Quale ruolo per Scalvini nell’Atalanta?
Giorgio Scalvini deve confermarsi come uno dei migliori prospetti italiano. Ci si pone il dubbio sul ruolo: difensore o centrocampista?
Quanto affollamento in casa Atalanta. In difesa ci sono Toloi, Palomino, Djimsiti, Demiral e Okoli per tre posti, mentre a centrocampo Freuler, De Roon, Koopmeiners e Ederson per i due mediani. E Scalvini? Nella scorsa stagione si è alternato sia come difensore sia come centrocampista, ma quest’anno rischia di trovare meno spazio. O, perlomeno, si potrebbe pensare ciò, vista l’abbondante concorrenza. Poco tempo fa, Gasperini ha ammesso di vedere nel giovane ragazzo del 2003 un futuro radioso, senza sbilanciarsi su quale sia il suo ruolo migliore. Una domanda a cui cercheremo di dare una risposta. Meglio centrocampista o difensore?
Scalvini, centrocampista o difensore?
Gasperini si era confidato alla Gazzetta dello Sport, affermando che si sarebbe adoperato nei giorni di ritiro per trovare la collocazione migliore per Scalvini. Una primissima risposta, del tutto parziale, arriva dall’amichevole tenuta dall’Atalanta contro la Rappresentativa Val Seriana. Un 15 a zero rotondo, che ha visto nel primo tempo Scalvini dividersi la mediana con Ederson. Poco più di un allenamento, ma si può tener conto della scelta di Gasperini di far partire titolare Scalvini a centrocampo, lasciando seduti in panchina Freuler e Koopmeiners, entrati solo ad inizio ripresa.
Contro la Val Seriana si è destreggiato bene, sempre al centro del possesso bergamasco, talvolta scendendo tra i centrali a ricevere palla o allargandosi, vicino al braccetto di destra Okoli, per agevolare l’uscita della palla dalla difesa. Un ruolo simil Busquets, tanti palloni gestiti senza mai rischiare alcun tocco di troppo. Del resto, come sostenuto da Gasperini, Scalvini ha notevoli qualità tecniche e capacità di offendere, addirittura superiori a quell’Alessandro Bastoni che quattro anni fa iniziava il suo percorso nel calcio dei grandi con l’Atalanta. Il suo impiego davanti alla difesa trova conforto nell’idea di dare un equilibrio maggiore alla squadra in certe situazioni: nel primo tempo, lui e Ederson dovevano reggere il tridente pesante Muriel, Zapata e Boga. E chissa che dinamiche del genere non si possano ripetere anche in campionato.
Lo stesso Roberto Mancini, dopo averlo visionato nello stage con la Nazionale, ha deciso di lanciarlo proprio a centrocampo, debutto avvenuto nella triste serata contro la Germania. Le sue sarebbero caratteristiche uniche a centrocampo: alla buona tecnica, concilia un fisico snello da 1 metro e 95. Nelle 18 presenze di campionato di quest’anno, dove è stato maggiormente impiegato da terzo centrale di destra, ha vinto 2.37 duelli aerei P90 (quinto migliore dell’Atalanta) e risulta vincente in più del 50% dei duelli totali. Dei signor numeri se pensiamo ad un ragazzino di 19 anni al debutto in Serie A. Si è contraddistinto anche per l’abilità di recuperare possessi per la propria squadra: le statistiche riportano almeno 5 intercetti/tackle per partita, la seconda miglior media P90 dopo Palomino. Questo ci dovrebbe far capire quanto sia capace nelle letture di gioco, un fondamentale sicuramente necessario per chiunque voglia far bene il ruolo del mediano.
Perchè non in difesa?
Un problema riguarda la velocità. I braccetti di una difesa a 3 spesso si ritrovano a dover contrastare gli attaccanti esterni degli avversari. La capacità di tenere testa nel breve e nel lungo ad un giocatore veloce non rappresenta una dote per Scalvini. Il Gasp lo ha spiegato con un esempio: mettiamo caso che l’Atalanta affrontasse il Milan, per un giocatore veloce come Leao, preferirebbe in ogni caso mettere in marcatura un De Roon, più rapido, proprio come è successo in campionato. Questo difetto rischierebbe di essere troppo accentuato nella difesa a tre, mentre a centrocampo, da mediano bloccato, sarebbe un problema sicuramente più mascherabile. Se invece poi l’Atalanta decidesse di giocare con una difesa a quattro, allora… Ma questa è un’altra storia.