Talking Point: Di Maria con Vlahovic e Milik? Possibile, anche se…
La sfida di Champions League contro il Maccabi Haifa ha dimostrato l’importanza di Di Maria nella Juve: ma l’argentino può giocare insieme alle due punte?
L’inizio di stagione della Juventus è stato a dir poco complicato, ma le due vittorie al rientro dalla sosta ottenute contro Bologna e Maccabi Haifa hanno riportato, almeno per il momento, il sereno in casa bianconera. All’orizzonte c’è la sfida col Milan, che saprà dire molto sulle ambizioni della Vecchia Signora, ma finalmente inizia a vedersi qualche prospettiva più allettante all’orizzonte. Tra le note più positive della notte di Champions c’è stata sicuramente la prestazione di Angel Di Maria, autore di ben tre assist, che hanno rimarcato, se pure ce ne fosse stato il bisogno, quanto l’argentino può essere importante nella Juventus.
Quest’inizio di stagione, d’altro canto, è stato complicato anche per Di Maria, frenato prima dagli infortuni, poi dalla squalifica per la bruttissima gomitata contro il Monza. Ai bianconeri è mancato l’apporto dell’argentino e in sua assenza Allegri ha ridisegnato la squadra con un 3-5-2 mascherato spesso da 4-4-2 che ha dato solidità e che ha messo in spolvero un grande Milik. Una situazione che forse ha fatto un po’ perdere di vista l’importanza del Fideo, che però dopo il Milan tornerà e sarà curioso scoprire quale ruolo avrà in una Juventus che ha dimostrato di non poter fare a meno né di lui, né di Milik.
L’impatto di Di Maria
È oggettivamente difficile valutare Angel Di Maria basandoci su ciò che ha fatto vedere in questi primi scampoli della sua avventura italiana. L’argentino, in campionato, ha giocato appena 4 partite, di cui 3 da titolare e in mezzo ci sono la sfida col Monza, che ha portato al rosso, e quella con la Fiorentina in cui Di Maria è stato sostituito a fine primo tempo per problemi fisici. Di fatti, l’ex PSG ha giocato al massimo delle possibilità solo col Sassuolo.
In quella gara Di Maria ha realizzato un gol e un assist. Per il resto, l’argentino non ha combinato granché, ma come detto è anche difficile da valutare. In media, l’ex PSG ha realizzato 0.48 gol e 0.48 assist a partita, con 0.96 passaggi chiave: per quanto ha giocato, non ha fatto male. Ciò che conta di più è più che altro l’apporto degli altri giocatori, elemento da cui nasce il problema della collocazione tattica di Di Maria. Tra i pochi giocatori che hanno dato un contributo sostanziale alla causa ci sono proprio Vlahovic e Milik, gli unici a segnare più di Di Maria in fin dei conti. Con le due punte, e considerando il serbo intoccabile, sembra al momento difficile togliere il polacco, per cui quale può essere il ruolo di Di Maria in questo assetto tattico?
Un ruolo nuovo?
Allegri in questo inizio di campionato ha alternato, come di consueto, diversi moduli, puntando soprattutto sul 4-3-3 e sul 4-4-2. Quest’ultima alternativa è quella che ha convinto di più, perché ha permesso la convivenza tra Milik e Vlahovic e ha messo giocatori come Kostic e Cuadrado maggiormente a loro agio. Senza il polacco in campo, Allegri può virare su un 4-3-3 con Di Maria largo a destra e non si crea alcuna problematica. Ma, come detto, il polacco al momento è difficilmente sostituibile, per cui esiste una soluzione per farlo convivere con Di Maria?
Le strade, con entrambe le punte in campo, sono sostanzialmente due. Una molto poco praticabile, ovvero immaginare Di Maria esterno a tutta fascia. Ipotesi difficile sia per ragioni fisiche che perché limiterebbe molto l’apporto offensivo del calciatore. L’altra invece, difficile comunque ma più intrigante, porta al ruolo di mezzala avanzata, una porzione di campo che Di Maria ha occupato al Real. Chiaramente la scelta di giocare con Di Maria mezzala porterebbe a un assetto molto offensivo, ma può essere interessante alla luce di diversi fattori.
Se guardiamo ai dati stagionali, nessun centrocampista ha mai segnato in Serie A e solo Miretti e McKennie hanno fornito un assist. L’unico profilo che sembra soddisfare Allegri è Rabiot in mezzo al campo e oltre a Paredes come regista, nessuno sembra sicuro di una maglia da titolare. Quel ruolo potrebbe, dunque, essere di Di Maria, in grado di dare un apporto fondamentale in fase offensiva.
Chissà, dunque, che per Di Maria non ci sia un ruolo nuovo all’orizzonte. Sarà interessante capire come Allegri farà convivere lui e Milik, ma l’alternanza non è la sola opzione all’orizzonte.
di Danilo Budite