Alla scoperta dell’Italia Under 20: i volti noti, quelli meno noti e gli assenti
Chi sono i protagonisti ancora sconosciuti del futuro della nazionale italiana, tra i convocati per il mondiale e non solo.
La nazionale azzurra Under 20 si è presentata al mondiale in Argentina con una vittoria per 3-2 all’esordio ai danni del Brasile (nazionale che ha vinto cinque volte questa competizione), sfoderando una prestazione che aveva portato la partita sul 3-0 dopo soli 35 minuti, dando un forte segnale riguardo la forza e la competitività di questa giovane squadra.
Si è parlato tanto negli ultimi anni, e soprattutto nell’ultimo periodo con la proposta per la rivoluzione dei campionati primavera, della necessità di rifondare il calcio italiano in quanto a detta di molti vi è un’assenza di giovani promettenti all’interno della nostra nazione. Per rispondere a queste accuse è sufficiente porre un occhio al percorso della nazionale italiana under 20 negli ultimi due mondiali (2017 e 2019, perché l’edizione del 2021 non si è disputata), in cui in entrambi i casi è stata fermata solo in semifinale, risultando l’unica nazionale capace di arrivare tra le prime quattro in ambedue le competizioni.
La partenza nel mondiale odierno ci fa ben sperare nell’ottica di mantenere la continuità che è possibile dare a questo progetto, che nonostante il continuo ricambio di giocatori come è ovvio che sia, continua a mettere in mostra talenti, spesso appartenenti alle squadre giovanili, a cui non serve nient’altro che qualche chance in una prima squadra.
I convocati
Tra la rosa dei partecipanti a questa spedizione in Sud America ci sono sia nomi che ormai conosciamo tutti, sia giocatori ancora poco conosciuti al grande pubblico.
Tra i volti ormai noti ci sono Cesare Casadei, protagonista dello scorso mercato estivo, capitano della nazionale U20 e protagonista assoluto della partita d’esordio con una doppietta e un assist; attualmente in forza al Reading con cui ha collezionato 14 presenze consecutive nel finale di stagione in Championship, dopo aver ammaliato con le giovanili del Chelsea, che lo ha prelevato dalla primavera dell’Inter (con cui ha siglato 37 gol in 88 partite) per la cifra record di 15 milioni di euro.
Oltre a lui anche Tommaso Baldanzi e Simone Pafundi si sono ormai fatti un nome. Il primo da assoluto protagonista della stagione dell’Empoli con 4 gol in 26 presenze, mentre il secondo quest’anno ha disputato solamente 8 spezzoni con la maglia dell’Udinese, ma si è reso noto per aver già esordito sia in serie A sia con la nazionale azzurra la scorsa stagione, a soli 16 anni (è un 2006 e dunque sotto età anche in questo Mondiale U20 a cui prendono parte i giocatori nati dal 1 gennaio 2003)
Tra i nomi che non hanno ancora conquistato la ribalta pur essendo punti fissi per la squadra di Carmine Nunziata segnaliamo Matteo Prati, Francesco Pio Esposito e Giacomo Faticanti.
Matteo Prati, autore della prima rete contro il Brasile, è un ottimo mediano che da Gennaio si è guadagnato stabilmente il posto da titolare alla Spal, non facendo rimpiangere la partenza del capitano Salvatore Esposito, trasferitosi allo Spezia, collezionando 20 presenze a cui ha aggiunto anche due gol ed un assist.
Francesco Pio Esposito è il fratello minore dell’appena citato Salvatore e di Sebastiano Esposito – attaccante del Basilea in prestito al Bari con un passato nerazzurro – che si è messo particolarmente in mostra nel corso di questa stagione segnando 15 reti in 30 partite proprio con la primavera dell’Inter a soli 17 anni, mettendo in mostra delle ottime doti da attaccante moderno.
Giacomo Faticanti, si è invece messo in luce con le giovanili della Roma (con cui ha già collezionato 90 presenze) come un mediano molto lucido e maturo, nonostante sia un classe 2004, arrivando a convincere Mourinho che lo ha portato con sè in panchina moltissime volte nel corso della stagione e lo ha già fatto esordire in Europa League contro l’Helsinki.
Chi non è volato in Argentina
La cosa incredibile di questa squadra è il fatto di non aver potuto convocare molti prezzi pregiati che farebbero potenzialmente parte della rosa azzurra tra cui senza dubbio risaltano i nomi di Scalvini, Miretti e Gnonto.
Giorgio Scalvini non è più solamente l’ennesimo giovane fatto esordire episodicamente da Gasperini, il difensore dell’Atalanta si appresta infatti a diventare uno dei giocatori più giovani di sempre a raggiungere le 50 presenze in A dopo averne collezionate 30 in questo campionato e, se non fosse dovuto rimanere a Bergamo per giocarsi l’Europa, una personalità con così tanta esperienza a guidare la difesa azzurra al mondiale avrebbe fatto sicuramente comodo.
Stesso discorso per Fabio Miretti, che ha già disputato 37 partite con la Juventus in questa stagione e il cui rendimento rappresenta una delle poche note positive della stagione bianconera. Fabio, seppur non abbia ancora trovato il gol da quando gioca con ‘i grandi’, avrebbe senz’altro messo a disposizione della squadra le sue eccellenti doti tecniche per raccordare centrocampo ed attacco.
Ultimo grande rimpianto per questa nazionale under 20 è quello di non aver potuto puntare su Willy Gnonto, attualmente impegnato nella lotta per la permanenza in Premier League che vede il suo Leeds tra le protagoniste. Il talento classe 2003 ha racimolato 44 gettoni arricchiti da 6 gol e 5 assist tra tutte le competizioni nella sua prima annata in quello che attualmente viene definito come il miglior campionato al mondo. Non male per un diciannovenne, che con la sua imprevedibilità avrebbe rappresentato un grosso aiuto per la squadra di Nunziata.
Nonostante queste assenze – la Nazionale Italiana non è naturalmente l’unica ad aver rinunciato ai grossi nomi: l’Inghilterra, per dirne una, avrebbe potuto convocato Jude Bellingham – gli azzurrini hanno già dimostrato di essere un grande gruppo, che può giocarsi al meglio le sue carte nella competizione che è appena iniziata e far dormire sogni un po’ più tranquilli a tutti quegli italiani che nutrono forti dubbi sul futuro della nazionale.