Come giocherà la Fiorentina di Prandelli
Un grande ritorno sulla panchina gigliata, che si porta con se alcuni interrogativi su come schierare una rosa molto varia e con alcune contraddizioni.
Via Iachini, dentro Prandelli. Questa è la decisione di Commisso alla luce dei risultati non brillanti della Fiorentina, con l’ex ct della nazionale italiana che ritorna a Firenze firmando un contratto fino al termine della stagione.
Storico di Cesare Prandelli
Il tecnico di Orzinuovi, classe 1957, è un allenatore esperto con un curriculum di tutto rispetto; Atalanta, Lecce, Verona, Venezia, Parma, Fiorentina, fino all’approdo sulla panchina della Nazionale, ottenendo un secondo posto all’Europeo 2012 e un’eliminazione rocambolesca ai gironi del Mondiale 2014. Dopodiché la sua carriera prende una parabola discendente con esperienze al Galatasaray, al Valencia, all’Al-Nasr, fino al ritorno in Serie A sulla panchina del Genoa nel campionato 2018-19.
Gli anni migliori di Prandelli sono probabilmente stati i cinque sulla panchina viola, dove ha valorizzato giocatori importanti (Jovetic, Gilardino, Montolivo, Mutu solo per citarne alcuni), portando la Fiorentina a giocarsi un ottavo di finale contro il Bayern Monaco della coppia Robben-Ribery, uscendo solo per un’incredibile svista dell’arbitro Ovrebo nella gara d’andata.
Prandelli non ha un modulo storicamente preferito, anche se predilige la difesa a 4; ruota spesso tra 4-2-3-1, 4-3-3, 4-3-1-2, e, quando passa alla difesa a 3, utilizza anche 3-5-2- e 3-4-2-1. La scelta del modulo è spesso relativa alle caratteristiche dell’avversario, e varia più volte anche nella stessa stagione; ad esempio al Genoa nella stessa stagione ha usato 10 volte il 3-5-2 (modulo migliore per le caratteristiche della squadra), 7 volte il 4-3-3, 6 volte il 4-2-3-1 e una il 4-3-1-2. Anche nel Mondiale 2014 ha cambiato in corsa, giocando le prime partite col 4-3-3 e l’ultima con l’Uruguay con il 3-5-2.
Prandelli gigliato: difesa a 4 o a 3?
Facciamo quindi due ipotesi; la più probabile vede il passaggio alla difesa a 4, richiesta a gran voce dalla tifoseria e dalla società a Iachini, che ha perseverato nel suo 3-5-2. Il problema della Fiorentina con la difesa a 4 è causato dai suoi terzini; sia Lirola che Biraghi (l’anno scorso anche Dalbert), sono terzini molto offensivi e poco attenti in fase difensiva, rendendo molto difficile schierarli in contemporanea in una difesa a 4, creando scompensi difficili da sostenere anche per un centrocampo muscolare come quello viola.
La soluzione migliore sarà quindi utilizzare un terzino bloccato su una fascia, e un terzino maggiormente di spinta (come d’altronde succedeva dieci anni fa, con Vargas a spingere a sinistra, e Comotto o Zauri più bloccati a destra); Biraghi potrebbe essere il terzino di spinta, (anche per equilibrare le ali viola, vista la tendenza a rientrare di Ribery sulla sinistra e quella di restare in ampiezza di Callejon) con Milenkovic o Caceres a fungere da terzino bloccato a destra (Pezzella e l’altro tra i due citati i centrali difensivi). Se invece giocherà Lirola a destra, probabilmente a sinistra Prandelli schiererà uno tra Caceres e Igor.
In caso di difesa a 3, probabilmente cambierebbe ben poco; Milenkovic e Caceres ai lati di Pezzella, Lirola (o Callejon) e Biraghi sulle fasce, Amrabat e uno tra Duncan e Pulgar al centro, per poi utilizzare Castrovilli, Ribery e una punta davanti. Niente di nuovo però, e ai viola serve una ventata d’aria fresca.
– Prandelli gigliato: 4-2-3-1
Una volta sistemata la difesa c’è da pensare al resto della squadra; 4-2-3-1, 4-3-1-2 o 4-3-3? Tendiamo a escludere il 4-3-1-2 che sacrificherebbe giocatori come Callejon, ci concentriamo sulle due ipotesi rimanenti.
Parlando di 4-2-3-1; nel doppio mediano troverebbe la sua giusta collocazione un giocatore come Amrabat, libero di sprigionare la sua energia, mentre al suo fianco si giocherebbero un posto soprattutto Pulgar e Duncan, a seconda di cosa richiede la partita da giocare.
L’ala destra è il regno di Callejon; lo spagnolo potrebbe diventare imprescindibile appena rientrato dal Covid, vista la sua abilità di equilibratore. A sinistra, se sta bene gioca Ribery, che torna nella sua comfort zone preferita; quando il francese dovrà rifiatare, potrebbe giocare un’ala molto offensiva come Kouamè, che tende a riempire l’area lasciando spazi alle sovrapposizioni di Biraghi. Prandelli ha già avuto la punta ex-Genoa, e conterà molto su di lui. Come trequartista il titolare è Castrovilli, giocatore imprescindibile per la viola; è lui in realtà l’enigma principale di Prandelli, visto che da il meglio di se con tanto campo davanti da esplorare, e non spalle alla porta. Il talento barese è una mezzala naturale, e potrebbe trovarsi in difficoltà a giocare da trequartista. Riserva di Callejon e Castrovilli è il dodicesimo uomo per eccellenza, ovvero Jack Bonaventura.
Davanti si giocano un posto il solito Kouamè, Vlahovic e Cutrone, con probabilmente i primi due favoriti; talvolta potrebbe giocarci anche Ribery per dare meno punti di riferimento, anche se Prandelli ha sempre preferito avere un totem davanti per poter sfruttare i riferimenti offerti da un 9 puro.
– Prandelli gigliato: 4-3-3
Come abbiamo detto, è Castrovilli l’ago della bilancia; se il giocatore non riesce a calarsi nei panni del trequartista, è probabile che Prandelli torni al 4-3-3 che ha spesso utilizzato.
In questo caso, l’unico play disponibile è Pulgar, oltre a Borja Valero; Prandelli potrebbe scegliere di sacrificare ancora Amrabat nel ruolo di regista, perdendo un po’ del suo dinamismo in cambio di maggior protezione davanti alla difesa.
Nei ruoli di mezzali ci sarebbe il gioco delle coppie; con Pulgar play, la mezzala destra sarà sicuramente molto fisica (andando talvolta a ricomporre il 4-2-3-1 suddetto, durante la fase di possesso), e il titolare dovrebbe essere proprio Amrabat, libero di svariare e di fare il centrocampista box-to-box. La sua riserva sarebbe Duncan, simile per dinamismo.
A sinistra il titolare sarà chiaramente Castrovilli, con Bonaventura a fare il suo alter-ego, oltre a potersi riciclare come mezzala destra in partite facili, o in partite da recuperare, mentre davanti la situazione rimane invariata.
Pillole di tattica: i cinque canali e i sovraccarichi
L’obiettivo di Prandelli dovrebbe essere, in fase offensiva, riempire i famosi cinque canali offensivi; le due ampiezze, la profondità e la zona di rifinitura, con l’obiettivo di stressare la difesa avversaria e creare spazi. L’ampiezza destra è il terreno di caccia di Callejon, mentre quella sinistra potrebbe essere presa da Biraghi, sfruttando i movimenti a rientrare di Ribery. La profondità sarà attaccata sempre dalla punta centrale, mentre la zona di rifinitura, in caso di 4-2-3-1 sarà occupata da Ribery sul centro-sinistra e Castrovilli sul centro-destra, anche se predilige anche lui la zona sinistra del campo.
Sarà quindi probabile vedere un sovraccarico sul centro-sinistra, che potrebbe diventare la zona forte della Fiorentina; Ribery e Castrovilli portano un fulcro creativo nel mezzo spazio di sinistra, aprendo spazi per le discese di Biraghi e facendo collassare le difese su di loro, creando spazi in ampiezza opposta, perfetti per Callejon… vi ricorda qualcosa? Il trait d’union è l’ala spagnola, mentre gli altri interpreti, qualche anno fa rispondevano ai nomi di Ghoulam, Hamsik ed Insigne.
Prandelli ha probabilmente i giocatori giusti per ricreare un ambiente simile a quello sarriano, sfruttando le caratteristiche dei suoi giocatori al meglio, sia che si tratti di 4-2-3-1, sia che si tratti di 4-3-3.
Probabile formazione:
Dragowski; Caceres, Milenkovic, Pezzella, Biraghi; Amrabat, Pulgar, Castrovilli; Callejon, Kouamè (Vlahovic), Ribery