Talking Point: è arrivata l’ora di Dejan Kulusevski?
Con l’infortunio di Dybala, contro Chelsea e Torino potrebbe giocare al posto dell’argentino Kulusevski: occasioni per dimostrare le sue enormi qualità, ancora largamente inespresse.
È arrivata l’ora di Kulusevski? L’infortunio di Dybala indicherebbe che sì, è arrivata. D’altronde, come ha detto lo stesso Allegri: “La coppia è Dybala con Kulusevski”. Insomma il sostituto dell’argentino è lo svedese e, a rigor di logica, dovrebbe essere lui a scendere in campo mentre il 10 è out. Non è da escludere un cambio di modulo, o l’utilizzo di Chiesa al fianco di Kean, ma questo infortunio di Dybala può essere un’occasione per la Juventus per ritrovare finalmente un giocatore che può rivelarsi fondamentale.
La grande occasione per Kulusevski
I match in programma non sono banali: prima la sfida contro i campioni d’Europa del Chelsea. Poi il derby col Torino. Per Kulusevski, una sola presenza da titolare quest’anno, sicuramente non è la più agevole delle situazioni per sostituire Dybala, ma forse da una parte è meglio così.
Sfide complesse permettono, verosimilmente, di accusare meno l’ansia da prestazione. Un blocco che ha evidentemente condizionato Kulusevski da quando è arrivato alla Juve. Infatti in bianconero l’ex Parma non ha mai mostrato le sue enormi qualità, bloccato probabilmente dal peso delle aspettative su di lui. In match particolarmente complessi, in cui anche una prova negativa tutto sommato potrebbe essere perdonata, questo blocco potrebbe venire meno.
In tal senso, il match col Chelsea è una grande occasione per Kulusevski. La Juventus ci arriva forte del successo col Malmö e sa che anche una sconfitta non pregiudicherebbe nulla in ottica qualificazione. C’è la possibilità quindi di giocare senza l’obbligo della vittoria e di liberare un po’ la testa da ansie e pressioni: uno scenario ideale per un giocatore evidentemente imballato come Kulusevski.
Qualche speranza e difetti da migliorare
I numeri di Kulusevski in questa stagione, per quanto esigui, danno comunque una cifra del possibile apporto dello svedese. L’ex Parma ha disputato tutte le sei partite di campionato sinora, anche se partendo da titolare solo una volta. Però si è sentito parte del gruppo, è all’interno della squadra.
In queste sei presenze ha tirato sei volte, cogliendo la porta solo in due occasioni. Lo svedese quindi è vivo, ci prova, ma deve aggiustare la mira. Anche i tre dribbling riusciti, uniti ai quattro passaggi chiave, mostrano che lo svedese ha le qualità per pungere davanti. I 14 palloni rubati esemplificano anche il suo apporto difensivo. D’altro canto, però, Kulusevski ha anche fallito due chance e soprattutto perso ben 30 contrasti in queste sei presenze.
Sintomo di un’insicurezza che lo porta a non essere concreto né sotto porta, né in mezzo al campo. La sensazione resta quella che lo svedese deve crescere a livello di testa, deve acquisire fiducia e consapevolezza, per poi liberare, finalmente, le sue enormi doti tecniche e atletiche.
Al posto di Dybala
Ma come si pone tatticamente Kulusevski nello scacchiere di Allegri? La posizione è quella di Dybala, al fianco della punta, ma ovviamente con attitudini diverse. L’argentino viene a giocare molto dentro al campo e molto indietro, raccoglie e smista palloni, è l’anima del gioco juventino. Kulusevski non ha le caratteristiche per fare questo gioco, è un calciatore più da strappo, più tendente a cercare la fascia per poi accentrarsi.
Allegri potrebbe anche optare per un 4-3-3, con Kulusevski largo a destra: questo forse sarebbe il ruolo più idoneo per lo svedese. Nel 4-4-2, invece, l’ex Parma avrebbe bisogno sulla sua fascia di un giocatore capace di occupare spazio centralmente, uno come McKennie o Rabiot. Allegri deve essere bravo anche a mettere lo svedese nelle condizioni ideali per esprimersi al meglio, non solo psicologiche, ma anche tattiche.
I prossimi impegni per la Juve saranno molto importanti, così come lo saranno per Dejan Kulusevski, che ha una grande occasione per trovare il suo posto nella Juventus. Il contesto c’è, ora lo svedese non deve sprecare anche queste possibilità.
A cura di Danilo Budite