Come potrebbe giocare la Fiorentina di Vincenzo Italiano
Raggiunta la qualificazione per l’Europa, Vincenzo Italiano è chiamato a rispettare le aspettative. Il mercato non è ancora concluso, ma sono arrivati giocatori importanti.
Autentica rivelazione dello scorso campionato Vincenzo Italiano, al debutto sulla panchina viola, ha portato la Fiorentina al settimo posto qualificandosi per la prossima Conference League e lasciandosi alle spalle una ormai habitué del calcio europeo come l’Atalanta. Nono attacco della scorsa Serie A con 59 reti, settima difesa con 51 subiti. Nonostante la partenza di Dusan Vlahovic nella finestra invernale, sostituito solo parzialmente dalla coppia Cabral-Piatek nel suo ruolo di catalizzatore offensivo e finalizzatore, l’allenatore nativo di Karlsruhe è riuscito a mantenere inalterata la produzione offensiva anche nella seconda parte di campionato, grazie ad accorgimenti tattici innovativi ed efficaci figli di una preparazione calcistica sopra la media.
Il gioco di Vincenzo Italiano
Il modulo è il 433, non si discute. I principi chiave vertono sulla costruzione dal basso e ricerca delle catene laterali, pressing corale e difesa che lavora alta e sui riferimenti. Il portiere, in fase di possesso, deve partecipare attivamente alla fase di impostazione creando una prima superiorità numerica nel gioco di quadrilatero che si viene a formare tra lui, i due centrali e il mediano che si abbassa nella famosa salida lavolpiana. L’estremo difensore, inoltre, da sweeper keeper deve essere molto mobile e garantire un’efficace copertura del campo alle spalle dei propri difensori che giocano aggressivi in anticipo sul proprio riferimento avversario. Il possesso si incanala nelle corsi laterali dove si ricerca una seconda superiorità numerica attraverso il triangolo molto fluido tra terzini, mezzala ed esterno di parte che serve sia ad arrivare direttamente alla finalizzazione che ad attirare il focus avversario per poi velocemente attaccare il lato debole e riempire aggressivamente l’area di rigore. Il terzino deve essere dotato di grande spinta e buon piede, la mezzala un profilo completo in grado di essere un appoggio sicuro in costruzione e un incursore costante, mentre all’ala a seconda delle caratteristiche gli viene richiesto di dare ampiezza o gravitare nelle zone centrali. La punta è il giocatore su cui l’undici si plasma e si adatta. Se finalizzatore viene coinvolto relativamente nella manovra e catalizza la rifinitura, se regista avanzato apre gli spazi per l’attacco della profondità di mezzali ed esterni. In fase difensiva Italiano non ama “portarsi il nemico in casa”. Il pressing è organizzato e aggressivo nella metà campo avversaria, la linea difensiva di conseguenza è molto alta ed accetta il duello individuale.
La possibile formazione
Difesa
Tra i pali ecco Gollini. L’ex Atalanta e Tottenham sostituisce Terracciano e Dragowski, sul piede di partenza. Il prodotto del vivaio rappresenta un profilo particolarmente interessante capace di esaltarsi nello svolgere i compiti che Italiano richiede al proprio estremo difensore. La linea difensiva, a meno di stravolgimenti di mercato, ad ora appare definita. La coppia centrale Milenkovic-Igor è complementare e collaudata. Il serbo domina nello scontro fisico (ha vinto il 66% dei contrasti e il 75% dei duelli aerei), mentre il brasiliano, cresciuto tantissimo nel corso della stagione passata, abbina atletismo, letture e qualità in impostazione. Giocherà tanto anche Martinez Quarta, sempre molto pericoloso su palla inattiva e presente in costruzione ma altrettanto discontinuo. A sinistra non si discute Capitan Biraghi. Il suo mancino è prezioso sia in regia che in rifinitura, come dimostrano i suoi 2.05 key pass p90 e i 5.8 xA accumulati nella passata stagione. A destra il nuovo arrivato Dodò è un giocatore esile, veloce e dotato tecnicamente. Grande spinta e presenza offensiva, negli ultimi due anni allo Shaktar Donetsk ha collezionato 2 gol e 9 assist in 37 partite.
Centrocampo
In mediana gerarchie ancora da definire. L’unico certo del posto pare Bonaventura – primo centrocampista per minutaggio nella passata stagione – capace di svolgere in maniera costante, abbinando doti tecniche ed aerobiche, quel ruolo di collante ed incursore richiesto alla mezzala, collezionando 4 gol e 5 assist. In mediana ballottaggio a due tra Amrabat, autore di un ottimo finale di campionato e pre-campionato, e il nuovo arrivato Mandragora. Profili simili, due giocatori più abili in rottura che costruzione e più adatti ad una mediana a due che da vertice basso. Più dinamico e fisico il marocchino, più dotato in impostazione e nel gioco lungo l’italiano. Con Castrovilli ai box ancora per qualche mese Duncan e Maleh si contendono la terza maglia a centrocampo, con l’italo-ghanese in vantaggio sul giovane italo-marocchino che ancora non garantisce garanzie. Zurkowski piace all’Empoli e sembra essere in uscita. Attenzione al possibile impiego di Ikone in mediana, soluzione già sperimentata nel finale scorso di stagione soprattutto nelle partite più chiuse per implementare imprevedibilità e pericolosità. Probabile comunque che il mercato si muova alla ricerca di una seconda mezzala di qualità.
Attacco
In attacco largo alle ampie turnazioni a cui ci ha abituato Italiano. Il punto fermo rimane Nico Gonzalez. Il classe ’98 è chiamato al salto definitivo di qualità e a prendersi la leadership tecnica e morale della Viola. Finale di stagione in crescendo per l’esterno argentino che, dopo la partenza di Vlahovic, ha assunto maggiori compiti di finalizzazione concludendo l’anno con 7 gol e 6 assist. Al centro dell’attacco duello tra il nuovo arrivato Jovic e Cabral, con il serbo, su cui Italiano ha più volte speso parole al miele, che sembra possa essere considerato la prima scelta. L’ex attaccante di Real e Entraicht è un profilo di grande qualità, una punta mobile che ama giocare tra le linee e lavorare da regista avanzato ma anche un finalizzatore efficace. Il brasiliano è un attaccante di grande forza fisica, atletismo e grande disponibilità. Raccoglierà un minutaggio importante. Per l’ultima maglia in vantaggio Ikonè. Il giocatore francese ha dimostrato caratteristiche importanti per il nostro campionato: velocità, dribbling, abilità negli half-space. Primi mesi italiani di alti e bassi, dove ha mostrato dominanza tecnica – quattro chance create in 643′ – e marchiani errori sotto porta. Troveranno spazio anche Saponara e Sottil – entrambi più di 1200′ nella passata stagione – che possono offrire soluzioni diverse sulla fascia sinistra, con Nico che traslocherebbe a destra. Più con qualità associative e da regista offensivo il primo e più di isolamento, ampiezza e dribbling il secondo.
Punti di forza
- Vincenzo Italiano, semplicemente
- Pressing organizzato e aggressivo
- Saper alternare calcio di possesso e verticalità
- Catene laterali offensive e di qualità
- Esterni che saltano l’uomo
Debolezze
- Rischio di subire frequenti contropiedi
- Centrocampo muscolare e poco tecnico
- Recupero di Jovic
- Pochi gol dagli esterni alti
Battitori
- Calci di rigore: Nico Gonzalez, Jovic
- Punizioni: Biraghi, Bonaventura, Saponara
- Corner: Biraghi, Bonaventura, Saponara