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Da Veretout a Felipe Anderson, come cambiano le gerarchie al Fantacalcio

Abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza su alcuni casi intricati, ragionando sulla loro gestione in ottica fantacalcistica

Nelle ultime settimane, con le gerarchie rivoluzionate dal mercato invernale ed exploit inattesi, alcuni dei giocatori inizialmente sicuri del posto in squadra sono stati – momentaneamente? – accantonati. Abbiamo provate a fare un po’ di chiarezza su alcuni dei casi. Ne abbiamo selezionati cinque.

Cristante o Veretout accanto a Oliveira?

La situazione in casa Roma sembra esser cambiata: nel girone d’andata Veretout e Cristante hanno giocato praticamente sempre, date le bocciature di Villar, Diawara e Darboe, ma con l’arrivo di Sergio Oliveira le gerarchie sono cambiate. Nelle ultime tre partite di campionato, due volte è stato impiegato Cristante dal 1′, zero Veretout. Il francese è stato dunque messo da parte da Mourinho e su di lui si è acceso l’interesse di un altro club italiano. Le cose in casa Roma cambiano rapidamente, ma le chance di Veretout di tornare a essere una delle pedine fondamentali di questa Roma sono poche.

Il Boom di Zaccagni esilia Felipe in panchina

Sull’altra sponda del Tevere il dilemma su chi possa essere titolare si palesa sulle corsie: Sarri utilizza per lo più tre esterni offensivi, più Raul Moro che però viene inserito solamente a gara in corso. Pedro è inamovibile: 23 gare da titolare su 24 presenze complessive. Mattia Zaccagni, partito in sordina dati i guai fisici di inizio stagione, ha ormai superato nelle gerarchie Felipe Anderson. L’esterno azzurro viaggia nelle ultime giornate a una media di un goal ogni due partite giocate, oltre ad essere quello che tra i tre esterni offensivi completa più Dribbling (2.24 P90 contro i 2.06 del brasiliano e l’1.43 dello spagnolo). Felipe Anderson, titolarissimo nelle prime 10 uscite stagionali, ora è scivolato in panchina (55 minuti in campo nelle ultime due). Servirà qualche super prestazione per riconquistare il posto in campo.

I rebus della Viola in attacco

La Fiorentina ha la possibilità di rendersi pericolosa in molte maniere, data la vasta scelta che ha disposizione Italiano per schierare il proprio tridente offensivo. Sugli esterni la situazione è complicata, come vi avevamo provato a raccontarvi qualche giorno fa, ma la sfida per Italiano e per i Fantallenatori è avvincente.

Piatek e Cabral si giocano una maglia al centro dell’attacco. Italiano sembra nutrire grande stima per l’ex Basilea arrivato nel mercato di gennaio, ma reputa Piatek più pronto. Se l’ex Genoa e Milan continuerà a timbrare il cartellino con regolarità, sarà dura togliergli il posto.

Diversa la situazione sulle corsie. Salgono le quotazioni di Sottil, scendono quelle di Saponara e Callejon. Nico Gonzalez è a tutti gli effetti un titolare e il turn over lo vede coinvolto solo quando la condizione non è ottimale per via di vari acciacchi fisici o rientri dagli impegni internazionali. Ikoné deve ancora inserirsi. Servirà del tempo, ma sulla destra può imporsi con il conseguente slittamento di Nico Gonzalez a destra.

Falcone o Audero per la porta della Samp?

Con l’infortunio di Emil Audero, la Samp ha lanciato dal 1′ uno dei migliori portieri dello scorso campionato di Serie B, Wladimiro Falcone. Per Mister Giampaolo, il titolare è Audero, come ribadito in una recente intervista post-partita in cui ha però anche parlato di meritocrazia. Abbiamo allora dato un’occhiata ai numeri di entrambi. Eccoli qui. Fate vobis.

Franck Kessie è ancora centrale nel progetto Milan?

La situazione contrattuale di Franck Kessie la conosciamo: le richieste del centrocampista rossonero – 8 mln di ingaggio all’anno – non sono attualmente ricevibili. Detto ciò, non è in dubbio la professionalità del calciatore, che sebbene stia vivendo una stagione al di sotto delle aspettative, continua ad essere centrale nel progetto Milan 21-22. Lo hanno ribadito anche in società: Kessie è una risorsa e lo sarà almeno fino al termine di stagione. La crescita di Tonali è stata imponente e l’ex Brescia è ormai un punto fermo, ma né questo, né l’imminente scadenza del contratto condanneranno Kessie alla panchina.

A cura di Marco Cascioli

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