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CR7 sempre meno nel vivo del gioco: i suoi numeri allo United

Il campione portoghese è al centro di un polemica sul scarso rendimento nelle ultime partite. Da 13 anni non gli accadeva di non riuscire a segnare per 6 partite consecutive

Il tema attualmente più discusso nei salotti calcistici inglesi è di certo la mancanza realizzativa di Cristiano Ronaldo con il suo Manchester United. La squadra è in crisi di risultati e il fenomeno portoghese è presto diventato il capro espiatorio verso cui rivolgere il dito per le deludenti prestazioni della squadra.

Quando si parla di Cristiano Ronaldo, le aspettative sono invitabilmente alte, ma fa scalpore pensare che nel 2022 Ronaldo non ha né segnato né realizzato un assist. Erano 13 anni che non accadeva, nel suo ultimo anno al Manchester United, dove a cavallo tra il 2008 e 2009 non riuscì a trovare la rete esattamente per 6 partite consecutive, proprio come sta accadendo ora. L’ultimo gol realizzato da Ronaldo risale al 30 dicembre 2021, gara vinta contro il Burnley valevole per il campionato. Da lì altre 6 presenze, divise tra Premier League e FA Cup, senza mai timbrare il cartellino. In queste partite, la squadra ha rimediato appena 8 punti sui 15 disponibili per il campionato e ha subito una rovinosa disfatta ai calci di rigore contro il Middlesbrough, club di Championship, decretando l’uscita precoce dalla prestigiosa FA Cup.

Le recenti critiche a Ronaldo trovano inizio proprio da questa sfida di coppa, dato che il portoghese è proprio uno di quelli che ha sbagliato il suo calcio di rigore.

Il rendimento di Cristiano Ronaldo

Se è vero che il nuovo anno per Cristiano Ronaldo non è iniziato nel migliore dei modi, è sbagliato credere che la sua intera stagione sia da buttare. In campionato ha realizzato 8 reti su 20 presenze e fornito 3 assist, mentre il meglio di sè lo si è visto in Champions League, dove ha segnato 6 gol nei 5 match che ha disputato, consegnando al Manchester United un primo posto nel girone che mancava da 5 anni.

Statisticamente parlando, quello che stiamo vedendo è una versione depotenziata del Ronaldo visto nei 3 anni in Italia. Alla Juventus si poteva criticava il suo modo di giocare da individualista, ma i tanti gol segnati hanno sempre rispedito al mittente queste accuse. Ora che le reti stanno in parte mancando, questo suo gioco “solitario” viene maggiormente messo sotto i riflettori.

Aldilà di tutto, in squadra nessuno ha segnato più di lui e nessuno arriva alla conclusione quanto lui. In Premier League è terzo per tiri effettuati e quarto per tiri dentro lo specchio della porta. Ciò dimostra che la sua pericolosità non sta venendo meno. Quello che sta scemando ulteriormente è la partecipazione alla produzione offensiva di squadra: appena 24 i passaggi riusciti P90 e solo 0,8 dribbling completati P90. Anche in termini di passaggi chiave fatica a realizzarne uno ogni 90 minuti, contrariamente a quanto accadeva alla Juventus. La contribuzione cala anche in relazione al numero di possessi a cui partecipa: ad oggi entra in possesso del pallone 38.4 volte P90, numero decisamente in calo rispetto all’avventura bianconera, dove nell’ultimo anno, il peggiore da questo punto di vista, toccava un pallone almeno 47,8 volte P90.

Questa mancanza dal punto di vista del gioco, ha fatto riflettere anche Ralf Ragnick, che nella sfida di campionato contro il Burnley ha deciso di far partire il campione portoghese dalla panchina. Si tratta della terza volta in campionato che Ronaldo subentra a gara in corso, tante volte quante quelle nei 3 anni italiani.

Ora il Manchester United si ritrova quinto in campionato, con avversarie come Arsenal e Tottenham alle spalle pronte a superarlo. Le critiche nei confronti della squadra e in particolare di Ronaldo derivano proprio dalla incertezza sempre più viva nei tifosi e società di non riuscire ad arrivare nelle prime quattro posizioni. Ora più che mai, il Manchester United ha bisogno dei gol e delle prestazioni di Cristiano Ronaldo.

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