Da oggetto misterioso a uomo salvezza, la redenzione di Gaston Pereiro

Il cambio di marcia del Cagliari è avvenuto soprattutto grazie alle prestazioni dell’uruguaiano

Gaston Pereiro, dal suo profilo Twitter

Con 4 reti e 2 assist nel 2022, Gaston Pereiro si sta dimostrando punto cardine di un Cagliari che ha cambiato marcia nel nuovo anno (media di 1.7 punti e una sola sconfitta) e che sta scoprendo, forse per la prima volta da quando è in Italia, un giocatore che negli ultimi due anni ha fatto vedere molto meno di quanto ci si aspettasse.

Dopo aver collezionato appena 191 minuti e una sola presenza da titolare nel girone di andata, Pereiro si rilancia grazie al gol vittoria contro il Bologna, si conquista il posto di titolare a fianco di Joao Pedro e grazie soprattutto alla doppietta contro l’Atalanta e il gol contro il Napoli, diventa protagonista assoluto nella risalita della squadra di Mazzarri.

Le prime due stagioni in Italia: pochi minuti, molti dubbi

Arrivato nella sessione invernale di calciomercato del 2020 dal PSV con grandi aspettative – parliamo di un giocatore da 49 gol in 154 presenze in Olanda – Pereiro non ha brillato nei suoi due primi campionati con i sardi. Le anomalie causate dalla pandemia non hanno sicuramente giovato all’ambientamento del classe ’95 nell’isola, che ha chiuso la prima stagione con 345 minuti e un solo gol, bottino migliorato nell’anno successivo con due reti nonostante una stagione nella quale è sceso in campo per appena 263′.

Tormentato da guai fisici – ha saltato per infortunio/positività circa 20 partite da quando è in Italia – Pereiro non ha trovato nemmeno il giusto feeling con i vari allenatori che si sono succeduti sulla panchina del Cagliari: Zenga, Di Francesco e Semplici. Il tutto nonostante dei numeri che, come vedremo in seguito, sono paradossalmente anche migliori della stagione in corso.

Un 2022 all’insegna di una miglior condizione e di un nuovo ruolo

Il campionato ’21/’22 di Pereiro comincia sulla falsa riga delle stagioni precedenti, con qualche spezzone di gara e solo una partita da titolare in tutto il girone d’andata. Il 2022 è però punto di svolta: l’uruguaiano è stato schierato titolare nelle ultime 5 (con un minutaggio totale che è salito a 649′) e ha contribuito attivamente a 6 delle 9 reti segnate dai rossoblù nel nuovo anno (4 gol e 2 assist, tra i migliori centrocampisti).

La sua evoluzione è difficile da spiegare coi numeri: nelle stagioni passate – prendiamo l’ultima come esempio – Pereiro ha giocato talmente poco da aver inflazionato statistiche come i tiri (4.79 P90 contro 1.8 P90) e i dribbling tentati (2.40 P90 contro 1.25 P90) tarate sui 90 minuti, tanto che queste risultano migliori rispetto ad una stagione più “regolare” come quella attuale (questo campionato gioca in media 36 minuti a partita, quello passato 17). Alla luce di ciò, l’unico dato che ci denota un miglioramento delle sue prestazioni è quello che fa riferimento allo shooting convertion rate (quanti tiri trasformati in rete): sopra il 30% nell’ultimo campionato, contro una percentuale che non superava il 15% nelle scorse annate.

Sostanzialmente il miglior rendimento in questo ultimo periodo ha natura fisica e tattica piuttosto che tecnica. Innanzitutto Gaston Pereiro ha saputo dare continuità e minutaggio a quanto poco aveva fatto vedere nei due anni passati grazie ad una buona tenuta fisica. In più, parte del merito va dato a Mazzarri, che ha permesso all’uruguaiano di stazionare in una posizione di campo a lui più congeniale. Non più eccessivamente defilato sulla destra e nemmeno a supporto di due punte di ruolo, la nuova posizione è una via di mezzo che lo vede come partner atipico di Joao Pedro, in una zona nella quale ha spazio anche per entrare in area di rigore ed essere pericoloso più vicino alla porta.

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