Da comprimario a protagonista: Zappacosta si è preso l’Atalanta
I numeri della stagione di Davide Zappacosta, uno dei migliori giocatori dell’Atalanta in questa prima parte di stagione
Roberto Mancini ha diramato le convocazioni per il doppio impegno contro Svizzere e Irlanda del Nord, ma anche questa volta non figura tra i 28 nomi quello di Davide Zappacosta, autore fin qui di un grande campionato: probabilmente per una questione tattica (di modulo, nello specifico), probabilmente perché l’Italia è coperta in quel ruolo con Calabria e Di Lorenzo. Ciò non toglie i meriti ad un giocatore che – tornato a Bergamo dopo una grande stagione con il Genoa – si è ormai ritagliato uno spazio da protagonista nello scacchiere di Gasperini.
I numeri di Zappacosta
Nove presenze da titolare su undici, due da subentrato: l’ex Genoa è sempre stato utilizzato da Gasperini sin dal suo arrivo come esterno destro del suo centrocampo, anche grazie alle poco convincenti prestazioni di Maehle e Pezzella, oltre che ai lunghi infortuni di Gosens e Hateboer, ancora ai box. Come il tecnico piemontese chiede ai suoi esterni, Zappacosta attacca, corre, difende, crea ed è parte attiva della fase di non possesso, ma soprattutto della manovra offensiva.
Lo dimostra il numero di Big Chance Create – passaggi che portano ad una chiara occasione da goal – che lo rendono il migliore della sua squadra e il secondo dell’intero campionato: non male per uno che di ruolo – sulla carta – fa il difensore. Sgroppando sull’out di destra, può scardinare con corsa ed esplosività le difese avversarie e mettere in mostra le buone qualità tecniche: arriva infatti spesso sul fondo a crossare (35 cross senza i corner) e molte volte lo fa anche bene (9 riusciti), risultando – dopo Malinovskyi – il calciatore bergamasco più preciso.
Serve adesso un ulteriore step per interpretare alla perfezione il ruolo di esterno nel 3-4-2-1 di Gasperini: calciare di più in porta. Solo 2 tiri nello specchio e un goal fin qui, ancora un po’ pochi (forse).
La crescita fisica e mentale
Il suo grande inizio di stagione è anche frutto di un percorso di crescita a livello di struttura fisica e di una condizione psicologica ottimale. Negli anni passati tanti infortuni muscolari – dalla prima stagione all’Atalanta fino ad arrivare all’avventura al Torino. Poi, nella stagione 2019/20, arriva anche la rottura del legamento crociato con la maglia della Roma. Un recupero lento e un paio di campionati da comprimario. Poi l’occasione al Genoa.
Già nello scorso campionato, ma in particolare nell’attuale, l’esterno italiano pare abbia superato soprattutto a livello psicologico il passato – recente e non – difficoltoso dal punto di vista fisico. Va duro nei contrasti, lotta, ha acquisito ancora di più fiducia nei propri mezzi, ma soprattutto sta giocando con continuità e senza mai accusare alcun problema. Zappacosta è tornato dopo 7 anni più maturo di prima, pronto a fare il definitivo salto di qualità. Magari convincerà anche Roberto Mancini, ottenendo una convocazione in Nazionale che manca dal 2018.
A cura di Domenico Cannizzaro