Guida all’Inter 2021/22
Scopriamo come giocherà l’Inter sotto la guida di Simone Inzaghi nella Serie A 2021/22
Raramente si assiste a un indebolimento così netto di una squadra che vince un campionato, ma gli effetti del covid sulla situazione finanziaria delle società sportive pesano e non poco. Antonio Conte ha capito subito che la squadra non sarebbe stata al livello della scorsa stagione e ha preferito salutare da vincente. Hakimi ha ricevuto la proposta dal Paris Saint Germain (squadra su cui il covid è pesato come una mosca su un elefante) e la cessione di Lukaku è stata ‘’inaspettata’’, ha dichiarato il nuovo allenatore Simone Inzaghi.
Come giocherà l’Inter 2021/22
Probabile XI: Handanovic, Skriniar, De Vrij, Bastoni, Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic (Dimarco), Dzeko, Lautaro
Qui per vederla schierata in campo
Simone Inzaghi è uno dei migliori allenatori d’Italia a individuare le migliori qualità dei giocatori a disposizione incastrandole in meccanismi perfettamente sincronizzati. É così che, pezzo dopo pezzo, ha costruito la sua Lazio, squadra fortemente caratterizzata da un’identità di gioco precisa e dai principi corali ben definiti. Con il tempo le squadre di Inzaghi sono come delle bandiere al vento: il pennone, l’asta su cui si innalza la bandiera, è la struttura di gioco. Solida, con una forma precisa. Una sicurezza. Durante la stagione le folate di vento, gli imprevisti e tutte le difficoltà muovono la bandiera e impattano sulla squadra, ma il pennone regge eccome.
Il lavoro svolto su giocatori come Luis Alberto – ex ala destra del Liverpool dal basso rendimento – e Milinkovic-Savic – ora uno dei migliori centrocampisti al mondo – è di inestimabile lavoro. Attorno ai due fenomenali centrocampisti ha costruito un sistema efficace e affidabile, pur apportando piccole modifiche nel corso degli anni sulla base di alcuni (pochi, pochissimi) nuovi innesti.
Per standardizzare il tutto Inzaghi avrà bisogno di tempo, ma non così tanto. Il lavoro biennale di Conte consente al nuovo allenatore di non partire da zero ma di ereditare una squadra con delle coordinate tattiche e dei riferimenti ben precisi. Le cessioni pesanti di Hakimi e Lukaku e il brutto incidente di Eriksen stravolge i piani di Simone Inzaghi. Proviamo a immaginare il volto della sua prima Inter.
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In porta per il decimo anno consecutivo ci sarà Samir Handanovic, portiere che negli ultimi sei anni ha mantenuto per cinque volte una media gol subiti per partita minore di uno. Radu e Cordaz completano il trio dei portieri, ma sul titolare non c’è alcun dubbio.
Il terzetto difensivo inespugnabile dell’ultimo anno non è cambiato di una virgola: Skrniar occuperà il centro destra, De Vrij sarà il perno centrale e Bastoni lavorerà sul centro sinistra. Per l’olandese è la seconda esperienza con Simone Inzaghi, allenatore con cui ha lavorato per due anni e mezzo nella Lazio. La conformazione della difesa è la stessa, ma i compiti potranno variare nel corso della stagione. In particolare Alessandro Bastoni può riprodurre fedelmente ciò che è stato già fatto da Francesco Acerbi nelle occasioni in cui è stato schierato da centrale di sinistra. Grazie all’ottima proprietà tecnica, Bastoni può sganciarsi palla al piede, verticalizzare alla ricerca diretta delle punte e allargarsi in posizione di finto terzino sinistro per permettere all’esterno di fascia sinistra (Perisic, Dimarco) di ricevere in posizione più avanzata e puntare il diretto avversario. In questo modo Acerbi è stato pericoloso per larghi tratti della stagione perché in grado di sorprendere le difese avversarie.
Le corsie laterali saranno occupate da Denzel Dumfries sulla destra e uno tra Ivan Perisic e Federico Dimarco sulla sinistra. Per il laterale olandese acquistato per 12 milioni di euro dal PSV i numeri sono confortanti in termini di apporto offensivo: con 3,88 tocchi in area avversaria P90 Dumfries è uno dei migliori terzini/esterni a tutta fascia dei top cinque campionati europei (Theo registra 2,85, mentre Gosens 2,98). Inoltre dei suoi 16 goal realizzati con la maglia del PSV 6 sono stati realizzati grazie a un colpo di testa (il 37,5%). Un’arma in più sui calci piazzati e sui cross da sinistra di Dimarco o Perisic. Nella conferenza stampa alla vigilia di Inter – Genoa Inzaghi ha dichiarato che per vedere Dumfries al massimo della forma bisognerà attendere un po’ di tempo. Per le prime uscite di campionato il titolare dovrebbe essere Perisic, ma Inzaghi non ha nascosto il suo apprezzamento per Dimarco definendolo pronto per giocare in una grande squadra come l’Inter. Per l’ex-Verona 5 reti e 3 assist nell’ultimo campionato.
Il centrocampo a tre dell’Inter sembra essere già definito: Brozovic è l’equilibratore con buone attitudine alla regia, Barella il factotum e Calhanoglu il ‘verticalizzatore’ alla Luis Alberto. Non è da escludere la soluzione temporanea con il turco più avanti rispetto agli altri due centrocampisti in fase di possesso. Sensi, Vecino, Gagliardini e Vidal completano il reparto. A differenza di ciò che accade con Conte, Inzaghi cerca di inserire più giocatori possibili nelle rotazioni per gestire le energie di tutti gli uomini a disposizione.
In attesa dell’ultimo colpo in attacco, il compagno d’attacco di Lautaro Martinez sarà Edin Dzeko, giocatore ‘’richiesto indipendentemente dalla cessione di Lukaku” ha dichiarato Inzaghi. Il bosniaco ha le fattezze fisiche da prima punta, ma il suo contributo alla manovra pesa ancora di più dei gol che realizza. Per questo motivo e per tutte le soluzioni offensive che offre (palla alta, scambi con i centrocampisti, cambi di gioco di prima), Lautaro è la ‘nuova’ prima punta dell’Inter, l’uomo pronto a scappare subito in profondità mentre la palla viene frullata a centrocampo e ripulita da Dzeko e Calhanoglu con verticalizzazioni improvvise. Pinamonti e Satriano sono i due giovani a cui verranno concesse numerose occasioni per mettersi in mostra nel corso della stagione. Alexis Sanchez, invece, parte dietro per i classici e ripetuti problemi fisici che lo perseguitano ormai da anni.
L’Inter si è indebolita, ma Marotta è riuscito a salvare il salvabile. Dumfries è stato uno dei migliori nell’Olanda a Euro2020, Calhanoglu è stato preso a zero da una concorrente in Italia e Dzeko è un giocatore da 360 gol in carriera.
Inter, chi tira i calci da fermo?
I rigori li batte Lautaro Martinez, e in sua assenza Hakan Calhanoglu. Per l’argentino 6 reti su 8 tentativi in carriera. Per l’ex Milan, invece, 20 su 23 (86,95%). Il terzo rigorista potrebbe non essere Edin Dzeko a causa dei 10 errori sui 21 rigori calciati in carriera. Dumfries è a 3 su 3 in carriera.
Dalla bandierina calcia Calhanoglu e non più Brozovic, battitore dell’era Conte. I calci di punizione diretti presentano la stessa gerarchia degli angoli, con Dimarco che potrebbe assumere la responsabilità di battere le punizioni da destra.
Inter, chi può sorprendere
Nicolò Barella può beneficiare della presenza di Inzaghi in panchina e di Calhanoglu dall’altro lato del centrocampo. I centrocampisti interni di Inzaghi si lanciano in area di rigore con grande frequenza. Chi ha grande capacità di verticalizzare (Calha) rimane leggermente più bloccato e dirige le operazioni da più lontano. Barella ha già sorpreso abbastanza risultando uno dei migliori centrocampisti degli ultimi due campionati e un punto fermo della Nazionale campione d’Europa. Se c’è però un lato del gioco ancora in attesa di esplodere è il contributo offensivo dal punto di vista numerico. Quest’anno ci sono i presupposti per fare più spesso ciò che è accaduto nel primo tempo di Italia – Belgio. Chiedere a Courtois se ricorda qualcosa.
Denzel Dumfries eredita la fascia destra di Achraf Hakimi. Il livello del marocchino è nettamente superiore rispetto al giocatore olandese, ma nell’economia del gioco di Inzaghi Dumfries può essere imprescindibile. Solitamente gli esterni della Lazio degli ultimi anni non usavano entrare spesso in area di rigore, ma come detto sopra il nuovo allenatore dell’Inter lavora sulle migliori caratteristiche dei giocatori per metterli nelle migliori condizioni. E Dumfries entra spesso in area come attitudine.
Inter su Kickest
Le squadre di Inzaghi palleggiano molto nella metà campo avversaria, e nello scoring system di Kickest i passaggi completati dai difensori valgono 0,3. De Vrij è primo costruttore della manovra e può accumulare punti preziosi. Il suo valore è 15,2 crediti anche per questo motivo. Barella, Calhanoglu e Lautaro sono ottimi giocatori su Kickest. Top assoluti per chi vuole uomini da rendimento assicurato.