L’evoluzione di Lorenzo Pellegrini sotto la guida di Mourinho
Nelle prime 7 partite stagionali ha fatto 6 gol e servito 2 assist, che, in termini realizzativi, lo rendono il miglior centrocampista nei Top 5 campionati europei. Ma in che cosa è migliorato Lorenzo Pellegrini?
Nella sfida contro il Verona la prodezza con cui Lorenzo Pellegrini ha aperto la contesa è una perla di assoluta qualità: un colpo di tacco che ha messo in risalto tutto il talento naturale a disposizione del capitano della Roma. Nelle prime 7 partite stagionali della squadra giallorossa ha realizzato 6 gol e fornito 2 assist, considerando tutte le competizioni: nessun centrocampista dei Top 5 campionati europei ha segnato tanto quanto lui. Mourinho si è dichiarato già innamorato del suo trequartista, elogiandolo più volte di fronte alla stampa.
Come si è evoluto Lorenzo Pellegrini?
Alla quarta giornata di Serie A, il romanista ha già collezionato 3 reti. Nella scorsa stagione – seppur ottima — la terza rete era arrivata solo alla 17esima giornata e in totale si era fermato a quota 7. Quest’anno sta dimostrando di avere tutte le carte in regola per superare agilmente tale cifra.
A livello statistico si può notare una netta crescita nella fase offensiva, in particolare si evince un feeling con l’area avversaria è sempre più evidente: sono già 20 i tocchi e 9 le conclusioni da dentro l’area avversaria. Nessun centrocampista della Serie A ha fatto meglio in queste due statistiche nelle prime 4 giornate. Rimanendo legati alle conclusioni, in totale ne ha tentate 14 che in media si traducono in 3,5 tiri per partita; solo Insigne e Immobile hanno concluso più volte di lui. Quando non è Pellegrini a concludere, molto spesso è quello che ha creato l’occasione. Ha già fornito 10 passaggi chiave a suoi compagni e creato 2 big chance, ma soltanto un suo passaggio si è tramutato in assist. La sua pericolosità si esprime anche con i dribbling: è quello che ne ha tentati di più nella Roma (2,5 a partita) e il 50% di questi è andato a buon fine.
Lo stile di gioco di Lorenzo Pellegrini è la fonte principale delle azioni offensive della Roma; gran parte del merito è suo se proprio la squadra capitolina è prima per conclusioni tentate per partita nella Serie A con 17,8 per incontro.
In cosa può ancora migliorare?
A livello tecnico, in niente. Lo stesso Mourinho ha affermato di vederlo completo sotto ogni aspetto del gioco e che se potesse averne 3, li schiererebbe tutti e 3 contemporaneamente. Quello che finora è mancato al capitano della Roma sono i gol pesanti. Per intenderci: delle 17 reti siglate in Serie A con la maglia della Roma, ben 8 sono arrivate contro squadre neopromosse e sono appena 2 i goal segnati contro le big del campionato. Una nel derby vinto per 3-1 nel 2018/2019 e la seconda nel pareggio 2-2 contro l’Inter dello scorso campionato. Soltanto nella scorsa stagione ha messo a segno il suo primo gol-vittoria da quando è a Roma, nella partita vinta in casa contro lo Spezia dove al 92° segna il gol del definitivo 4-3. L’ultimo passo per diventare a tutti gli effetti un top player passa proprio da gol come questi.