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Il Milan è in difficoltà: crea poco e segna ancora meno

Il Milan non sa più segnare: dal Derby in poi solo 7 gol in 7 partite. Da dove nascono le difficoltà? Proviamo a capirlo

La 31a giornata ci ha consegnato un campionato ancora più incerto. Mentre il Napoli ha espugnato il Gewiss Stadium e l’Inter ha vinto – ma non convinto – contro i rivali Bianconeri, il Milan, nel posticipo del lunedì, ha sbattuto contro il Bologna non andando oltre lo 0-0, evidenziando le difficoltà realizzative che hanno caratterizzato l’ultimo periodo. Dal post Derby, nonostante i 15 punti collezionati e la vetta della classifica, i Rossoneri hanno registrato solo 7 gol in altrettante partite, risultando il decimo attacco del campionato.

Non concretizza quel (poco) che produce…

Nel post Derby la produzione offensiva, in termini di NPxG P90 (qui la definizione), ha subito una variazione apprezzabile, per quanto non eclatante, passando da un valore di 1.50 a 1.38. Per fare un confronto, l’Inter, nello stesso periodo, ne registra poco meno di 2. Confrontando i dati individuali, si nota come la riduzione più importante in termini di pericolosità sia registrata da Diaz, seguito da Theo, Leao e Messias. Se vogliamo i giocatori più creativi ed imprevedibili della rosa, a cui Pioli spesso si è affidato nello “scardinare” le partite più complicate.

La chiave di lettura risiede, tuttavia, nell’efficacia realizzativa dei due periodi. Se nel pre-Derby il Milan ha vissuto un’overperformance considerevole, realizzando 44 gol senza rigori (1.8 P90) a fronte di 36 previsti, nel post-Derby ha underperfomato segnando solo 7 reti a fronte di circa 10 previste. Una media di 1 gol a partita, contro gli 1.8 del primo periodo. Quasi la metà.

L’assenza di Ibrahimovic – solo 29’ giocati in poco meno di due mesi – è sicuramente un elemento da considerare. Il giocatore svedese, infatti, nonostante l’impiego ridotto, guida ogni statistica offensiva individuale P90 tra i rossoneri. Assenza che, nell’ultimo periodo, non è stata compensata adeguatamente da Giroud, il quale, anzi, ha vissuto un calo realizzativo importante: 26 tiri (7 in porta) e 1 gol a fronte di 2.44 previsti. Numeri simili ma diversi per Leao e Messias che, pur non essendo così precisi come nel primo periodo, presentano un differenziale gol fatti – gol attesi ancora positivo.

…ma i rossoneri ora concedeno meno

A fronte di una ridotta produzione offensiva ed efficacia realizzativa, i dati ci dicono come il Milan abbia trovato una certa solidità difensiva. Primo per NPxGA (4.09), ha subito post-derby solo 3 gol. Ovviamente, considerata la caratura degli avversari incontrati nelle ultime uscite, questo dato necessita di essere verificato nelle prossime settimane.

Milan, manca un bomber

Questi numeri ci indicano come la corsa Scudetto e il prossimo futuro del Milan passino direttamente dai suoi giocatori offensivi. Nella prossima finestra di mercato si dovrà lavorare sicuramente sulla trequarti, in cui solo Leao, in grande crescita per gioco e numeri, ha contribuito in maniera rilevante alla fase realizzativa, mentre Saelemaekers, con le sue caratteristiche tecniche ed associative ha dimostrato di coprire un ruolo di rilievo a livello di costruzione e rifinitura. La vera incognita, oltre al 31enne Messias, è Brahim Diaz, autore di una stagione fortemente deludente, non solo dal punto di vista dei numeri.

Ibrahimovic e Giroud risultano con 8 gol – ex aequo con Leao – i primi marcatori della squadra, evidenziando come il Milan sia l’unica squadra tra le prime sei senza un giocatore in doppia cifra. La vera priorità del prossimo mercato sarà, quindi, la ricerca di un finalizzatore efficace, affidabile dal punto di vista fisico, con caratteristiche adeguate al 4231 di Pioli. L’asta per Gianluca Scamacca è aperta.

A cura di Marco Piccolroaz

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