Talking Point: Il Milan dovrebbe accontentare le richieste di Kessié?
Il Milan è alle prese con la delicata situazione del rinnovo di Franck Kessié: i rossoneri dovrebbero fare uno sforzo per venire incontro alle richieste del centrocampista e non perderlo a zero?
Nuovo caso spinoso per il Milan. Dopo gli addii in estate, a zero, di Donnarumma e Calhanoglu, i rossoneri devono fare i conti adesso anche col rinnovo di Kessié. Le parti al momento sembrano lontane, più volte è stata ribadita la volontà di trovare un accordo, ma i margini in questo momento sembrano non esserci. Al di là poi di eventuali sviluppi sulla situazione, è lecito iniziare a pensare a un eventuale Milan senza Kessié e cercare di valutare quale può essere la soluzione migliore per i rossoneri: assecondare l’ivoriano o rimanere sulla propria posizione, come fatto con Donnarumma e Calhanoglu?
Deja vu
La situazione Kessié rappresenta qualcosa di tristemente già visto in casa Milan. Come detto, agli addii di Donnarumma e Calhanoglu, a zero, sono stati molto dolorosi per i rossoneri. Dopo lunghi tira e molla per i rispettivi rinnovi, i due giocatori alla fine hanno lasciato Milano a zero. I rossoneri hanno saputo reagire, acquistando Maignan in porta e riportando Brahim Diaz dal Real Madrid, ma le perdite dei due calciatori hanno rappresentato un bel danno.
Il Milan ha infatti perso due dei giocatori più importanti della rosa, ricavando praticamente zero dal loro cartellino. Soprattutto per quanto riguarda Donnarumma, il danno è stato molto alto, perché il portiere era un patrimonio del club, ampiamente dissipato. Il rischio, ora, è che la storia si ripeta con Franck Kessié.
Questo è uno scenario che il Milan dovrebbe far di tutto per evitare. Almeno, però, in linea teorica. Perché da una parte c’è il rischio di perdere a zero un giocatore importantissimo, dall’altra pare c’è la necessità, per evitare questa perdita, di dover fare uno sforzo economico che potrebbe non essere sostenibile. A livello pratico, dunque, il Milan potrebbe trovarsi a scegliere tra il male minore, per quanto riguarda i conti, ma poi c’è anche la questione campo da considerare.
L’importanza di Kessié
Per capire l’importanza di Kessié nel Milan, basta vedere i numeri dell’ivoriano della scorsa stagione. 37 presenze in Serie A, di cui 36 da titolare, con 13 gol segnati (anche se 11 su rigore, dove si è sempre dimostrato un rigorista eccezionale). Il dato più importante è quello relativo ai palloni recuperati, ben 269 che lo rendono il primo centrocampista del campionato in questo particolare.
31 passaggi chiave, 53 tackle, 192 contrasti vinti, sesto centrocampista per passaggi completati. Kessié è un centrocampista straordinario, il prototipo del mediano moderno, che sa compiere alla grande il lavoro difensivo e sa anche accompagnare l’azione in attacco. Un giocatore in grado di svolgere splendidamente le due fasi, con un apporto alla manovra inesauribile, sia se si tratta di difendere che di attaccare.
Kessié per il Milan è stato anche una sorta di amuleto, perché quando ha trovato la via del gol, la squadra non ha mai perso. Lo scorso anno, l’ivoriano ha segnato in 13 partite, col Milan che ha ottenuto 11 vittorie e due pareggi. In generale, dei 30 gol segnati dal centrocampista solo altri due non hanno fruttato una vittoria, ma altri due pareggi. Quando segna Kessié il Milan vince quasi sempre. Comunque al massimo pareggia, ma non perde mai.
Il valore in campo di Kessié, insomma, non si discute. Come non si discuteva quello di Calhanoglu e Donnarumma. Quindi cosa dovrebbe fare il Milan: ha la forza di perdere un altro giocatore cruciale a parametro zero? Stavolta dovrebbe fare uno sforzo per trattenere l’ivoriano?
Scelte difficili
Il Milan si trova davanti a una decisione difficilissima. Qualora Kessié non abbassasse le sue pretese, i dirigenti rossoneri devono decidere se fare uno sforzo in più o restare sulle proprie posizioni. Al netto del valore indiscutibile di Kessié per il Milan, la sensazione è che i rossoneri debbano mantenere la linea d’azione adottata sinora e mantenuta con Donnarumma e Calhanoglu.
Il progetto del Milan si sta rivelando vincente perché sostenibile, e i rossoneri non possono mettere a rischio questa sostenibilità, come non lo hanno fatto in passato. Per coerenza societaria e per esigenze di programmazione, il Milan non dovrebbe accontentare le richieste di Kessié, come non lo ha fatto con quelle di Donnarumma e Calhanoglu.
La società deve mantenere il polso fermo, a rischio di perdere un altro giocatore fondamentale. I rossoneri hanno dimostrato di saper reagire bene a questo tipo di situazioni e come hanno assorbito le partenze di Donnarumma e Calhanoglu, possono sopportare quella di Kessié. Il famoso danno minore di cui si parlava prima, perché chiaramente l’eventuale resistenza del Milan non sarebbe una vittoria, come non lo è stato con Donnarumma. Sarebbe comunque una sconfitta, perché situazioni del genere andrebbero evitate con una programmazione anticipata dei rinnovi, ma dal momento che si creano è giusto non perdere la bussola e mantenere la propria linea d’azione. A costo di perdere uno dei centrocampisti più forti del campionato.
A cura di Danilo Budite