Talking Point: come sta andando la stagione di Raspadori?
Doveva essere l’annata della consacrazione, invece Raspadori sta riscontrando alcune difficoltà: come sta andando la stagione del giovane attaccante del Sassuolo?
Dopo il grande finale della scorsa stagione e la convocazione, un po’ a sorpresa, per l’Europeo estivo, questa doveva essere la stagione della consacrazione per Giacomo Raspadori. In realtà, le cose sono andate un po’ diversamente per il giovane campione d’Europa. Con la transizione da De Zerbi a Dionisi, il Sassuolo ha dovuto riassestarsi, vivendo qualche difficoltà di troppo rispetto alle premesse. Tra i giocatori più in difficoltà c’è sicuramente Giacomo Raspadori, il cui rendimento finora è stato decisamente sotto le aspettative.
Il confronto con i compagni
Come detto, l’avvento di Dionisi ha scombussolato il Sassuolo. O meglio, l’addio di De Zerbi lo ha fatto, perché poi il nuovo tecnico ha mantenuto l’ossatura ereditata, apportando però alcuni cambiamenti più che altro a livello di atteggiamento. Con Dionisi, la squadra neroverde sembra più equilibrata, ma se la difesa ha mostrato importanti miglioramenti, il reparto offensivo sta accusando qualche difficoltà di troppo.
Ad eccezione di Berardi, il cui rendimento è eccezionale, gli altri attaccanti stanno facendo fatica. Chi più e chi meno. Su tutti Giacomo Raspadori, che finora ha segnato appena un gol in 12 presenze di Serie A, di cui 10 da titolare. Il giovane attaccante si vede molto poco, finora sono appena 15 i tiri totali in campionato, di cui solo 5 in porta. Considerando la media a partita, il neroverde tira 0.6 volte in porta in un match. Un numero decisamente negativo per un attaccante, addirittura settimo tra i giocatori del Sassuolo!
Nel confronto con i compagni emerge con maggiore chiarezza il rendimento negativo di Raspadori. Togliendo Berardi, che ha tirato il doppio delle volte di Giacomo e addirittura il triplo verso la porta, anche Scamacca e Boga hanno fatto meglio dell’attaccante azzurro. Il primo ha giocato meno della metà dei minuti di Raspadori, ma ha segnato 2 gol e ha fatto 13 tiri totali, di cui 6 in porta. L’ivoriano anche, che di mestiere nemmeno fa il centravanti, ha tirato in porta tante volte quante Raspadori.
Le difficoltà di Raspadori
Ma come si spiegano le difficoltà che sta vivendo Raspadori? I problemi sono diversi. Il primo dilemma riguarda il ruolo dell’attaccante, o meglio le sue caratteristiche. Il calciatore azzurro oscilla tra il ruolo di centravanti e quello di trequartista (ipotesi che di cui avevamo già parlato qualche mese fa), ma le sue attitudini sembrano più quelle di una seconda punta, ruolo inesistente nel Sassuolo. Troppo leggero da centravanti, troppo attaccante per fare il trequartista: collocare tatticamente il giocatore sembra difficile.
Una seconda problematica deriva invece dai meccanismi di squadra. Il Sassuolo ha dimostrato di funzionare meglio con una prima punta naturale lì davanti: lo ha fatto vedere con Caputo nel passato e lo ha replicato anche con Scamacca in questa stagione. Questo perché sostanzialmente Boga è un esterno che ama puntare e crossare, favorendo una punta che occupi l’area. Djuricic anche si trova meglio a giocare con un punto di riferimento lì davanti, che gli apra gli spazi e che gli suggerisca la profondità.
Infine, il terzo problema potrebbe essere di natura mentale. L’Europeo estivo, le voci di mercato (soprattutto quelle relative all’Inter) hanno un po’ distratto il giocatore? Non possiamo saperlo, ma è chiaro che Raspadori non sia riuscito a immergersi completamente nel nuovo Sassuolo di Dionisi.
Quale futuro per Raspadori?
A questo punto è lecito chiedersi quale sarà il futuro di Raspadori. Si continua tanto a parlare di Inter, ma la sensazione è che il giocatore debba ancora crescere e, al netto delle difficoltà, Sassuolo è la piazza ideale per farlo.
Dionisi deve essere bravo a trovare la giusta collocazione tattica al giocatore. A sua volta il centravanti deve mostrarsi più volitivo e coinvolto. Negli ultimi tempi il Sassuolo è migliorato molto, sta completando la propria transizione e, una volta trovata l’identità di squadra, l’obiettivo sarà quello di coinvolgere maggiormente i singoli che stanno mancando. Su tutti Raspadori, che è un patrimonio del Sassuolo e dell’Italia e va messo nelle condizioni migliori per potersi esprimere al meglio.
A cura di Danilo Budite