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Matteo Cancellieri è giovane, italiano e sa saltare l’uomo

Matteo Cancellieri è stato uno delle note più belle della scorsa giornata di Serie A. Ecco un piccolo focus su di lui e sul perché vada seguito con attenzione

A Matteo Cancellieri è bastata mezz’ora per prendersi la scena nell’ultima partita dell’Hellas Verona ad Empoli; da un suo colpo nasce il gol del pareggio e in quel breve scorcio di partita si sono potuti intravedere lampi del suo talento.

Il gol contro l’Empoli nella 30° giornata di Serie A coincide anche con il suo primo gol in Serie A. Tuttavia, non si tratta della prima rete in assoluto tra i grandi: già a dicembre scorso era andato a segno in Coppa Italia e guarda caso, anche in quella circostanza la vittima era stata sempre l’Empoli. Ecco di seguito una breve descrizione di Matteo Cancellieri e del perché il suo nome è uno di quelli da tenere d’occhio per il futuro.

Chi è Matteo Cancellieri?

Ala destra del 2002, cresciuto calcisticamente nella Roma e arrivato a Verona due anni fa nell’affare Kumbulla. L’ambientamento comincia splendidamente nella Primavera veronese dove realizza 15 reti in 18 partite, tanto da essere aggregato più volte alla prima squadra di Juric. Sembrava l’inizio di un carriera pronta a decollare, dal momento che anche lo stesso Di Francesco, allenatore dell’Hellas nelle prime tre giornate di questa Serie A, decide di puntare forte sul ragazzo. Cancellieri debutta così in Serie A alla prima giornata e corona il sogno della prima maglia da titolare alla 2° giornata contro l’Inter.

Il suo cammino subisce una brusca frenata dopo l’esonero del mister; il conseguente arrivo in panchina di Tudor riporta Cancellieri indietro nelle gerarchie di squadra. Sotto la nuova guida tecnica, Cancellieri colleziona solo 71 minuti di Serie A. Diversi fastidi fisici, un sistema a lui poco congeniale e la mancanza di esperienza sono tra le cause principali del suo inutilizzo. Peccato, diciamo noi. Tuttavia la prestazione contro l’Empoli lascia ben sperare per il futuro prossimo di Cancellieri. Mancano 8 giornate alla fine del campionato e chissà che non sia arrivata l’ora di vedere e ammirare le sue giocate sui terreni di Serie A.

Caratteristiche tecniche di Matteo Cancellieri

E’ vero, di lui si è visto ancora troppo poco per poter utilizzare in maniera costruttiva le statistiche: 193 minuti disputati in Serie A, di cui ben 122 nelle prime 3 giornate con Di Francesco. A prima vista, vedendolo giocare, colpisce per la grande velocità e per il mancino piuttosto educato. Predilige partire alto a destra per poi convergere sul piede forte e tentare la conclusione; in questo modo si è creato il tiro che ha portato al gol di Empoli e tanti altri ne ha realizzati così in Primavera.

Giocatore istintivo ma con la mente lucida per i dribbling: sono questi la sua arma più tagliente. Nelle sue poche apparizioni ha tentato 12 dribbling, completandone 6. Numeri eccezionali solo se rapportati all’esiguo tempo avuto a disposizione (in termini P90 sarebbe addirittura il miglior dribblatore del Verona, ma dato lo scarso minutaggio è sbagliato trarre una conclusione del genere). Non solo dribbling, ma anche cross. Nei trenta minuti di Empoli ha tentato 3 cross per i suoi compagni, compreso quello per il colpo di testa di Barak, finito a pochi centimetri dal palo.

Anche in Under 21 ha dimostrato di poter essere un prezioso elemento: 6 presenze per lui condite da 2 gol. Il primo, realizzato dopo una pregevole azione personale che lo ha visto saltare due uomini e concludere da dentro l’area con il piede meno forte, il destro. Mentre il secondo è l’esempio migliore per mostrare la sua fulminea rapidità: servito in profondità, si ritrova da solo contro il portiere che riesce a trafiggere con un pregiato esterno mancino. La buona tecnica unita a questa velocità lo rendono un giocatore non così comune, ma nemmeno così raro tra gli attuali esterni italiani. Esagerando un paragone, ad alcuni potrebbe ricordare il primo Federico Chiesa visto a Firenze. Ora più che mai, in Italia c’è bisogno di giocatori del genere.

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