Sarà il Torino di Pietro Pellegri?
Dopo il prestito di gennaio, l’attaccante 2001 ha convinto la dirigenza granata all’acquisto a titolo definitivo. Potrà essere il nuovo Belotti?
Pietro Pellegri è ufficialmente un giocatore del Torino, stavolta a titolo definitivo in seguito all’investimento di 5 milioni di euro che la società granata, guidata dal DS Vagnati, ha portato a termine. Il classe 2001 arriva dal Monaco dopo gli ultimi 6 mesi passati proprio nel capoluogo piemontese, nei quali ha trovato anche un goal, il suo quarto in A.
Dopo le ottime prestazioni in Under 21 di qualche settimana fa, con le reti contro Irlanda e Lussemburgo, un’altra buona notizia per l’attaccante che ha ottenuto la fiducia di Juric, allenatore che lo ha lanciato da giovanissimo nel Genoa. Ora Pellegri si candida ora ad esser il punto di riferimento dell’attacco del Torino, dopo il mancato rinnovo di Belotti, la cui eredità non sarà facile da raccogliere, nonostante le opache prestazioni delle ultime annate in granata.
A ventun’anni tante piazze importanti
La storia di Pellegri ha i tratti del predestinato: esordio in Serie A ancora da quindicenne in un Torino – Genoa nel “lontano” 22 dicembre 2016, e terzo giocatore più giovane nella storia della Serie A ad esser sceso in campo (dietro ad Amey e al pari di Amadei). Ma non finisce qui, perché a 16 anni e 184 giorni diventa il più giovane giocatore a segnare una doppietta in A.
Il talento di Pietro Pellegri è talmente limpido che il Monaco non bada a spese, prelevandolo per oltre 20 milioni di euro nel mercato invernale del 2018. Presso il principato però ha raccolto solo 22 presenze in 4 anni di Ligue 1, rallentato dai tanti infortuni nel primo periodo. Dopo una sola rete nel massimo campionato francese il ritorno in Italia nella stagione 2021/2022, prima come terzo attaccante nel Milan, poi nuovamente alla corte di Juric. In questo finale di stagione Pellegri ha raccolto 205 minuti e una rete col Toro, partendo dal primo minuto in solo un’occasione.
Un centravanti per un gioco senza numero nove
Difficile sapere oggi, verso la fine di giugno, come deciderà di giocare Juric. Il mercato è di fatto appena iniziato, e la situazione in casa Toro è parecchio enigmatica, con tanti dei titolari della scorsa stagione che potrebbero non esserci il prossimo anno. Ma focalizzandoci in attacco, le alternative sono contate, e l’investimento fatto su Pellegri è sintomo comunque di fiducia al giocatore.
Nonostante la stagione piuttosto travagliata, il miglior marcatore del Torino nella scorsa stagione è stato Belotti con 8 reti, mentre Sanabria, che rimarrà a giocarsi il posto da titolare con Pellegri, ha concluso con 6 goal in oltre 1800 minuti. Il nazionale paraguaiano spesso unica scelta in avanti, non ha troppo convinto in fase offensiva, con 10 big chance fallite senza mai dimostrare di avere le caratteristiche di puro centravanti.
Pellegri invece, le caratteristiche da vero numero nove le possiede: forte fisicamente e rapido, ha capacità nel “sentire” la porta, sebbene debba migliorare in termini di freddezza. Rappresenta un profilo di centravanti più classico rispetto a Sanabria e all’apparenza meno adatto rispetto al gioco pianificato da Juric, che in carriera spesso ha preferito dare pochi punti di riferimento là davanti.
Juric si adatterà alle caratteristiche di Pellegri o Pellegri si adatterà al gioco di Juric? Il tempo ci darà la risposta, ma forse la verità sta nel mezzo, con Juric che potrà lavorare sin dal ritiro estivo con un giocatore che ha da sempre apprezzato, ancora giovane e plasmabile (ricordiamo bene il lavoro del tecnico croato con i giovani talenti), mentre Pellegri si troverà alla prima stagione con tutte le carte da giocarsi per ritagliarsi un ruolo da protagonista, finalamente.