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Bryan Gil, un gioiellino spagnolo per il Tottenham

Alla scoperta del nuovo acquisto degli Spurs Bryan Gil, esterno classe 2001 ex Siviglia, fortemente voluto da Paratici

In campo simile a Grealish, ma anche un po’ a David Silva. La capigliatura, invece, ricorda una moda lanciata da quattro ragazzi di Liverpool, negli anni ’60. Si sprecano i paragoni per Bryan Gil (soprannominato, non a caso, il Beatle di Barbate), da lunedì acquisto ufficiale del Tottenham, che lo ha pagato 25 milioni di euro più il cartellino di Erik Lamela al Siviglia. Oggi vi parliamo di colui che da molti è già considerato un predestinato, tanto da diventare, nel 2019, il primo giocatore nato nel 21esimo secolo a segnare in Liga.

Chi è Bryan Gil?

Classe 2001, Gil è un esterno d’attacco di piede (e che piede) mancino, che predilige la corsia sinistra. Il suo fisico snello, seppur non altissimo (175 cm), gli consente un’ottima agilità soprattutto nel breve.

Nato nell’estrema punta meridionale della Spagna, nella provincia di Cadice, cresce con la maglia del Siviglia cucita addosso praticamente da sempre. Fa il suo esordio con la prima squadra degli andalusi il 6 gennaio 2019, ancora minorenne, per poi farsi le ossa al Leganes, prima, e all’Eibar, poi. Ed è proprio qui, con la squadra basca – praticamente dalla parte opposta della Spagna rispetto a casa – che Bryan Gil si fa notare, con 4 goal e 3 assist in 24 presenze.

Ma per farvi capire meglio che giocatore è, vi basti sapere che – dati sofascore – nella passata stagione ha chiuso al 5° posto per dribbling riusciti a partita (2.3), e in top 10 per passaggi chiave a partita (1.9) in tutta la Liga, con una squadra arrivata ultima in campionato. Insomma, un giocatore che dribbla, crea superiorità numerica e che manda in porta i compagni.

La caratteristica che però sorprende di più, sono concordi gli addetti ai lavori, è la personalità con cui gioca: sempre voglioso di ricevere palla e di sfidare uno contro uno il proprio avversario. Questa peculiarità la unisce al grande lavoro, e soprattutto umiltà, in fase di ripiegamento, essendo in grado di riconvertire molto velocemente l’azione in offensiva, una volta riconquistata palla. Ancora migliorabile è, invece, la concretezza nella trequarti avversaria, dove il numero di assist può diventare veramente alto.

Quanto spazio avrà al Tottenham?

Gli Spurs si trovano ad affrontare una stagione ricca di novità: su tutte, il cambio in panchina con l’arrivo di Nuno Espirito Santo.

L’allenatore portoghese nella sua lunga esperienza con il Wolverhampton ha proposto un calcio improntato su un 3-4-3, sistema con cui teoricamente si potrebbe sposare molto bene Gil, alto a sinistra. Difficile dire già da ora se verrà riconfermato questo modulo di gioco, certo è che lì davanti la concorrenza non manca: tralasciando il discorso punta, a completare il roster offensivo ci sono Bergwijn, Lucas Moura, Heung-Min Son e aggiungiamoci pure Alli.

L’avventura olimpica, che lo spagnolo sta affrontando in questi giorni, non aiuterà il suo inserimento nel nuovo ambiente londinese, che necessariamente richiederà del tempo. I presupposti sono però ottimi, anche perché dal punto di vista tecnico Bryan Gil potrebbe fare quello che con Espirito Santo faceva Adama Traore, seppur nella fascia opposta, classificatosi al primo posto per dribbling riusciti nelle ultime due stagioni.

A cura di Lorenzo Battiston

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