Sarà l’anno di Giacomo Raspadori?
Il recente rinnovo fino al 2028 testimonia la sua centralità nel progetto partenopeo: ora Jack vuole provare a ritagliarsi un ruolo da protagonista
Nonostante una prima stagione in azzurro non esaltante a livello di numeri (2 reti e 2 assist in 944 minuti nella Serie A 22/23), Giacomo Raspadori ha sempre risposto presente nel momento del bisogno, conquistandosi la totale fiducia della piazza. Sopperendo egregiamente all’assenza dell’infortunato Osimhen in tandem con il Cholito Simeone, con le prestazioni stellari al debutto in Champions League impreziosite da 4 gol e 3 assist e le reti decisive nelle vittorie in extremis per 1-0 contro Spezia e Juventus, Jack si è guadagnato di diritto un posto tra i beniamini del “Terzo Scudetto”. Sebbene il minutaggio non sia stato elevato, Luciano Spalletti ne ha sempre elogiato le qualità e la professionalità, specificando che giocatori con il suo QI calcistico e le sue doti di duttilità nell’ultimo terzo di campo fanno la fortuna dei loro allenatori, poiché permettono di sperimentare soluzioni tattiche diverse in base all’andamento della partita e alle caratteristiche dell’avversario.
Il talento di Jack deve essere valorizzato
Il 4-3-3, modulo che incarna l’ideale propositivo del gioco del Napoli, non sembra però sposarsi appieno con le abilità dell’ex-Sassuolo: o meglio, non gli consente di giocare vicino a un vero 9 come Osimhen. Non a caso, la definitiva esplosione del classe 2000 è coincisa con l’annata 21/22, in cui a Sassuolo era un punto fermo nel 4-2-3-1 di Dionisi, sistema di gioco che lo vedeva orbitare alle spalle di una prima punta strutturata come Scamacca e ne esaltava le qualità nello stretto e le abilità nei tempi di inserimento. E’ stata proprio quella stagione, conclusa con 10 reti e 5 assist – miglior bottino in carriera – a spingere il Napoli ad investire oltre 30 milioni bonus compresi per strapparlo al Sassuolo. Cifra che, ragionando in maniera meramente utilitaristica, deve necessariamente andare di pari passo con un minutaggio adeguato, sicuramente più alto rispetto alla scorsa stagione. Soprattutto per una società attenta ai bilanci come il Napoli, che negli ultimi anni ci ha abituato ad operazioni di mercato mirate ed intelligenti e a cessioni a cifre da capogiro (quella di Kim è solo l’ultima in ordine di tempo), sembra essere arrivato il momento di valorizzare pienamente il potenziale di Giacomo Raspadori. Pertanto, le linee guida della dirigenza potrebbero orientare il nuovo Napoli di Garcia verso un modulo che possa esaltare le caratteristiche di Jack: un 4-2-3-1 che non vada a snaturare i meccanismi più che rodati del sistema di gioco ereditato da Luciano Spalletti.
Sarà l’anno di Jack?
Alla luce di quanto detto, le premesse ci sono tutte. Inoltre, le prime uscite amichevoli del nuovo Napoli targato Garcia sembrano andare in questa direzione: prove di 4-2-3-1 con Raspadori trequartista alle spalle di Victor Osimhen, come visto dal primo minuto nella vittoria per 4-0 contro l’Hatayspor e a tratti contro Spal e Girona (contro cui Jack si è anche presentato per primo dal dischetto, trasformando in rete nella lotteria finale). E’ lecito aspettarsi che un giocatore così duttile, in grado di ricoprire più ruoli nel sistema offensivo trovi decisamente più spazio rispetto alla passata stagione. Capace di calciare indifferentemente con entrambi i piedi, brevilineo ma estremamente forte sulle gambe, il numero 81 azzurro offre un’infinità di soluzioni offensive diverse. E sebbene non abbia tantissimi gol nelle corde, è uno che la porta la cerca eccome: nella scorsa stagione ha fatto registrare un notevole 4.06 tiri totali P90, non così distante dal dato di 4.62 di Victor Osimhen, colui che ha cercato più spesso la porta nella Serie A 22/23 con 135 tiri totali. A differenza dei suoi compagni di reparto, Raspadori è anche in grado di inventare per i compagni e vestire i panni di rifinitore: ben 4.06 le azioni da tiro create P90, che unite alla capacità di ricevere palla tra le linee e di trovare il compagno smarcato nell’ultimo terzo di campo (1.98 P90) lo rendono il perfetto giocatore di raccordo tra i reparti di centrocampo e attacco. Nel caso in cui la direzione tattica intrapresa dal Napoli fosse la seguente, Giacomo Raspadori potrebbe rivelarsi una pedina fondamentale nel nuovo corso partenopeo e incrementare notevolmente le sue prestazioni e i suoi numeri.