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Tottenham in Champions League: l’ennesimo capolavoro di Conte

Qualificazione Champions conquistata, squadra rigenerata e solide basi per il prossimo annO: un altro miracolo firmato Antonio Conte

Stagione chiusa al quarto posto in campionato e qualificazione in Champions League dopo due anni consecutivi di assenza. Antonio Conte ha risollevato una squadra apparsa appagata, stravolgendo come suo solito il modo di giocare, sbarazzandosi di qualche nome a lui non gradito e riscoprendo giocatori ai margini del progetto.

Progetto che da quando Pochettino ha lasciato Londra, sotto la guida tecnica di Mourinho prima e di Espirito Santo poi, con la felice ma breve parentesi di Ryan Mason, non ha mai convinto, nonostante una rosa di fatto immutata. Nonostante le difficoltà palesate dallo stesso Conte e una campagna europea che non è andata oltre il girone di Conference League, il tecnico ex Inter e Juve, il Tottenham ha viaggiato a una media di 2 punti a partita in campionato: l’ennesimo miracolo di Antonio Conte.

Una squadra rivoluzionata negli uomini

La storia è fatta di cicli che si ripetono, e il 2 novembre 2021 a Londra se n’è riaperto uno. Una situazione di estrema difficoltà in casa Spurs: un squadra nona in campionato priva di un’identità di gioco riconoscibile. Terreno perfetto dove mister Antonio Conte ha potuto mettere le mani.

Ovviamente si è ripartiti dalla difesa a 3, formata dal trio Davies-Dier-Romero (Sanchez in alternativa), mentre gli esterni, capitolo sempre caro a Conte, non hanno sempre convinto. Il migliore è stato il redivivo Doherty, con 2 reti e 4 assist, ma è anche colui che ha giocato di meno dovendo fare panchina a Emerson Royal, mentre a sinistra si sono alternati Sessegnon e Reguilon, più per sopperire ai reciproci problemi fisici che per una vero e proprio ballottaggio.

Se il centrocampo ha trovato in Bentancur il tassello mancante del puzzle, al fianco di un ottimo Hojbjerg (una media di 63 passaggi completati sui 90 minuti), in attacco la coppia Son-Kane è stata recuperata al 100%. I due hanno messo a segno 40 reti insieme (23 Son, capocannoniere in Premier assieme a Salah e 17 Kane) e nei top-5 campionati solo le coppie di PSG (Mbappé-Neymar, 41), Real Madrid (Benzema-Vinicius, 44) e Bayern Monaco (Lewandowski-Gnabry, 49) sono state più prolifiche.

Tatticamente il solito Conte

Non abbiamo citato Kulusevski volutamente. Il nazionale svedese, autore di 5 reti e 8 assist nel solo girone di ritorno, merita una menzione speciale. Schierato quattordici volte dal primo minuto, il 3-4-2-1 sembra gli sia stato cucito su misura e non è un caso trovarlo in quinta posizione per big chance create nel girone di ritorno (classifica dove il Tottenham piazza 4 giocatori in top-10). L’ex Juventus è l’esempio perfetto di giocatore che ha svoltato la propria stagione grazie all’inserimento in un contesto di gioco che finalmente rispecchia le sue caratteristiche tecniche.

Conte ha portato in quel di Londra il suo tipico agonismo, altissima intensità di gioco e maggiore verticalità, che con i tanti spazi aperti concessi in Inghilterra, hanno avvantaggiato su tutti il talento scuola Atalanta, che finalmente può dare sfogo a alle sue non banali doti fisiche.

Il mercato estivo potrà fare la differenza

Se conosciamo bene Conte, prepariamoci ad un mercato estivo coi fuochi d’artificio. Dopo i primi tagli di gennaio, Paratici sarà sicuramente messo sotto torchio per trovare giocatori ancora più predisposti al modulo di gioco dell’allenatore salentino. Se i due sapranno remare nello stesso verso, prepariamoci a vedere un Tottenham ancor più rivoluzionato.

Priorità sulle fasce, forse uno dei grossi punti deboli di quest’anno, ma non solo. Circolano i nomi di Skriniar e Zielinski, ma la verità è che con due coppe nazionali, la Champions e il campionato (che potrebbe diventare il vero grosso obiettivo della prossima stagione), la rosa andrà necessariamente ampliata in tante altre zone del campo.

Oltretutto, non va dimenticato che Conte e il suo staff avranno a disposizione per la prima volta l’intero periodo di preparazione estiva, punto di forza in tutte le esperienze passate con Juventus, Chelsea e Inter. Stavolta tornare a vincere con gli Spurs sarà ancora più difficile, ma riportare nel nord di Londra un titolo nazionale che manca da più di 60 anni può diventare la più grande sfida di Antonio Conte.

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