Cinque giovani della Cremonese che rivedremo in Serie A (a Cremona e non)
La Cremonese è tornata in Serie A dopo ventisei anni e il merito è in buona parte dei tanti giovani presenti in rosa
“Il mio pensiero e la mia operatività industriale e sportiva sono stati indirizzati verso la crescita dei giovani: è stato così nel calcio, nell’atletica e nel ciclismo”
Giovanni Arvedi, presidente della Cremonese, alla Gazzetta dello Sport
Lui è Giovanni Arvedi, presidente della Cremonese appena promossa in A, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. È anche per non dire soprattuto grazie ai giovani (e italiani, per essere esatti) se i grigiorossi hanno raggiunto la Serie A dopo 26 anni. Seppure in prestito – e qui siamo curiosi di capire come la società si muoverà nella prossima stagione -, sono tanti i ragazzi che la Cremonese ha lanciato in Serie B: da Gianluca Gaetano a Nicolò Fagioli, passando per Marco Carnesecchi. Abbiamo elencato numeri, caratteristiche e prospettive dei cinque migliori U23 artifici del super campionato della Cremo. Di alcuni avevamo già parlato nella rubrica “Cotte Vol. B”.
Marco Carnesecchi
Di proprietà dell’Atalanta, Marco Carnesecchi è un portiere alto (193 cm) e molto reattivo; ciò lo rende un ottimo difensore dei pali, già pronto per la Serie A da questo punto di vista. Dispone di una buonissima tecnica di base e nella regular season ha anche fornito due assist, entrambi per Bonaiuto. Sicuro nelle uscite, essendo dotato di esplosività e coraggio, ha mantenuto per nove volte la porta inviolata in 36 partite chiudendo il campionato con 88 parate complessive (dati FotMob). Oggi è pronto per giocare in Serie A e non è escluso che possa già fare il salto firmando per una big e – perché no – avere anche un posto in Nazionale.
Luca Zanimacchia
Tra i cinque presenti nell’articolo, lui è l’unico nato nel ’98. “Lo consideriamo giovane?”, vi starete chiedendo; a quasi 24 anni spesso in realtà si è pronti, ma è comunque un’età in cui ancora i margini di miglioramento sono tanti. E Zanimacchia – di proprietà della Juventus – di miglioramenti ne ha fatti tantissimi con Fabio Pecchia, suo allenatore già alla Juve U23. Esterno destro nel 4-2-3-1, ama attaccare la profondità senza palla e puntare l’uomo nell’uno contro uno per poi crossare o calciare in porta. Abile tiratore di punizioni, ha realizzato 8 gol e 5 assist in Serie B. Ha qualità per giocare in Serie A, ma deve migliorare in alcuni aspetti: in primis nella struttura fisica – ancora un po’ leggera – e nella continuità all’interno del match.
Gianluca Gaetano
Gioiellino scuola (e ancora di proprietà) Napoli, Gianluca Gaetano è un classe 2000 di cui da sempre si parla bene. La sua posizione preferita è al centro sulla trequarti, ma Gaetano ha già dimostrato di saper ricoprire tutti i ruoli offensivi e – all’occorrenza – giocare anche in mediana. Ha segnato tanto con le giovanili del Napoli, poi si è un po’ arenato, ma quest’anno ha chiuso con 7 gol e 5 assist, un bottino niente male per un trequartista. Ha tecnica di base sopra la media che gli permette spesso di giocare con entrambi i piedi (è un destro). Fenomenale nel primo controllo, questo gli permette di velocizzare l’azione guadagnando un tempo di gioco. In futuro potrebbe anche arrivare in un top club, ma già adesso ha tutte le carte in regola per rimanere in Serie A in pianta stabile.
Caleb Okoli
Unico difensore in lista, ma secondo giocatore di proprietà dell’Atalanta dopo Carnesecchi: . Caleb Okoli è un possente difensore centrale classe 2001. Con i suoi 191 cm per 91 kg ce lo immaginiamo abile nei contrasti a terra e nei duelli aerei, in realtà è un giocator esplosivo e veloce sul lungo, caratteristica che potrebbe renderlo appetibile anche per la Dea, che difende alta. Le sue qualità gli permettono di aggredire alto il portatore di palla. Già nel giro delle nazionali giovanili, per caratteristiche è un difensore centrale ideale per la difesa a tre atalantina, che infatti sta pensando, in caso di mancata qualificazione alle Coppe Europee, di reintegrare lui e Lovato e lasciare andare Demiral, per il cui riscatto servirebbero quasi 30 milioni di euro.
Nicolò Fagioli
«Noi abbiamo un ragazzo, che è un 2001, e adesso ve lo dico: vederlo giocare a calcio a un piacere. Si chiama Nicolò Fagioli, è un piacere perché conosce il gioco. Ha i tempi di gioco giusti, come smarcarsi, quando e come passare la palla. Non ne escono tutti gli anni di ragazzi così». A dire queste parole fu Massimiliano Allegri – allenatore della Juventus – nel 2018. Basterebbe questo per descrivere Nicolò Fagioli, centrocampista centrale in prestito dalla Juve; 33 presenze, 3 gol e 7 assist il suo score stagionale, di ruolo fa il pendolo tra l’attacco e il centrocampo, ma dice di sentirsi più a suo agio partendo qualche metro più indietro. I tempi di gioco sono ciò che rendono Fagioli un giocatore speciale. Abile a smistare palloni e a mettere ordine a centrocampo, ama verticalizzare tra le linee. Non è un regista, ma un centrocampista dinamico, rapido nello stretto e che ama anche farsi vedere in zona gol. Tra i cinque citati, crediamo sia quello con il potenziale più grande. Questo non vuol dire che la Juventus deciderà di trattenerlo alla Continassa anche dopo il ritiro estivo. Ne abbiamo parlato qui, confrontando le sue caratteristiche con quelle di Nicolò Rovella e Fabio Miretti