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Guida alla Lazio 2021/22

Scopriamo come giocherà la Lazio sotto la guida di Maurizio Sarri nella Serie A 2021/22

La Lazio di Maurizio Sarri è una delle squadre più affascinanti della prossima Serie A. Dopo lo scudetto vinto (ma non festeggiato) con la Juventus, Sarri siede nuovamente sulla panchina di una squadra del campionato italiano. Lotito e Tare gli hanno affidato una squadra di livello su cui lavorare con pazienza nel modo in cui Sarri ama fare, provando a riprodurre il lavoro indimenticabile che ha svolto a Napoli qualche stagione fa.

Come giocherà la Lazio 2021/22

Probabile XI: Strakosha, Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj, Leiva, Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Felipe Anderson, Immobile, Correa.

“Sarri chiede un gioco difficile. Bisogna avere una forma fisica impressionante perché si gioca sempre a due tocchi e si corre tutti insieme”. Chi meglio di Gonzalo Higuaìn può definire le richieste di Maurizio Sarri a tutti i componenti della squadra. I principi di gioco di Sarri sono ormai chiari a chiunque abbia potuto ammirare il Napoli nel triennio d’oro e il Chelsea nell’anno in cui ha vinto l’Europa League. L’avventura alla Juventus è qualcosa di diverso ma che ha dimostrato ancora una volta la grande intelligenza di un allenatore che ha saputo rinunciare al suo credo per arrivare all’obiettivo finale della dirigenza, la vittoria dello scudetto.

La Lazio consegnata a Maurizio Sarri è una squadra tutta da modellare. L’allenatore toscano lo sa e lo si è visto subito entusiasta di ritornare a lavorare con le modalità che lo  hanno sempre contraddistinto. Sarri è un’esteta del gioco, una guida che eleva i giocatori verso livelli di gioco inimmaginabili. Alcuni esempi? Tonelli, Rugani, Hysaj, Mario Rui, Valdifiori, Croce, Vecino, Saponara, Loftus-Cheek, Jorginho, Koulibaly, Allan, Insigne, Mertens. Tutti giocatori che hanno beneficiato del lavoro con Sarri nella propria carriera. Alcuni di questi non si sono mai più espressi allo stesso modo con altri allenatori.

Per migliorare così tanto il valore dei giocatori bisogna disporre del tempo necessario, cosa che non è avvenuta nel suo anno alla Juventus per una serie di motivi. Lotito ha messo a disposizione di Maurizio Sarri una rosa di buon livello e del tempo per poterla plasmare. Proviamo a immaginare i migliori uomini per tradurre sul campo le idee di Maurizio Sarri.


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In porta Sarri ritrova Reina, portiere regista che lo ha accompagnato nell’avventura napoletana. Il secondo portiere è Strakosha, che Sarri stima e che potrebbe avere qualche chance durante la stagione. Il portiere è il primo costruttore della manovra; a lui è richiesto grande coraggio in fase di distribuzione anche sotto pressione.

La linea difensiva della Lazio avrà bisogno di tempo per riabituarsi alla difesa a quattro. Per anni Inzaghi ha preferito lavorare con tre difensori più due esterni a tutta fascia, quindi nelle prime uscite della stagione alcuni meccanismi potrebbero essere non affinati. Per il terzino destro non ci sono dubbi, Lazzari è il titolare perché “può giocare basso, deve solo ricordarsi di fare poche cose diverse rispetto all’anno scorso”, ha detto Sarri nella conferenza stampa di presentazione. Marusic e Hysaj possono sostituirlo ma possono anche giocare a sinsitra, dove proprio l’albanese sembra essere favorito per la titolarità nelle prime uscite stagionali. Conosce i movimenti della linea ed è abituato a giocare a quattro. Marusic ha grandi qualità e ottima adattabilità, ma ha bisogno di qualche settimana per inserire il nuovo chip. Radu ha rinnovato e rimane un’opzione per il ruolo di terzino sinistro bloccato.

Al centro della difesa il leader è Francesco Acerbi, difensore mancino campione d’Europa con l’Italia. Al suo fianco Luiz Felipe spera di poter disputare una stagione intera senza patire le solite noie fisiche che lo accompagnano da tempo. Il brasiliano è una delle figure più interessanti della nuova Lazio di Sarri. Vavro, Patric e Radu possono anche giocare al centro della difesa.

Chi sarà il Jorginho della Lazio? Di certo non Lucas Leiva, intelligentissimo guardiano del centrocampo dotato di regia semplice e di poca verticalità. A lui verranno affidati i soliti preziosi compiti, mentre la regia pura è pane per i denti di Luis Alberto, playmaker decentrato nella posizione di mezzala sinistra. Il rendimento di Luis Alberto nel 4-3-3 è tutto da scoprire: non sarà più coperto dalle uscite laterali (prima erano dell’esterno a tutta fascia) e potrebbe perdere lucidità in fase d’impostazione. La mezzala destra è Sergej Milinkovic-Savic, centrocampista totale alla settima stagione in biancoceleste. Akpa Akpro, il giocatore con più cartellini gialli p90 nell’ultima stagione di Serie A, gode della stima di Sarri, che lo ha definito un giocatore “non raffinato, ma di grande intensità” e verrà utilizzato spesso in campionato per sostituire le mezzali, mentre Gonzalo Escalante parte come riserva naturale di Lucas Leiva.

Per la fascia destra del tridente offensivo è stato acquistato Felipe Anderson dal West Ham. Il brasiliano ritorna alla Lazio dopo quattro stagioni, tra cui l’ultima in prestito al Porto in cui ha disputato solo 10 partite. Sulla fascia destra può giocare anche Pedro, che Sarri ha già allenato a Londra nel Chelsea, ma anche Luka Romero sedicenne preso dal Mallorca che ha impressionato Sarri nel precampionato. Lo stesso allenatore ha già dichiarato di volerlo inserire nelle rotazioni già dalle prime partite di campionato.

Sulla fascia sinistra possono giocare Joaquim Correa (che però potrebbe partire), Pedro, Felipe Anderson e Raul Moro. Come detto, Correa potrebbe partire e Felipe Anderson è stato schierato a destra per tutto il precampionato. Pedro può diventare il titolare sulla fascia sinistra, convergendo verso il centro del campo e lasciando spazio alle sovrapposizioni di uno tra Marusic e Hysaj. Il diciottenne spagnolo Raùl Moro è l’altro giovane che ha ben figurato nelle amichevoli e a cui Sarri vuole concedere l’opportunità di mettersi in mostra tra i grandi. Moro è stato acquistato dal Barcellona per 6 milioni di euro nell’estate del 2019 e ha giocato nella Primavera della Lazio. In due anni 40 presenze 21 reti e 6 assist nelle giovanili.

Il riferimento offensivo centrale è ancora Ciro Immobile, il miglior marcatore della storia della Lazio con 150 reti (0,68 per partita, meglio anche di Piola e Chinaglia). Gli attaccanti di Sarri segnano sempre tanto (Maccarone, Higuain, Mertens, Ronaldo), e Immobile, nonostante il 4-3-3, può conservare la stessa media anche nella prossima stagione. Caicedo e Muriqi sono pronti a rimpiazzarlo.

Lazio, chi tira i calci da fermo?

I rigori li batte Ciro Immobile (57 su 70 in carriera, 81,14%), mentre il secondo rigorista è Luis Alberto (4 su 6, 66,7%).

Dalla bandierina va Luis Alberto, ma anche Felipe Anderson può calciare gli angoli. Le punizioni dirette sono affidate a Sergej e Luis Alberto.

Lazio, chi può sorprendere

Luiz Felipe è stato un punto fermo della Lazio di Inzaghi nell’anno dello scudetto mancato. Il centrale brasiliano è abile negli anticipi, nella marcatura a uomo e sulle palle alte. E’ dotato di una buona tecnica individuale e di ottima velocità, qualità utile per lavorare con la linea difensiva molto alta. L’unico problema del centrale difensivo è la scarsa integrità fisica. Nell’ultime quattro stagioni solo una volta ha superato le 20 presenze in campionato. Al fianco di un pensatore come Acerbi sarebbe perfetto.

Ciro Immobile. Ma come, Immobile può sorprendere? Sì, il 4-3-3 non esalta in alcun modo le caratteristiche di un attaccante come Immobile (così come è avvenuto nell’Italia di Roberto Mancini). Sarri però lavorerà per costruire attorno a Immobile le condizioni migliori in cui esprimersi.

Lazio su Kickest

Raul Moro vale 8 crediti e potrebbe partire titolare nelle prime uscite stagionali. Occasione da cogliere al volo. Sarri vale 9,5 crediti ed è il sesto più costoso tra gli allenatori. Può essere uno dei migliori quest’anno per il coefficiente moltiplicativo che definisce il punteggio degli allenatori.


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