L’Atalanta a due punte: come cambia la squadra del Gasp
Cosa aspettarsi dalla nuova Atalanta di Gasperini, con e senza Josip Ilicic
Dopo una stagione lunga che si è conclusa con il terzo posto e l’eliminazione ai quarti di finale di Champions League, l’Atalanta è ripartita da dove aveva lasciato: gol a grappoli (13 in 3 partite), gioco spumeggiante e nuovi talenti da inserire in un meccanismo che sembra quasi perfetto.
Nelle tre partite giocate da inizio campionato l’Atalanta si è sempre schierata con un giocatore a supporto delle due punte; Zapata e Gomez sono partiti sempre titolari, dimostrandosi inamovibili per il Gasp nei loro ruoli, mentre Muriel e Pasalic si sono giocati il posto risultando entrambi molto efficaci nel ruolo di seconda punta nel 3-4-1-2 disegnato dal tecnico bergamasco.
Come cambia l’Atalanta
La principale differenza è la (momentanea) assenza di Ilicic, accentratore di gioco sulla destra, che permetteva alla manovra atalantina di avere due fulcri creativi offensivi; il Papu sul centro-sinistra e la stella slovena sul centro-destra. L’assenza sia di Ilicic che del nuovo acquisto Miranchuk, per certi versi un alter-ego dello sloveno come caratteristiche, ha portato Gasperini ad accentrare ancora di più la manovra sulle spalle del Papu (che ha risposto presente con 4 gol in 3 gare), e a varare un attacco pesante con Duvan Zapata a fare a sportellate, e Luis Muriel o Mario Pasalic ad approfittare degli spazi aperti dai compagni per andare a finalizzare l’azione.
Dando al Papu lo spartito per dirigere l’orchestra, la zona cruciale del possesso atalantino è il centro-sinistra dove le presenze combinate di Gomez, Gosens, Zapata (che tende spesso a venire incontro sul centro-sinistra e giocare di sponda, come in due dei gol di Gomez), e Freuler creano un sovraccarico veramente difficile da gestire per gli avversari che si trovano di fronte a un grande enigma: lasciar sfondare l’Atalanta a sinistra, dando spazio ai suoi giocatori più pericolosi, o portare più uomini in quella zona per cercare di comprimere gli spazi? La risposta sembra ovvia, ma comprimendo gli spazi sul centro-sinistra si aprono sempre voragini sul lato destro dell’attacco atalantino, dove il giocatore più arrembante è Hans Hateboer che ha già segnato due reti.
Infatti Hateboer, reduce da un anno senza gol in campionato, ha già collezionato 1,37xG in 3 partite, terzo giocatore più pericoloso di tutta la rosa bergamasca; vi ricorda qualcosa una zona forte di possesso sulla sinistra per poi trovare l’uomo libero sulla destra? Rimanendo in ambito atalantino si torna al 2016-2017 dove il solito Gomez inventava per Conti (ben 9 reti), mentre cambiando squadra come dimenticare il classico taglio Insigne-Callejon che tante gioie ha portato ai tifosi partenopei.
Il giocatore ideale come seconda punta
Se da un lato Muriel e Pasalic si sono disimpegnati alla grande nelle prime partite, il ruolo di seconda punta avrà una concorrenza spietata; togliendo dal ballottaggio per semplicità Malinovskyi, che sembra essere un vice-Gomez, e lo stesso Pasalic, che potrà far rifiatare Freuler e De Roon, restano ben quattro uomini per una maglia, Muriel, Ilicic, Miranchuk e Lammers.
Se sappiamo già quel che può dare Luis Muriel, giocatore indolente talvolta ma di grande tecnica, velocità e dribbling, già conoscitore del campionato italiano e giunto alla sua maturazione insieme al Gasp, e abbiamo ben presente cosa può dare un campione come Ilicic alla causa nerazzura se in condizione, conosciamo meglio gli altri due candidati al ruolo di spalla di Zapata.
Sam Lammers
Sam Lammers sembra partire più indietro nelle gerarchie perché finora il Gasp lo ha sempre visto come riserva del gigante colombiano; è subentrato tutte e tre le volte per Duvan, riuscendo anche a trovare un gol fantastico contro il Cagliari. E allora perché va considerato in ballottaggio anche se perdente? Perché innanzitutto Lammers è un mancino naturale, quindi in grado di esprimersi bene sul centro-destra, e in secondo luogo perché non è solamente ben strutturato fisicamente, ma ha anche una grande tecnica che può esprimere sia spalle alla porta che puntando il diretto avversario. Insomma, un attaccante completo che deve ambientarsi con il calcio italiano, mettersi alle spalle le scorie di un brutto infortunio, e tornare ai fasti di Heerenveen dove chiuse un campionato con 0,51 gol a partita.
Aleksej Miranchuk
Aleksey Miranchuk invece, come accennato, è un giocatore più simile a Ilicic; meno prima punta, più rifinitore, mancino che ama partire dalla destra e tagliare verso il centro ma non monodimensionale, ma in grado di variare la giocata a seconda delle situazioni. E’ partito ad handicap a causa di un infortunio ma è tornato in gruppo durante la sosta ed è pronto a stupire per giocarsi anche lui il posto al fianco di Zapata; le sue capacità han già spaventato le italiane, infatti con la maglia della Lokomotiv Mosca ha segnato due gol alla Juventus nell’ultima fase a gironi della Champions League, e, anche se non ha mai giocato in un campionato di prima fascia, ha una discreta esperienza europea e in nazionale.
Conclusioni
Trovare un giocatore che primeggia sugli altri per il ruolo di seconda punta nello scacchiere atalantino è probabilmente impossibile vista anche la grande differenza tra i vari profili, ma starà a Gasperini capire quando è conveniente approcciare la partita con un attacco pesante preferendo Muriel o Lammers, o quando invece cercare maggiore palleggio dando respiro al Papu, scegliendo Ilicic o Miranchuk.