Quanto bene può fare Matteo Pessina al Monza?

Pessina è un nuovo giocatore del Monza. Cerchiamo di quale posizione potrà occupare nel 3-5-2 dell’allenatore Stroppa e con quali compiti

Matteo Pessina

Matteo Pessina è tornato nella sua Monza. Un trasferimento che certifica ancor di più la serietà del progetto messo in piedi dalla coppia Berlusconi-Galliani. Ma quanto bene può fare Pessina al Monza? Il suo massimo in Serie A è rappresentato dai 7 gol in campionato messi a segno nel 2019/20 con la maglia del Verona. Come in quell’annata, Pessina sarà ancora uno degli uomini chiave per la squadra, ma non sarà così semplice replicare gli stessi numeri. Cerchiamo quindi di capire come si inserisce Pessina nel Monza di Giovanni Stroppa.

Un centrocampista atipico

Quella del prossimo anno sarà la quinta stagione di Matteo Pessina in Serie A, eppure sembra complicato definire con chiarezza un suo ruolo in campo. Dopo una prima stagione da apprendista a Bergamo, arriva a Verona distinguendosi come trequartista d’inserimento, quasi fosse una seconda punta che si muove di conseguenza all’attaccante centrale. Un compito svolto egregiamente dati i 7 gol, non a caso arrivati tutti dentro l’area di rigore. Tanto abile nello smarcarsi quanto nel concludere a rete, con una percentuale di un gol ogni 4 tiri tentati (quell’anno fu proprio il centrocampista della Serie A con la precisione più alta, tra quelli con almeno 5 gol, e la ragione risiede nelle conclusioni ‘facili’ e ravvicinate che riusciva a prendere).

Matteo Pessina, Atalanta

Nelle due stagioni successive all’Atalanta, sotto Gasperini, le richieste diventano altre. Meno inserimenti e più manovra. Nell’Atalanta del Gasp sono gli esterni a buttarsi in area mentre i centrocampisti fanno i passaggi. Simbolico il miglioramento nei passaggi chiave, quasi raddoppiati rispetto all’anno di Verona. Il gioco dei nerazzurri fatto di intensità e ricerca del dominio trova in Pessina un ottimo esponente, ma ne causa un significativo calo in zona gol. Appena 3 reti in due campionati, 55 le presenze totali. Pessina si evolve così in un centrocampista jolly, capace di fare il lavoro sporco nella mediana a due, andando a sostituire all’occorrenza De Roon o Freuler, ma ancora valido come trequartista alle spalle della punta. Una soluzione adottata spesso da Gasperini, specialmente nei big match (ad esempio nella vittoria ad Anfield di Champions League), come se Pessina garantisse quell’equilibrio mancante con i vari Muriel, Malinovski e Ilicic. Questa ambivalenza di ruolo è tornata di certo comoda alla squadra, e ha permesso a Pessina di imparare un po’ di tutto, anche al costo di non specializzarsi in niente.

Pessina dentro il 3-5-2 di Stroppa

Il modulo che ha caratterizzato la cavalcata del Monza fino alla promozione in Serie A è stato il 3-5-2, talvolta dirottato in un 4-3-3 a seconda degli interpreti. Quel che è certo è il centrocampo a tre, con la rinuncia al trequartista. Pessina, tra Verona con Juric e Atalanta con Gasperini, un centrocampo così fatto lo ha sperimentato solo in Nazionale. Con gli Azzurri di Mancini, il tabellino registra 14 presenze e 4 gol, mica male.

Nonostante la quasi inesperienza nel ruolo di mezzala, Pessina possiede l’intelligenza per adattarsi subito ai nuovi compiti imposti e qualora venisse confermato il 3-5-2, Pessina dovrebbe essere la mezzala destinata agli inserimenti, con Stefano Sensi in regia e, salvo mercato, uno tra Machin, Mazzitelli e Valoti a completare il reparto. Pessina sarà una figura centrale della squadra e avrà modo di raccogliere molte presenze; chissà che non possa avvicinarsi ai 7 gol del 2019/20. Di per sè, l’ambiente sembra l’ideale per ripetere quella stagione e, sebbene il posizionamento iniziale sia più lontano dalla porta avversaria, negli anni bergamaschi dovrebbe aver maturato nuove conoscenze utili per essere efficace in più situazioni. Aggiungiamoci pure che nella scorsa Serie B i centrocampisti di Stroppa hanno segnato 24 gol in 5, poco meno di cinque a testa. Il suo acquisto innalza inevitabilmente il livello medio della squadra, e le ragioni per credere che Pessina possa segnare più reti di quelle che si possono contare sulle dita di una mano solo molte.

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