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Fabio Miretti, buona – anzi buonissima – la prima

All’esordio dal primo minuto il classe 2003 ha stupito con un’ottima prestazione. Come potrà tornare utile ad Allegri in futuro?

A Fabio Miretti sono bastati 79 minuti contro il Venezia per conquistare i tifosi bianconeri. Schierato da Allegri alla sua prima da titolare, il classe 2003 nato a Pinerolo – che ha fatto praticamente tutte le giovanili in maglia Juve – ha portato a casa una prestazione maiuscola, con personalità e dimostrandosi subito decisivo mettendo lo zampino in entrambi i gol di Bonucci, battendo la punizione prima e il corner poi.

Il giovane centrocampista non era però al debutto assoluto, arrivato in Champions League contro il Malmö, e in Serie A contro la Salernitana lo scorso 20 Marzo. In questa stagione Miretti si è rivelato un punto cardine sia della Juventus U23, con cui ha collezionato 26 presenze e 3 reti in Serie C, sia della Juventus U19, trascinandola fino alla semifinale di Youth League.

Fabio Miretti contro il Venezia

Schierato come perno del centrocampo a 3 con al fianco Zakaria e Rabiot, Miretti ha dimostrato dal primo minuto di Juventus – Venezia una grande personalità, giocando un buon numero di palloni (35 passaggi, quarto nella Juve) con il 95% di precisione. Nella posizione di play, Miretti è spesso sceso a livello della linea difensiva per prendere palla e impostare la manovra, ma allo stesso modo non ha disdegnato qualche inserimento in area avversaria, tentando anche due volte la conclusione.

Con il 50% dei contrasti vinti (3 su 6 a terra), ha forse fatto vedere le cose meno buone in fase di copertura, suggerendoci come sia un giocatore più incline a giocare il pallone che a “fare legna”. Qualità che è stata subito messa a servizio della squadra in modo decisivo: dal suo piede destro è nata sia la punizione che corner che hanno portato alla doppietta di Bonucci (3 passaggi chiave in totale).

Proprio la capacità nelle palle lunghe, assieme ad un buon dinamismo con e senza palla, ci sono sembrate le qualità principali di questo diciottenne, che visto in quel ruolo ci è parso il sostituto naturale di Locatelli.

Come si colloca Miretti nel centrocampo di Allegri?

Da quello che abbiamo visto, infatti, Miretti ricorda per diverse caratteristiche il centrocampista ex Sassuolo: moderno e tecnico, con buoni piedi, visione di gioco e capacità di accompagnare in fase offensiva. In un centrocampo a 3 quindi la posizione ideale è proprio quella di perno, a meno che al suo fianco non venga schierato uno come Arthur, permettendogli di alzare la propria sfera d’azione, in una soluzione già proposta da Allegri (con Locatelli) ma che non ha convinto.

A patto che il giovane ’03 rimanga a Torino la prossima stagione, e non vada in prestito, la prospettiva al momento più realistica è che possa crescere alle spalle di Locatelli, viste le caratteristiche tecniche. Ma occhio perché proprio nell’intricato centrocampo bianconero ci sono sì tanti profili, ma poche certezze: dall’incognita Arthur all’infortunato McKennie, passando per Rabiot – tanto criticato ma di fatto il centrocampista più impiegato in campionato – e il neo arrivato Zakaria, oltre al rientrante Ramsey. Giocatori diversi che per un motivo o per un altro, non hanno convinto. E se la soluzione fosse invece in casa? Presto per dirlo, ma intanto Allegri e la Juve si possono godere un buon, anzi ottimo, esordio di Fabio Miretti.

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