Come giocherebbe l’Italia se fosse costretta a schierare una squadra di soli Under 25

Come giocherebbe l’Italia se potesse schierare solo calciatori U25? Chiesa e il centrocampo gli “intoccabili”, Raspadori o Zaniolo?

Gianluca Scamacca, Nazionale Italiana

Dopo la delusione della nuova eliminazione dell’Italia dai Mondiali in Qatar si sono viste sui principali quotidiani e sui social alcune probabili formazioni tipo della Nazionale che verrà. Noi abbiamo provato a ipotizzare un’Italia composta da soli calciatori Under 25 (cioè nati dal 1997 in poi), tenendo conto della posizione in campo e delle caratteristiche di ogni giocatore. Provando a dare continuità al progetto tecnico del Mancio, abbiamo optato per un 4-3-3. Ecco il risultato:

Il reparto difensivo

In porta, nonostante l’Italia per tradizione abbia sempre avuto ottimi portieri (Buffon, Zoff, Zenga e Toldo per citarne qualcuno), questa volta i dubbi sono pochi: Gianluigi Donnarumma. Classe ’99, portiere del PSG e più di 200 presenze in A con il Milan; qualche errore di troppo in questa stagione, ma rimane un portiere affidabilissimo. Dietro ci sono Alex Meret – ma ha bisogno di a giocare qualche partita in più – e Marco Carnesecchi, portiere della Cremonese (in prestito dall’Atalanta) e capitano dell’U21 italiana (qui un suo profilo tecnico)

In difesa, partendo dalle fasce, abbiamo scelto Raoul Bellanova (’00) e Federico Dimarco (’97), preferiti ai vari Luca Pellegrini, Udogie e Pezzella per diversi motivi: Dimarco è il dodicesimo uomo di una squadra con ambizioni internazionali, mentre Bellanova (ne avevamo già parlato quasi un mese fa) è l’esterno destro che sta giocando con più continuità (e qualità). Abbiamo scelto un terzino destro di maggiore spinta, con tanta corsa – come il cagliaritano – e a sinistra un giocatore tecnico, utile anche nei calci piazzati e che garantisce equilibrio nelle due fasi. Sicuramente quelli citati sono ottimi prospetti, ma ancora acerbi e meno pronti rispetto ai vari Di Lorenzo, Calabria, Spinazzola ed Emerson.

Come difensori centrali, ci affidiamo a Matteo Lovato (’00) e Alessandro Bastoni (’99), due giovani che di esperienza in Serie A ne hanno già parecchia. Il primo sta facendo benissimo a Cagliari e sta mostrando sicurezza e personalità nonostante la giovane età, mentre Bastoni ha bisogno di poche presentazioni. Unico dubbio per entrambi: la difesa a 4, considerando che nei rispettivi club giocano a 3. Una cosa è certa: si completano. Lovato è un difensore roccioso, intelligente tatticamente e atletico, mentre Bastoni è tecnico, bravo a impostare da dietro e soprattutto mancino. Altro nome da considerare è Luiz Felipe (che non ha mai esordito da quando ha acquisito la cittadinanza italiana), oltre ad alcuni alle prime presenze in Serie A, ma interessanti in ottica futura come Scalvini, Casale, Carboni e Altare. Tutti nomi ideali per la difesa a tre, con Bellanova che perderebbe il posto e Dimarco che avanzerebbe il proprio raggio d’azione.

Il centrocampo

La zona centrale del campo è quella in cui probabilmente ci sono meno dubbi: è un ruolo in cui l’Italia ha maggiore esperienza anche a livello internazionale, grazie alla presenza di Sandro Tonali, Nicolò Barella e Manuel Locatelli. Titolari nei rispettivi club, si sposano benissimo in un centrocampo a tre; Tonali (’00) garantisce un muro davanti alla difesa, mentre Locatelli (’98) offre fisicità e ordine in mezzo al campo (qui avevamo parlato di entrambi, numeri da aggiornare ma che spiegano la tipologia di calciatore). Barella (’97), invece, darebbe dinamicità, tecnica e corsa a un reparto che risulterebbe altrimenti un po’ statico.

Sicuramente il ct della Nazionale avrebbe anche buone alternative in panchina: Frattesi e Pessina su tutti. Il primo sta mostrando grandi cose a Sassuolo (è quasi un alter ego di Barella per caratteristiche), mentre Pessina ha già esperienza in maglia azzurra. Altri prospetti da considerare sono sicuramente Samuele Ricci – ora in forza al Torino dopo una grande prima parte di stagione a Empoli -, Rovella, Pobega e Manolo Portanova, ’00 che con Blessin sta facendo molto bene.

Il reparto offensivo

Nell’attacco a tre partiamo inevitabilmente da uno dei punti fermi della Nazionale: Federico Chiesa (’97). L’esterno bianconero – alle prese con il recupero dopo la rottura del legamento crociato – è mancato tantissimo all’Italia e sta mancando alla Juventus. Lo abbiamo apprezzato all’Europeo: tecnica, velocità, imprevedibilità, ma soprattutto tanta grinta. Per lui una maglia a sinistra in attacco è praticamente certa. Accanto a lui abbiamo immaginato Nicolò Zaniolo (’99) e Gianluca Scamacca (’99)

Zaniolo – etichettato da un po’ di tempo come possibile crack – non sta trovando continuità anche a causa dei tanti infortuni patiti; qui c’è probabilmente il ballottaggio più difficile dell’undici titolare: Zaniolo o Raspadori? Al momento noi scegliamo Zaniolo, che ha maggior esperienza e talento da vendere. Raspadori, giocatore che sta disputando un gran campionato al Sassuolo, potrebbe essere un jolly per due ruoli su tre dell’attacco o giocare da sotto-punta in un 4-2-3-1. Anche al centro dell’attacco i dubbi sono pochi: gioca Gianluca Scamacca. Probabilmente l’attaccante che più si avvicina al 9 e mezzo di cui Mancini ha bisogno: un attaccante abile in fase di finalizzazione e bravo a interagire con i compagni di attacco.. L’Inter pare lo abbia individuato come post-Dzeko (qui li abbiamo messi a confronto) ed è probabilmente il calciatore più acclamato dai tifosi azzurri come successore di Immobile.

Più defilati Riccardo Orsolini e Andrea Pinamonti – buoni calciatori, ma probabilmente non di livello internazionale – e Cancellieri, che nei pochi minuti in Serie A ha mostrato ottime cose e come vi abbiamo spiegato, sa anche saltare l’uomo, caratteristica che al momento riconosciamo soltanto in Federico Chiesa.

ECCO IL NOSTRO UNDICI U25 DELLA NAZIONALE

A cura di Domenico Cannizzaro

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