Dobbiamo ancora ritenere Abraham insostituibile per la Roma?
Gli errori delle punte stanno diventando un grosso problema per la Roma, che però quest’anno ha qualche arma in più in panchina
Da un paio di campionati la Roma sta segnando molto meno di quanto dovrebbe. Da quando Mou ha preso il comando del club giallorosso, la squadra – nonostante non sia sempre stata brillante – è la seconda in Serie A per big chance avute. Sono 116, molte meno di quelle messe insieme dall’Inter (145), ma più di quelle create dall’Atalanta (102), dalla Lazio (101) e dal Milan (100). Il problema è che nessuna delle 17 squadre che hanno partecipato a entrambi i campionati ha concretizzato meno dei giallorossi: da quelle 116 big chance, sono nati solo 38 goal (32.8%).
Abraham dà, Abraham toglie
Tammy Abraham ha già fallito cinque grandi occasioni quest’anno, e i dati OPTA ci dicono che in campionato è dietro al solo Osimhen. Pesano sulla classifica i suoi due errori davanti a Sportiello nel match dell’Olimpico contro l’Atalanta, l’ennesima gara in cui la Roma ha creato tanto, senza riuscire a segnare. Per Soccerment le due conclusioni dell’attaccante inglese, sommate, valgono 0.93 di xG.
In due anni di Serie, Abraham ha fallito 24 big chance, un primato condiviso con Lautaro Martinez. Un vero peccato, perché Abraham è un attaccante che si dà da fare, e molto. Produce tanto, per esempio. 24,3 gli xG tra la scorsa e l’attuale stagione in Serie A, 50 i tiri in porta su 117 conclusioni totali. Quarto per shot conversion rate – tiri in porta su tiri totali – tra i giocatori con almeno 10 conclusioni.
Un moto continuo quando la Roma ha la palla, Abraham corre e si spende anche in pressione ed è abile abbastanza da servire diverse volte i compagni (9 key pass in questa stagione). Eppure al tiro troppe volte s’inceppa. Solo 2 reti in questo campionato a fronte di 4.39 xG, le sue performance negative sotto-porta tolgono punti alla squadra. E se è vero che è anche grazie alle sue qualità che la Roma crea molto, lo score dei giallorossi in stagione è di 8 reti in sette partite a fronte di 15,9 xG. I giallorossi hanno la peggiore differenza tra gol segnati e gol attesi (-7,9)
Si può ipotizzare una Roma senza Abraham?
Anche lo scorso anno l’inizio di campionato non fu felice dal punto di vista realizzativo. I gol erano sempre 2, come quelli realizzati quest’anno. Le occasioni fallite 4. Poi le cose andarono meglio e dai primi di novembre fino allo scorso aprile fu il migliore realizzatore in A con Vlahovic, 13 reti in 18 partite
Mourinho ha più volte rimarcato la sua importanza, testimoniata anche dal fatto che, a partire dallo scorso anno, Abraham è l’attaccante che è rimasto più tempo in campo in Serie A (3662 minuti, il 90.4% di quelli disponibili). Viene naturale dunque ipotizzare che Abraham stia giocando troppo, che manchi un po’ di quella freschezza necessaria per un giocatore che in campo si spende tanto.
Eldor Shomurodov non è stato mai considerato da Mou un cambio di Abraham. L’uzbeko può giocare con una punta, ma non può fungere da riferimento offensivo per la squadra. In estate , però, a Roma è arrivato Andrea Belotti, uno che non indossa la numero 9 solo perché è già sulle spalle di Tammy Abraham, e la sua ingombrante presenza può avere una doppia funzione: permettere ad Abraham di riposare e permettere e Mourinho di chiedere e pretendere ancora di più dall’attaccante inglese.
La Roma ha bisogno di Abraham soprattutto quando il livello dell’avversario sale – i giallorossi creano molto con le piccole e meno con le grandi – ma per avere il migliore Abraham, è forse arrivato il momento di inserire Belotti a pieno regime nelle rotazioni. Perché no, Belotti non potrà pienamente sostituire Abraham: non ha lo strappo, la velocità dell’attaccante inglese di riempire l’area partendo lontano dalla porta, ma per avere il miglior Abraham, in una stagione così piena di impegni, è probabilmente arrivato il momento di lasciarlo a riposo per qualche partita. E il migliore Abraham alla Roma serve eccome.