Dest, Thiaw e Vranckx sembrano tutti perfetti per questo Milan
Sono tre i nuovi volti appena approdati a Milanello. Tutti seguono la filosofia sposata dal Milan qualche anno fa: giovani e capaci di fare più ruoli
Il Milan ha concluso la sessione del mercato estivo col botto. Tre acquisti nell’ultima settimana, per colmare quelle che potevano essere delle lacune in questa stagione. Il terzino Dest per sopperire all’infortunio di Florenzi (si parla di due mesi fuori), Thiaw sarà il sostituto numerico di Romagnoli e infine Vranckx, un prospetto simile per caratteristiche a Kessié. Ecco un’analisi dettagliata su loro tre, ipotizzando per ognuno un possibile impiego nel Milan di Pioli.
Sergino Dest
Classe 2000, arriva dal Barcellona dopo due annate tra alti e bassi. Aveva iniziato in maniera ottimale la prima stagione con i blaugrana, scelto come titolare a soli vent’anni nel Barcellona che si giocava campionato e Champions League. 30 presenze in Liga, di cui 23 dal primo minuto e 7 partite, tutte da titolare, in Champions League. Tre i gol, due in campionato e uno nei gironi di coppa, dando il suo maggiore contributo nella partecipazione attiva all’interno della manovra. Dribbling, passaggi e inserimenti. Da terzino, preferibilmente di destra e in rari casi anche di sinistra, aveva completato 33 dribbling su 59 totali, il quarto in tutto il Barcellona. Un modo di giocare che lo portava spesso ad entrare dentro al campo per dialogare con i centrocampisti. Da consuetudine degli schemi del Barcellona, non mancava di sovrapporsi al giocatore di fascia e attaccare, con o senza palla, l’area avversaria. Dai numeri si vede che, dopo Dembelè e Messi, era stato lui il giocatore del Barcellona che aveva portato più palloni dentro l’area avversaria. Dest si mostra sicuramente come un terzino più predisposto ad attaccare che a difendere; del resto nelle giovanili dell’Ajax era un’ala offensiva, unendo una spiccata velocità alla capacità di dribbling nello stretto.
È andata diversamente l’ultima stagione, resa amara da diversi infortuni e dal rovinoso inizio di campionato del Barcellona. Di fatto un titolare nelle prime 12 partite dell’anno, talvolta come esterno alto a destra, trovando ben 3 assistenze vincenti. Poi un calvario di noie muscolari e il seguente arrivo in panchina di Xavi, che non vedeva in lui, fisicamente e mentalmente, un terzino su cui fare troppo affidamento, preferendogli spesso Dani Alves o Araujo nel ruolo di terzino destro. In totale quest’anno sono state 21 le presenze im Liga, di cui 17 volte dal primo minuto, senza mai segnare. 4 presenze in Champions e 5 nella fase finale di Europa League. In fatto di dribbling non si è discostato troppo da quelli fatti l’anno prima: 31 su 59 tentativi, distinguendosi sempre per la capacità di saper portare palla al piede e guadagnare metri di campo.
Il Milan si ritrova un giocatore da rilanciare, ancora giovanissimo e reduce, appunto, da qualche acciacco (occhio, solo lo scorso anno ha avuto più infortuni del solito, all’Ajax e nella prima stagione a Barcellona si era dimostrato un giocatore particolarmente integro). Il gioco di Dest si sposa alla perfezione con la filosofia intrapresa dal Milan e da Pioli. Giocatori dinamici, ambivalenti e pronti a interscambiarsi di posizioni. In particolare ai terzini viene richiesto di entrare dentro al campo per creare superiorità numerica e rompere il pressing avversario. Se Theo è ormai un maestro in questo, Calabria fatica ad avere quello strappo necessario per lasciarsi alle spalle il rispettivo marcatore. Calabria si limita piuttosto a svolgere i compiti di regista laterale nelle azioni del Milan, impegnato a dare un equilibrio piuttosto che a spezzarlo. Difficilmente lo si vede arrivare sul fondo a crossare e ancora meno tentare un dribbling (nel Milan dei dribblomani dello scorso anno, Calabria ha approcciato soltanto 20 dribbling, per altro completandone 10). Sergino Dest aggiungerebbe questa nuova via: la possibilità di contare su un’ulteriore spinta dal basso per scardinare le linee difensive. Senza tralasciare la possibilità di adattarlo a vice-Theo a sinistra in caso di emergenza, così come nel ruolo di esterno alto di destra, il ruolo più problematico dell’undici rossonero. Ma senza Calabria, si dovrebbe rinunciare a molte delle sue chiusure difensive. Dest non è altrettanto bravo a difendere, in particolare su alcune letture. Calabria non primeggerà fisicamente (stesso discorso per Dest con il suo metro e 75 scarso), tuttavia è attualmente il miglior milanista in termini difensivi: primo per intercetti, palloni rubati, tackle e percentuale di duelli vinti. E a Sassuolo nemmeno ha giocato. In un’ottica di un Milan sempre più verticale, Dest potrebbe sembrare quello più indicato, ma non bisogna sottovalutare l’importanza di Calabria.
Malick Thiaw
Classe 2001, direttamente dalla linea difensiva dello Schalke 04. Fino alle giovanili si alternava anche nel ruolo di mediano, ma in prima squadra si è deciso di renderlo solo difensore. 194 centimetri e un fisico snello e longilineo, quasi più simile a un giocatore di basket che di calcio. Quella dello scorso anno è stata la sua prima vera stagione da titolare, dopo le 19 presenze dell’anno prima in Bundesliga, in cui lo Schalke, ultimo, retrocede nella Serie B tedesca. Sono state 28 le partite dal primo minuto sulle 31 disputate nella serie inferiore, ottenendo la sperata vittoria finale del campionato. Lui è stato uno dei protagonisti della promozione, giocando all’inizio come braccetto di destra di una difesa a tre e poi, con il cambio modulo voluto dal mister, centrale di destra nella difesa a quattro. Interpretati entrambi con l’aggressività che lo contraddistingue. Bravo nei contrasti e nell’aggredire in avanti l’attaccante avversario. Non è un caso che sia stato quello con più tackle vinti in squadra. Ha dominato in più del 60% dei duelli intrapresi, senza risultare nemmeno falloso, con circa uno commesso a partita (3 cartellini gialli in tutto). L’altezza lo aiuta nell’area di rigore avversaria sui cross e calci d’angolo a favore; quest’anno due gol e un totale di 22 tiri. A titolo d’esempio, il miglior difensore centrale per conclusioni della scorsa Serie A era stato Bremer con 27, mentre quello del Milan, Tomori, è arrivato a 12.
Al Milan dovrebbe essere inizialmente il rimpiazzo numerico di Romagnoli. La coppia Kalulu-Tomori si sta rivelando troppo affiatata per pensare di scioglierla. Si tratta di un’acquisto per il futuro, dal momento che nelle gerarchie dovrebbe essere dietro anche a Kjaer. Tuttavia porta qualcosa che il Milan non aveva ancora: altezza. Maldini e Massara in passato hanno cercato un profilo del genere (Botman), per provare di mettere una pezza a una mancanza tanto evidente. Se lontano dalla porta il Milan difende in maniera efficace, quando si tratta di chiudersi nei metri finali, come ad esempio su un calcio d’angolo, soffre. Negli ultimi due anni, su sviluppi da calcio d’angolo, il Milan ha fatto 13 gol e ne ha subiti 15. Numeri totalmente illogici se rapportati alle sue principali avversarie: per l’Inter 22 fatti e 6 subiti, per il Napoli 15 realizzati e sempre 6 subiti, mentre per la Juventus 17 fatte e 11 subite. Un problema che più volte ha complicato la vita ai rossoneri. E che con Thiaw si potrebbe cercare di limitare.
Aster Vranckx
Classe 2002, il più giovane dei tre. Viene da una stagione poco appariscente nel Wolfsburg con 24 presenze, 12 da titolare e tante posizioni sperimentate. Diverse le cause: il cambio dell’allenatore a campionato in corso, la difficoltà ad integrarsi in un nuovo paese e una continuità di rendimento spesso latitante. Difficile attribuirgli un ruolo ideale, ha mostrato di saper giocare mediano, mezzala e perfino trequartista. Fintanto che giocava in patria, nel Mechelen, era considerato uno dei talenti più importanti del calcio belga, con qualcuno che timidamente lo paragonava ad Alex Witsel. Come idea, Vranckx è un giocatore del genere. Struttura fisica imponente, buona qualità palla al piede e quella dose di sfrontatezza nella gestione del pallone. Regge ottimamente nei contrasti, impostando il fisico nel modo giusto, rievocando quella dote esclusiva di Kessié. Anche lui sa accompagnare l’azione offensiva, con inserimenti per occupare l’area avversaria oppure, dato l’ottima forza di tiro, tenta la conclusione dalla distanza. Considerati i solo 1.141 minuti disputati la scorsa stagione e i 25 tiri, in termini P90 Vrankcx ha cercato il tiro circa due volte per partita. I gol segnati sono stati solo due, entrambi provenienti dalla partita contro il Greuther Furth in casa. Una nota più che lieta della stagione è stato il debutto in Champions League: 4 presenze, tutte dal primo minuto.
Nel Milan viene per occupare il posto di Kessié, o almeno, questo è ciò che il Milan si augura. Non potrà essere impiegato da subito, ma è ragionevole pensare di vederlo spesso in campionato come mediano. Tonali e Bennacer non potranno reggere una stagione intera, e con un Krunic attualmente fermo ai box e un Pobega stilisticamente più lontano dalle richieste di gioco del Milan, Vrankcx potrebbe avere discreto spazio. La passata stagione deve essergli servita come svezzamento in un grande campionato, giocando in palcoscenici importanti come quello della Champions League e della Bundesliga. Ha talento, ma ancora non si è manifestato del tutto. I problemi di ambientamento al Wolfsburg potrebbero essere ridotti a Milano per via della colonia franco-belga già presente in squadra. Tenendo presente che con De Ketelaere ci ha condiviso le nazionali giovanili del Belgio. Come per Thiaw, anche lui rappresenta un acquisto più per il futuro che per il presente.