Cotte: Michael Folorunsho
A fregarci questa volta è stato il centrocampista del Verona, ma in prestito secco dal Napoli, Michael Ijemuan Folorunsho
Giganteggiare /gi·gan·teg·già·re/: ergersi a guisa di gigante, così da sovrastare tutto ciò che è circostante. È questa l’espressione più indicata per descrivere la prestazione di Michael Ijemuan Folorunsho contro la Roma. 88 minuti di pura sostanza, in cui ha coperto ogni centimetro di campo disponibile: la sua heatmap è distribuita su una superficie talmente ampia che sembra abbia il dono dell’ubiquità. In occasione del gol dell’1-0, prima svetta di testa per ripulire la propria area e un attimo dopo, sul capovolgimento di fronte, è già dall’altra parte, pronto a chiudere l’azione di contropiede.
Ha assoggettato fisicamente il centrocampo giallorosso: un mix letale di potenza e velocità, unito a una buona dose di intelligenza tattica che gli ha consentito di essere sempre al posto giusto nel momento giusto. Lo testimoniano i 7 contrasti vinti e la presenza costante in fase difensiva sui piazzati avversari: i suoi 185 cm sono risultati preziosissimi sulle palle inattive, marchio di fabbrica della Roma di Mourinho. In progressione, poi, è straripante: i suoi break palla al piede hanno permesso alla squadra di alleggerire la pressione dei capitolini e di rendersi pericolosa giocando di rimessa.
Ma attenzione, perché la prova di grande quantità del giocatore in prestito dal Napoli rischia di offuscarne le doti realizzative. La sua evoluzione da mezz’ala a trequartista è figlia di un feeling con il gol particolarmente acceso: 8 reti a Bari lo scorso anno, arrivate grazie ai suoi ottimi tempi di inserimento o tramite bordate terrificanti dalla distanza. Il 3-4-2-1 di Baroni, in cui agisce alle spalle di una punta strutturata come Djuric – che potrebbe aprirgli varchi interessanti con le sue sponde – sembra fatto su misura per esaltare le sue caratteristiche. Il carro “Folo” è in perfetto orario: salite finché siete in tempo…