Come il Verona sta rivoluzionando il suo attacco (e non solo)
Caprari al Monza e Simeone tentato dal mercato. Nel frattempo sono stati presi Djuric, Henry e Piccoli per cambiare completamente il volto dell’attacco scaligero.
L’Hellas Verona cambia, e lo fa perdendo uno dei suoi grandi protagonisti della stagione passata. Gianluca Caprari infatti ha raggiunto l’accordo con il Monza, e dopo la sua miglior stagione in A con 12 goal e 7 assist, culminata con la nazionale maggiore, è pronto a lasciare la squadra veneta.
In attesa di scoprire il futuro di Simeone, riscattato dagli scaligeri in questa finestra di mercato per 10.5 milioni di euro ma corteggiato da più squadre, la dirigenza guidata dal DS Marroccu ha puntato forte su altri 3 attaccanti. Milan Djuric, Thomas Henry e Roberto Piccoli sono già stati ufficializzati e sono profili che fisicamente si assomigliano molto, dandoci un forte segnale sulla volontà di cambiare drasticamente i connotati di un reparto offensivo che la scorsa stagione aveva stupito tutti.
La passata stagione dei 3 bomber
Partiamo dall’acquisto più recente e anche più oneroso, Thomas Henry. L’attaccante di nazionalità francese arriva per 5 milioni di euro dal Venezia dopo una stagione da 9 reti in serie A. Tra i tre è colui che ha le migliori stats nella passata stagione: miglior media realizzativa con una rete ogni 236 minuti e miglior tasso di conversione in rete (17.65%). Nonostante non abbia catturato su di sé i riflettori, la sua prima stagione nel massimo campionato è tutt’altro che negativa, tanto da giustificare un investimento tale.
A titolo gratuito è arrivato invece Milan Djuric. Il suo campionato è svoltato nella seconda parte di stagione, come per gran parte della squadra di Nicola, e Djuric si è preso sulle spalle l’attacco della Salernitana, collezionando 5 reti ma facendo gran parte del lavoro sporco lì davanti. 4 di queste 5 sono state segnate di testa (più di Henry che ne ha messe a segno 3) e come vedremo in seguito, non si tratta di un caso.
Chiudiamo con Roberto Piccoli, che ha giocato la prima parte di stagione con l’Atalanta (con cui ha segnato l’unica rete della stagione ’21/’22), mentre la seconda con il Genoa senza mai ritagliarsi uno spazio nell’undici di Blessin. La stagione appena conclusasi fa fatica a fare testo, ma di Piccoli ci rimangono in mente le buone cose fatte vedere a La Spezia, nella sua prima stagione di A da co-protagonista chiusa con 5 reti. Trattandosi di un 2001 arrivato in prestito è evidente come da lui ci si aspetti un’altra stagione di rodaggio.
Insomma, guardando i numeri complessivi, il nuovo “tridente” si presenta con una quindicina di goal nel proprio bagaglio, di fatto meno rispetto alle 17 reti segnate dal solo Simeone.
Giocatore | Min | Gol | TIP | Assist | %DaV |
G. Simeone | 2673 | 17 | 32 | 5 | 35.09% |
M. Djuric | 2173 | 5 | 17 | 3 | 74.09% |
R. Piccoli | 400 | 1 | 3 | 0 | 34.00% |
T. Henry | 2122 | 9 | 24 | 3 | 53.18% |
%DaV = Duelli Aerei Vinti
Cambio modulo in arrivo?
Henry, un metro e novantuno. Djuric, un metro e novantanove. Piccoli, un metro e novanta. Il Verona cercava un attaccante fisico, ne ha trovati tre, e questo oltre a darci un’idea di come si può evolvere il gioco di Cioffi, ci pone di fronte a due questioni principali.
La prima riguarda la possibile convivenza. Convivenza che dipenderà dalla permanenza o meno di Simeone, dalla compatibilità dei tre – Djuric e Henry sembrano uno il sostituto dell’altro con Piccoli invece che potrebbe attaccare meglio la profondità – e dalla posizione di Barak, perfetto come mezza punta, ma ora in un sistema che diventa difficilmente supportabile a meno di altri ulteriori interventi sul mercato.
Il trequartista della Repubblica Ceca, a patto che rimanga, potrebbe agire da unico uomo dietro le due punte, qualora si trovasse la coppia vincente, oppure potrebbe essere sacrificato a mezzala, nonostante la cerniera in mediana formata da Ilic – Tameze sia già affidabile. A tal proposito, in amichevole Cioffi ha già sperimentato proprio il 3-5-2, un modulo che gli ha portato bene già ad Udine.
E citiamo l’Udinese non a caso, perché questo Verona potrebbe prendere spunto proprio dalla conformazione dei friulani nella passata stagione. Lì la punta di peso era Beto (stagione da 11 reti) supportata da un giocatore molto mobile come Deulofeu, un centrocampo solido e due esterni, Molina e Udogie, autori di un super campionato. A Verona proprio il capitolo esterni rappresenta la seconda questione meritevole di un approfondimento.
Esterni al servizio delle torri
Sì perché la notizia freschissima della partenza di Lazovic oltre a lasciare spiazzati, apre una voragine sulla sinistra. Vedremo dunque come la dirigenza si muoverà saprà e come saprà colmare questa grave perdita. Quello che è certo, è che sarà sicuramente necessario un giocatore in grado di fornire cross a nastro per questi attaccanti così abili nel gioco aereo.
Un giocatore che fortunatamente a destra è già presente. Faraoni infatti sarà un punto fermo anche con Cioffi e potrà esaltarsi ulteriormente con il nuovo modulo. Vi abbiamo già parlato dei suoi ottimi numeri nelle ultime stagioni, che potranno essere ulteriormente migliorati al servizio del nuovo, imponente, attacco del Verona.