensivo dei friulani di una pedina importante – sembrano essere piuttosto lunghi.
Una maledizione, quella dell’Udinese, che ha coinvolto anche il miglior giocatore della rosa: Gerard Deulofeu. Il catalano è l’uomo in più di questa squadra ed è un punto di riferimento per tutti i compagni. Il classico giocatore che gioca bene e fa giocare bene chi gli sta intorno, e che mette lo zampino in tutte le azioni pericolose dei suoi, con gol, assist e giocate illuminanti. Sarebbe troppo semplice ridurre tutti i problemi realizzativi alla sua assenza, ma è altresì corretto pensare che con Gerard in campo la produzione offensiva dell’Udinese salirebbe ulteriormente di livello, e che le reti arriverebbero di conseguenza. Basti pensare che nella sua miglior stagione a Udine (annata 2021/22, conclusa con 13 reti e 5 assist) l’ex Barcellona ha avuto parte attiva con gol o assist al 30% dei gol di squadra (61, produzione offensiva niente male per una compagine poi arrivata 12^). Purtroppo però, non filtra ottimismo per il suo rientro, che non ha neppure una data indicativa: Sottil spera di poter contare presto sulla sua qualità e di riaverlo in gruppo con l’inizio del nuovo anno. L’unica certezza è che a questa squadra mancano tremendamente i suoi gol e le sue giocate.