Davide Calabria, il terzino destro della Nazionale che punta al Mondiale
Il 24enne terzino del Milan non ha partecipato all’Europeo per un’ernia inguinale, ma in Qatar ci sarà
Pochi qualche anno fa avrebbero scommesso sulla possibilità che Davide Calabria potesse un giorno prendersi il ruolo di titolare nella nazionale italiana, eppure la crescita del giovane bresciano ci lascia credere che il terzino del Milan, assente a Euro 2020 (anche) per un problema all’inguine, possa essere il terzino destro titolare ai Mondiali che si svolgeranno tra un anno e mezzo in Qatar.
Dopo alcuni anni difficili insieme al suo Milan, il terzino rossonero è riuscito a mostrare le qualità che lo avevano portato in prima squadra, e a diventare uno dei cardini del nuovo Milan di Pioli. Il numero 2 rossonero quest’anno ha presidiato la fascia destra della difesa rossonera, ma in situazioni di emergenza – e non sono state poche – è stato impiegato anche a sinistra e perfino da mediano – segnando anche un grande gol contro la Juventus -, segno di una duttilità ed una intelligenza tattica notevoli.
Le sue statistiche della stagione 2020/21
Perché Calabria è diventato fondamentale nel Milan
Calabria innanzitutto non è un terzino-registra alla Cuadrado, o un treno di fascia come potrebbe essere il suo rivale per la maglia azzurra Di Lorenzo; il milanista ha un gioco più cerebrale, cercando sempre di interpretare le richieste al meglio, riuscendo ad essere un ibrido tra le due tipologie sopra descritte. Quando Pioli chiedeva al terzino destro di restare stretto a formare una difesa a tre in possesso palla – proprio come l’Italia di Mancini chiede al suo terzino destro -, Calabria dimostrava le sue doti nel passaggio taglia-linee e le capacità di marcatura preventiva a fianco di Simon Kjaer, dimostrandosi perfettamente affidabile.
Quando invece il tecnico ha chiesto di accompagnare l’azione – come sempre Mancini ha chiesto spesso al suo terzino destro nel corso delle partite -, Calabria non si è tirato indietro, ma anzi, ha iniziato a migliorare anche la sua qualità nell’ultimo terzo di campo. Tanti passaggi dall’esterno alla zona di rifinitura e alla profondità, un’intesa speciale con Saelemaekers e Ibrahimovic – ricordare il filtrante per il primo contro la Fiorentina che ha portato al rigore del 2-0, e il lancio per il secondo culminato nel gol contro il Cagliari all’andata? -, e una generale sensazione di solidità che ne hanno fatto uno dei migliori terzini del campionato.
Perché Calabria è il terzino del futuro dell’Italia
Florenzi è arrivato ai 30 anni, con vari infortuni alle spalle, e per quanto sia sempre un calciatore super affidaile, non è un vero terzino da difesa a 4, e non è particolarmente adatto nell’interpretare il ruolo del terzino bloccato, soffrendo i cross sul suo lato e i colpi di testa, oltre ad alcune amnesie sul mantenere la linea; Di Lorenzo invece è un profilo sicuramente solido e ancora giovane (classe 93), ma ha un’interpretazione piuttosto lineare del ruolo, molto fisico, attento difensivamente ma davanti poco creativo. Per quanto bravo ad inserirsi – come dimostrato nei gol a Napoli e ad Empoli -, il suo decision making in zona di rifinitura è buono ma non eccelso, e specialmente in fase di costruzione non aggiunge quella qualità sempre utile.
Calabria potrebbe unire i due terzini che Mancini ha portato all’Europeo nella sua figura; bravo in fase difensiva, ordinato, abile in prima costruzione – non dimentichiamo la palla servita a Calhanoglu nella vittoria del derby all’andata -, con un buon range di scelta in zona di rifinitura e attento in transizione negativa. Cosa gli manca? Intanto ripetere la stagione appena passata, e successivamente migliorare nell’ultimo terzo di campo il cross e la finalizzazione, per diventare infine un terzino completo. L’Europeo è appena finito, ma guardando al Mondiale in Qatar possiamo stare tranquilli, il terzino destro non va trovato, lo abbiamo già e il suo nome è Davide Calabria.